Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2007

■ IRAQ ■■ ■■ ■■■■ ------------------- -- -- ----------------------------------------------------------- -- ---------- ------------- LABORATORIO KURDISTAN:UN PAESE IN FORMAZIONE 1 1Kurdistan iracheno,formato dai tre governatorati di Dohuk, Erbil e Sulaymaniyah, occupa la parte nord e nord-orientale del paese.Oltre ad essere un'entità geo– grafica, il Kurdistan è anche, nella sua visione più am– pia, un «sogno» politico del popolo curdo. Con il dissol– vimento dell'impero ottomano, i curdi avevano creduto di poter ottenere un proprio stato, come era stato pro– messo loro con il «Trattato di Sèvres» del 1920. Gli inte– ressi delle potenze europee e dei nascenti stati nazio– nali arabi, però, misero fine aquel sogno e il «Trattato di Losanna» del 1923 ne sancl l'appartenenza a quattro stati:Turchia, Iraq,Iran e Siria. Solo con la guerra all'Iraq del 2003 ha potuto assaporare per la prima volta una sorta di autogoverno riconosciuto, anche se non, per ora, indipendente. Per quanto riguarda i curdi iracheni la loro storia è stata segnata da diverse lotte che li hanno opposti ai vari governi che si sono succeduti nel paese. Particolarmente aspra, è stata l'opposizione curda al re– gime baathista di Saddam Hussein,culminata con la «Campagna di Anfal» che,dal 1986 al 1988, portò alla morte di migliaia di curdi. N el 1991, dopo la sconfitta dell'Iraq nella prima guerra del Golfo, i curdi tentarono di ri– bellarsi al regime baathista, che reagl con una feroce repres– sione. A loro protezione venne varata l'operazione «Provide Comfort» che portò all'istitu– zione di una zona di interdi– ARABIA SAUDITA zione al volo (no-flyzone) per gli aerei iracheni, a nord del 36° parallelo. Grazie aquesto ombrello protettivo, i curdi elessero, nel 1992, il primo parlamento regionale, i cui 105 seggi furono cosl assegnati: 5 ai cristiani, 50 al Partito demo– cratico curdo (Pdk), guidato da Massoud Barzani, e 50 all'Unione patriottica del Kurdistan (Puk), guidato da ' Jalal Talabani, attuale presidente dell'Iraq. 11 governo curdo, però, durò solo due anni e da allora, per tutti gli anni Novanta, si succedettero varie lotte in– testine, in cui si fronteggiarono militarmente i due maggiori partiti. Tali lotte causarono migliaia di morti e portarono la regione a una situazione di stallo, con il Kurdistan diviso in due zone di influenza:a ovest il Pdk ' ea est il Puk. Al momento dell'invasione dell'Iraq del 2003 i curdi si rivelarono alleati preziosi degli Usa edelle forze alleate, specialmente dopo il rifiuto del governo turco di far transitare le truppe statunitensi per il proprio territorio. Nel gennaio del 2006 le due entità politiche curde si riunirono e, nel maggio dello stesso anno, diedero vita al Governo regionale curdo, con capitale ErbiI (Hewlér in curdo). li governo ha come presidente Massoud Barzani e come primo ministro Nechirvan Barzani, e un parlamento regionale con i propri ministeri. Per ora il Kurdistan, sebbene di fatto indipendente,fa parte della Repubblica irachena, anche se i suoi diri– genti continuano a invocarne la totale autonomia. Questa richiesta è però awersata sia dal governo cen– trale di Baghdad, sia dalla confinanteTurchia. Quest'ultima, infatti,teme che anche i cittadini curdi che risiedono nei suoi confini siano tentati di richiedere autonomia e indipendenza; cosa che il go– verno di Ankara non èassoluta– mente disposto a concedere. L a relativa calma di cui il Kurdistan gode, e che ne ha fatto la terra di elezione per co– loro che sfuggono alle violenze del centro e sud dell'Iraq, corre però il rischio di infrangersi. Alla fine del 2007, infatti, si do– vrebbe tenere un referendum per decidere la sorte della città di Kirkuk, il capoluogo del go– vernatorato di At-Ta'mim, at– tualmente facente parte della Repubblica irachena. Negli anni '90, questa città venne sottoposta dal regime di Saddam Hussein auna politica di «arabizzazione», che ne limitò la presenza curda e che di fatto ne mutò la composizione demografica. A partire dal 2003, invece,si è potuto assistere a un'op– posta politica in favore della popolazione curda. li refe– rendum dovrebbe dare la possibilità ai suoi abitanti di scegliere se rimanere a far parte del governo centrale o essere annessi aquello curdo, che ne vorrebbe addirit– tura fare la propria capitale. li motivo di questo inte– resse speciale per Kirkuk è presto spiegato. Al di là delle varie ragioni di ordine etnico, culturale, religioso o mo– rale, bisogna ricondurre il discorso al cuore di tutti i problemi del paese: il petrolio, sul quale la città di Kirkuk letteralmente galleggia. Lu.Sto. - accoglie lamaggioranza dei cri– stiani che fuggonodal centroe dal sud dell'Iraq? Difficoltà legate non soloall'in– gente flusso migratorio,ma soprat– tutto al fatto che la maggior parte di chi cerca rifugio nel nord è in condi– zione di estrema povertà, non ha nulla,neanche una casa. In questo senso l'aiuto ci èarrivato dal Grcat– traverso il suoministro delle finanze, Sarkis Aghajan.Ogni famiglia riceve dai 100 ai 150 dollari al mesee sono in costruzione moltecase per ospi– tarle. I cristiani sono benvenuti e per quanto riguarda Ankawa,cittadina vicino aErbil,ad esempio,è volontà del governo che essa mantenga la sua caratteristica di essere un centro della cristianità. li Grc vuol fare di Ankawa una città moderna e sa molto bene che i cristiani,grazie alla loro professionalità, possono torna– re molto utili. ---------------------------------------------------------------------------------------------- 16 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2007

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