Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007
MISSIONI CONSOLATA In genere lemigrazioni di massa, specialmenteseconcentrate in un lassodi tempo breve, sonocausa ditensioni sociali tra i vecchi abi– tanti dellazonae i nuovi arrivati. Succede così anche inKurdistan traantichi abitanti e nuovi arrivati dal centroedal suddel paese? Non parlerei di tensioni sociali,ma sempre e solodi difficoltà economi– che. Le persone che scappano nel nord sannoche si tratta di una situa– zione temporanea e non potrebbe esserealtrimenti,visto che non si può prowedere a tutti.Cosl,ad e– sempio, un medico,che magari aBa– ghdad poteva arrivare aguadagna– re 500 dollari al mese,qui ne guada– gnerà 150a fronte di prezzi molto alti. La povertà è un problema che riguarda i cristiani ed anchegli arabi musulmani,specialmente d'inverno quando il prezzo di un barile di pe– trolio da 200 litri sale a 150/ 170 dol– lari quando prima costava un solo dollaro. L'embargo che c'era sotto Saddam è ora diventato l'embargo attuato dallaTurchia,che raffina il nostro petrolio e poi ce lo rivende a prezzo altissimo. Perché questa emigrazioneverso il Kurdistan? Il problema è la mancanza di sicu– rezza nel resto dell'Iraq. Agli inizi de– gli anni '60molti abitanti del nord si trasferirono nelle grandi città,a Ba– ghdad o Mosul,ea metà degli anni '70 altri iniziarono a emigrare verso l'estero;ora molte di quelle famiglie sono costrettea lasciare i luoghi do– ve hanno vissuto per decenni per sfuggire allamorte.Molti sono fug– giti anche in Siria,Giordania eTur– chia, ma la maggior parte arriva nel Kurdistan,dove il Grc sta facendo costruire per lorodei nuovi villaggi. Nella diocesi di Amadhiya,ad esem– pio, sono state costruite più di 800 case per accogliere i profughi. Le a– bitazioni vengono consegnate «chiavi in mano».Questa è la solu– zione giusta perché i cristiani riman– gano in Kurdistan, in Iraq. • Il Grcnell'ultimoanno ha iniziato ad appoggiare l'idea di una regio– neamministrativa cristiana sotto il suocontrollo, puòspiegaredi checosa si tratta7 Cristiana del Kurdistan. ■■ ■■■■■ I cristiani non vogliono l'autono– mia per lasciare l'Iraq o il Kurdistan. Ciò che vogliono è un'autonomia amministrativa e non politica. La re– gione di Ninive, per la quale si chie– de tale tipo di autonomia e che o– spita villaggi cristiani, curdi e a maggioranza yazida, non fa geo– graficamente parte del Kurdistan, anche se a mio parere dovrebbe es– serlo. In quest i t empi difficili i cri– stiani sono più vicini ai curdi che a– gli arabi.Prendiamo ad esempio la città di Mosul:le chiese bruciate, i sacerdoti uccisi, le violenze com– piute contro i cristiani.Come po– trebbero questi desiderare di tor– nare a viverci? Molti cristiani vorrebbero vivere nella regione di Ninive,dovego– drebbero della libertà cheè ora loro negata,ma non hanno un esercito per difendersi e per questa ragione hanno bisognodella protezionedei curdi.Essi non vorrebbero lasciare le proprie case e desidererebbero es– sere cittadini come tutti gli altri;ma sanno che nella nuova costituzione irachena sono invececonsiderati co– mecittadini di seconda categoria. In Kurdistan è diverso;ora che si sta stilando la costituzione regiona– le io stesso ho chiesto che dai docu– menti sparisca l'indicazionedella re– ligione del titolare e che si cancelli la legge dell'epoca di Saddam, per la --------------------------------------------------------------::--~u:::::~~
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