Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
■ IRAQ MonsignorAlQas presiede una celebrazioneeucaristica. quale i figli di un cristiano o di una cristiana convertito/a all'Islam ven– gono automaticamente e immedia– tamente considerati e registrati co– memusulmani. Nel maggio del 2006 il presidente del Kurdistan,Masoud Barzani,ha promessoal nostro patriarca di can– cellare ogni punto della costituzione contro i cristiani. La situazionedel Kurdistan è molto diversa da quella di Baghdad,noi siamo liberi di parla– re, la stampa è libera; anatale ben tre canali televisivi,due curdi e uno cristiano, hannodiffuso in diretta le sante messe.Durante la mia omelia di natale hodetto cheGesù non è venuto solo per i cristiani,ma per tutto il mondo, una cosa che prima non era possibile dire e che purtrop– po non lo è ancora nelle altrezone del paese. Che contatti ci sono traKurdistan, chiesae restodel mondo? La collaborazione tra l'estero e i kurdistani - è cosl che si chiamanogli abitanti del Kurdistan - è ottima dal punto di vista economico. li Grc è li– berodi stilare contratti e fare affari,e anche le infrastrutture lo permetto– no, visto che ci sonodue aeroporti che collegano il Kurdistan con l'este– ro: quellodi Sulemainiya equello di Erbi! che è in fase di ampliamento. Una strada di Erbi/, capitale delKurdistan iracheno. ■■ ■■ ■■■■ Come ha detto il primoministro,Ne– chirvan Barzani, il Kurdistan può di– ventare un nuovoDubai,dovesvi– luppare gli affari e l'economia. le relazioni con la chiesa esterna all'Iraq awengono tramite la nun– ziatura apostolica di Baghdad,attra– verso la quale ci arrivano,ad esem– pio, le notizie da Roma, i messaggi del santo padre e l'OsservatoreRo– mano, ma non ci sono contatti diret– ti. Personalmente,continuo aespri– mere, anche anome di altri vescovi del nord Iraq,il desiderio che tali le– gami si intensifichino ediventinodi– retti, non solo epistolari. Oggi come oggi la situazione del– la comunità cristiana irachena è molto confusa. Agennaio il Babel College, la facoltà di teologia cristia– na, e il seminario maggiorecaldeo sono stati trasferiti da Baghdad ad Ankawa per ragioni di sicurezza. Questo potrebbe portarea uno spostamentodel patriarcatoda Baghdad a una sede più sicura? Personalmente,credo che la collo– cazione geografica della sede pa– triarcale non sia cosl importante.Es– sa deveessere dove sono i fedeli. Per ora sono state spostate queste due istituzioni,e il Grc ha anche conces– so una vasta area dove costruire una casa per i religiosi. Se i cristiani do– vessero sparire da Baghdad conver– rebbe spostare la sede patriarcale, ma per ora molti di essi vivono an– cora nella capitale edobbiamo esse– re ottimisti. , Comegiudica la presenza della chiesa in Kurdistan? Oltre al clero dellevarie diocesi, si contano religiosi di vari ordini: i pa– dri redentoristi belgi che vivono in I– raq da almeno 35 anni,domenicani e un gesuita americano che vive in Giordania eche viene ad Ankawa per insegnare.Cerchiamo di essere sensibili alle varie esigenze dei fedeli delle nostre comunità. Per esempio, molti dei cristiani che ora vivono in Kurdistan hanno vissuto per decen– ni lontano e, per questa ragione,non conoscono l'aramaico,che è la lin– gua ancestrale della maggioranza dei cristiani in Iraq ed è pure la lin– gua liturgica della chiesa caldea.Per questa ragione il venerdl c'è una messa in arabo per chi non capisce l'aramaico. Pare stranoche sia di venerdl e non di domenica,ma il venerdl è il giorno festivo islamico e siccomea questa messa partecipano anche fe– deli che provengono da Mosul o da altrezone,cerchiamo di agevolarli facendo sl che possanoapprofittare del giorno festivo. Se leforze internazionali senean– dasserodall'Iraq, ci sarebbero conseguenzeper la popolazione cristiana, equali? Questa è una domanda che biso– gnerebbe rivolgere aGeorge Bush e non ame che sono un vescovo. Per quanto riguarda il Kurdistan la zona è stata affidata alle truppe coreane, con le quali la collaborazione è stata ottima. li Kurdistan ha il proprio e– sercito - i peshmerga - enon ha biso– gnodi essere difeso da altri. Dai coreani quindi abbiamo avuto modo di impararemolte cose che senza dubbio saranno utili in futuro. Oggi la presenza americana in Kur– distan è minima e i soldati Usa che vi risiedono dicono che per loro è co– me «essere in vacanza».Hanno ra– gione, chiunque abbia vissuto aBa– ghdad sa che è cosl: là la guerra, in Kurdistan la pace. ■ _____________________________________________________________________________________________ 11 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007
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