Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
MISSIONI CONSOLATA ■ ■■ ■■ ■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- più mantenere il loro stile di vita, ba– sato sulla caccia e la raccolta dei frutti. Ad esempio non possono più entrare nel parco nazionale del Vi– runga: troppo alti i rischi legati all'in– sicurezza, come dimostrano i pig– mei sfollati presso il Lago Verde. «Lo stato ha da tempo deciso che non possono più vivere comeanimali: sono persone edevono vivere come ' gli altri» conclude la donna. ILCIDOPY Sulla strada che attraversa Goma da nord a sud sorge la sede del Cen– tre d'information etdedocumenta– tionpygmees (Cidopy), un'altra ong locale.Qui l'atteggiamento èdiver– so. Ci spiega Achille Biffumbu, il re- ' sponsabile: «Collaboriamo con una : fondazione olandese,chedal 1989 : lavora coi pigmei della regione set– : tentrionaledell'lturi: con la guerra : loro sono stati obbligati a sospende– re le loro attività dirette e hanno presocontatti con noi.Qui aGoma lavoriamodal 2005. Statistiche sui I I : pigmei non ce nesono;esistono : delle stime che parlano di 15 mila : pigmei qui nel Kivu e 60 mila in lturi. ' Abbiamo cominciato il nostro lavoro dalla salute, dalla scolarizzazionedei bambini eda attività agricole;ma in– contravamo molte difficoltà. Ècosl che siamo arrivati acomprendere che la cultura pigmea si sta perden– do non per il contatto con i bantu, ma per il modo che si ha di lavorare con loro». Gli esempi non mancano:più a nord un missionario ha costruito piccole case in tolla per loro;ma,die- 1 tro la casa, i pigmei costruiscono u- : gualmente le loro capanne.Oanco– : ra: i pigmei sfollati presso il Lago : Verde hanno chiesto legno per co- 1 struire dellecase,ma poi l'hanno venduto. «Èdifficile capire - prosegueAchil– le-.Per questo preferiamo lavorare con loro,adattandoci alla lorocultu– ra e facendo un'analisi antropologi– ca dei loro bisogni». Lo stesso valeanche per il lavoro coi bambini, che hanno un mododi– : verso di studiare:quando è il perio- : dodella caccia o della raccolta del I : miele,vanno in foresta con la fami- : glia. Allora, bisogna adattare il calen– : darioscolasticoai loro bisogni. : In questo il Cidopy si è awalso di , In alto, uomini edonne di una : comunità di pigmei delKivu, passati : dalfa raccolta alfa coltivazione : di prodotti agricoli. : Sopra, la sededel Cidopy a Goma. un programma di scambio con altre ong che lavorano coi pigmei in Ca– merun e l'anno scorso hanno orga– nizzato una sessione di aggiorna– mento per gli insegnanti dellescuo– le in cui ci sono bimbi pigmei.Nel Kivu la composizione delle classi è mista: il 25% dei bambini sono ban– tu e molti non sono facilmente di– stinguibili, segno di una commistio– ne tra bantu e pigmei. «Il problema fondamentale di cui ci siamo resi conto- prosegue Achil– le - è che molta gente lavora con lo– ro senza conoscerne la cultura. Pren– diamo il settore sanitario: i pigmei hannodifficoltà afrequentare i cen– tri di salute,pervari motivi:se non li capiamo, pensiamo che siano refrat– tari. Se dite a un pigmeo di andare all'ospedale,ci andrà tutto il villag– gio. Un pigmeo non passa la notte in un letto. Allora,noi costruiamo una casa in tolla o in foglie di fianco all'ospedale,dove possono trascor– rere la notte facendo il fuoco. Abbia– mo pensato di creare piccole équi– pes mobili per la sensibilizzazione sanitaria e da alcuni mesi è in fun– zione una clinica mobile». Attualmente non esistono diretti– ve politiche;ma durante la dittatura Mobutu ne aveva deciso l'integra– zione forzata:tutti i pigmei doveva– no lasciare le foreste e vivereai mar– gini della strada.Dunque,la menta– lità che ancora esiste nelle popolazioni bantu che vedono i pig– mei come«primitivi»da «normaliz– zare» è un'eredità di Mobutu. Oggi che la situazione politica del paese è cambiata e si sono finalmen– te avute le prime elezioni multiparti– tichedal 1960,qualcosa èmutato anche per i pigmei. In occasione del– la giornatamondiale delle popola– zioni autoctone,è stata resa pubbli– ca una loro dichiarazione nei con– fronti del governo:sono senza terra e non protetti dalla legge;vengono cacciati perché nessuno se ne occu– pa. In un paese come il Congo, con tante emergenze, non vengono considerati una priorità.Cosl il Ci– dopy, grazie aun finanziamento o– landese, ha steso un progetto per ottenere il riconoscimento formale delle terre dei pigmei e ha appron– tato l'accompagnamento giuridico necessario. Quanto alla politica,Achillespie– ga: «Esistono rappresentanti pigmei, ma c'è un problema di leadership tra di loro.In Rwanda i pigmei sono ben organizzati; in Burundi una di loro, Liberate Nichayenzi,è diventata de– putata e si sta dimostrando in gam– ba. Qui invece ci sonomolti oppor– tunisti, sia bantu che pigmei, che cercano di trarre profitto personale da una posizione di leadership. Resta aperta la questione di come trovare rappresentanti validi: non abbiamo ancora una risposta,ma ci stiamo la– vorando, perché sappiamo quanto sia importantedar loro voce nelle i– stituzioni democraticheche stanno nascendo». ■ • Giusy Baiani, giornalista free/ance, pubblica arti– coli su varie rivisle calloliche. Ha partecipato alle elezioni in R.D. del Congo come osservatrice con al– tre 61 persone inviate dai Beali icoslrllllori di pace. Vive elavora aDesio (Milano). --------------------------------------------------------------------------------------------- MC LUGLIO-AGOSTO 2007 ■ ti
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