Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007

I ' DOSSIER - --- -------- Un modello di convivenza religiosa L a prima volta sui nuba è un'esperienza che lascia il segno.Ancoraoggi la difficoltà perarrivarci e laman– canza di infrastrutture e dei più normali servizi cui un uomo moderno è abituato, procura uno shocktempo– raleedemozionale.Riportaa tempi molto lontani, lascia af– fiorare sensazioni remote. li paesaggiodaicontorniarrotondati,chesonoquellidel– le formazioni rocciose, delle capanne e dei volti della gen– te, rispecchia l'animo mite del popolo nuba, fatto di agri– coltori e di pastori. La regione dei Monti Nuba è oggi parte dello stato del Kordofan Meridionale,situato proprio al centro geografi– co del Sudan,terra di passaggiotra nord e sud,tra est edo– vest.Un'area grandetrevoltee mezzo la Lombardia,con u– napopolazionedi appena 1 milionee duecentomila unità, dalla natura generosa. «Nuba» è un termine cheevoca da solomolte suggestio– ni: richiami antropologici di un popolo che ha assorbito e– lementi diversi nel corso dei secoli,fondendoli in una i– dentità unica che puresiesprime in 1Sdiversi idiomi e rac– coglie SO gruppi etnici; richiami fotografici impressi nella memoria grazie a George Rodger, Leni Riefenstahl e quei pochi altri che negli ultimi decenni hanno avuto il privile– gio di recarsi suquelle alture; richiami umanitari per la vi– cenda drammatica che li ha sconvolti tra gli anni '80 e '90, quando l'isolamentototaledal resto del mondo ne hames– so a rischio lastessa sopravvivenza. I nubasono un esempio di convivenza religiosa tra mu– sulmani,cristiani e seguaci delle religionitradizionali; un piccolo laboratorio dove si sperimenta un modello che si vorrebbevedere applicato al resto del paese.Un po- Granaidel villaggio diNyaro, tra i Monti Nuba. polo fiero e orgoglioso e allo stesso tempo mite, come di– mostra la tradizionale lotta che praticano,al termine della quale vincitore e vinto si abbracciano e si congratulano a vicenda. La guerra ha lasciato un segno profondo nella coscienza e nel fisico di queste persone che adesso, con l'agognata pace, cercano dignitosamente di ricostruirsi un tessuto i– stituzionaleed economico che gli permetta un'esistenza pacifica. I Italia si è molto impegnata a favore di questa area e di questa popolazione. Lo ha fatto con diverse ini– ziative governative e della società civile italiana,fi– nanziando i primi aiuti internazionali giunti dopo l'isola– mento, allestendo campagne per i diritti umani, interve– nendoconOng,diocesie amministrazioni locali italiane.Lo ha fatto e continua a farlo con la cooperazione italiana e i contributi alle agenziedelle Nazioni Uniteattive nell'area, con le relazioni di amicizia e l'Impegno dei missionari. I nuba, come il resto del Sudan, hanno bisogno del sup– porto della comunità internazionale affinché la chance di rendere questa pace una realtà duratura non sia vanifica– ta dal pessimismo, dalle paure e da pregiudizi legati all'e– sperienza troppe volte negativa di tanti stati africani. Riu– scirea vederela bellezza e la speranzachec'è inquestopae– se, in tutte le sue sfaccettature, può aiutarlo più di tanti proclami di buone intenzioni. Riconoscere l'unicità del po– polo nuba,rispettarlo per la sua cultura e dignità è il primo passo per garantirne la sopravvivenza in un futuro pacifi– co e rigoglioso. Lorenzo Angeloni Ambasciatore d'Italia in Sudan -------------------------------------------------------------------- 26 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007

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