Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007

■ MISSIONI Da Khartoum a Gidel: per conoscere le popolazioni nuba A TESTA ALTA E DENTI STRETTI Un viaggio nel cuore dei Monti Nuba, per raccontare il dramma del popolo nuba, isolato e martoriato da decenni di guerra, ma sempre colmo di fierezza e tanta voglia di vivere. La guerra è finita da poco; le organizzazioni umanitarie hanno rotto l'isolamento; cominciano a sbocciare fiori di speranza. Ma il futuro è ancora incerto: la pace non è ancora garantita. T ra le città africane Khartoum è la più africana. Il colpo d'occhio che si ha dall'alto è quello di un grande villaggio fatto di case costruite in terra, il colore dominante è quello della sabbia, insieme al giallo ocra. È passato poco più di un anno dall'ultimavol– ta che sono atterrato in questo an– golo di mondo, ma tutto, mi sem– bra diverso, a parte la polizia del– l'aeroporto. Nel precedente viaggio avevo percorso le piste del deserto nel– l'antica Nubia dei faraoni neri, con le sue piramidi e storia millenaria. Oggi il viaggio da affrontare è ben diverso: non c'è nulla di archeolo– gico da scoprire, nessuna storia Kadugli, vita quotidiana. lontana da capire; l'obiettivo èmol– to più vivo e attuale: conoscere il popolo nuba e la sua quotidianità. La zona abitata dai nuba copre un'area montagnosa molto vasta, posizionata quasi esattamente nel centro geografico del Sudan, il paese più grande dell'Africa. Rag– giungere questa terra non è facile; lo si può fare in due modi: con un volo dal Kenya messo a disposi– zione dalle Nazioni Unite, una vol– ta alla settimana; oppure, via ter– ra, dalla capitale sudanese con un viaggio molto più interessante, ma anche più impegnativo. Ho scelto la seconda via, perché m'interessava conoscere in modo profondo il dramma di questo po- DI GIOVANNI MEREGHETTI polo uscito da una guerra durata più di 20 anni. Facendomi cata· pultare direttamente sui Monti Nu– ba avrei perso il filo cucito dalla storia recente, non avrei visto e ca– pito il cammino che ha generato l'odio verso questi gruppi etnici. PERMESSI ECONTROLLI Seguire l'itinerario via terra, da Khartoum, non è stato facile. Ci so– no voluti tre mesi per ottenere dei permessi dell'Esercito di liberazio– ne del popolo sudanese (Spia, Su· dan People's Liberation Arm0, un mese per il visto del governo suda– nese, qualche giorno per il per· messo giornalistico di scattare fo- ------------------------------------------~--------------------------- MC LUGLIO-AGOSTO 2007 ■ 21

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