Missioni Consolata - Giugno 2007

Padre AngeloCasadei con una comunità di Remolino. REMOLINO (COLOMBIA) SEMI DI SPERANZA e iò che fa notizia nei telegior– nali di tutto il mondo è la cronaca nera. Qui non c'è : bisogno ne siamo pieni, anche sen– t za Tv! Ne ho parlato in altri scritti , precedenti. Questa volta voglio par– i lare di episodi di speranza e risurre– : zione, vissuti nel periodo pasquale, 1 durante il lungo itinerario di visita a : 12 villaggi della parrocchia di 1 Remolino. : Il primo episodio è accaduto nel vil– l faggio di Guamo, il più lontano dalla ~ sede parrocchiale. Per raggiungerlo 1 ci vogliono circa 6 ore di canoa, se I non capitano inconvenienti. È una comunità molto unita e accogliente. I Da tre anni c'è un professore indige- 1 no che insegna a 30 bambini dalla prima alla quinta elementare. Nel t pomeriggio ha sei bambini in sua I custodia, provenienti dalle case più 1 lontane. 1 Insegnando in questo villaggio, ; emarginato e sperduto nella grande I foresta amazzonica, ha sperimenta- r to l'importanza dell'istruzione: per aiutare con maggior competenza i ragazzi più poveri, ha espresso il desiderio di continuare a studiare; e lo farà nel periodo delle vacanze scolastiche. 1 1 secondo fatto che mi ha riem– pito il cuore di speranza è avve– nuto nel villaggio di Santo Domingo, dove la coltivazione della 1 coca è ancora molto presente. Una I signora mi ha chiesto di battezzare i 1 due nipotini a lei affidati. Mi ha rac- contato la loro storia. I bambini sono di una sua figlia irresponsabi– le. Per sottrarli ai maltrattamenti della madre, il «Benestar familiar», un ente statale di protezione della famiglia, li aveva presi in consegna, per poi cederli in adozione a qual– che famiglia. Prima di tale passo, però la legge impone di consultare I tutti i familiari. La nonna si offrì di prenderli con sé, affinché i due 1 1 bambini non fossero «venduti all'e– stero», come diceva la signora in I ·'l l,.►;i ~ ~ I I ~· ~ ~, I ~ 1 ..... -.... .. ,, , 1\ \ modo molto crudo. Oggi, i due bambini vivono con lei e studiano nel paesino: non avranno le comodità di un paese del primo mondo, però potranno crescere nella propria terra, nel proprio ambiente e con l'affetto almeno del– la nonna. Questa signora, che non sa né leggere né scrivere, mi diceva: «Mettere al mondo un figlio è una responsabilità a cui bisogna rispon– dere con tutta la propria vita, dan– do il meglio di sé». P roseguendo il viaggio, giungo a Santa Helena, una piccola comunità che dal mese di dicembre ha il proprio catechista. Si chiama Pedro; è un uomo molto sereno, sposato e con due bambini, impegnato per aiutare la comunità a crescere nella fede. !.'.accoglienza è molto calorosa. Nel– la piccola scuola tutto è ben prepa– rato per la celebrazione. Prima di partire, Pedro mi offre 20 mila pesos (6 euro), come contributo della comunità per le spese di tra– sporto. Mi viene la pelle d'oca: pen– so «all'obolo della vedova», lodata dal Signore, che, sono certo, ricom– penserà questa comunità tanto sem– plice, desiderosa di pace e di Dio. A Napoles, un altro villaggio che si è svuotato in seguito alla crisi della coca, invito la gente, come ho fatto nelle altre comunità, a partecipare a un corso biblico che si terrà il mese seguente. Spiego che, viste le pre– carie possibilità economiche, la par– rocchia offre a tutti vitto e alloggio; per quelli più lontani da Remolino contribuisce alle spese di viaggio. !.'.offerta è accolta all'istante: deci– dono di unirsi alla comunità di San– ta Helena, pagheranno la benzina del viaggio di andata e accettano il contributo della parrocchia per il viaggio di ritorno. A Monserrate, una comunità lungo ,. u I .. I ' .- I ~ i ' .,. . . :11 t'\ il fiume Caguan, punto di riferimen– to per altri villaggi, manca un' équi– pe di catechisti. Una insegnante esprime il desiderio di collaborare nella catechesi. Insieme a tutta la comunità, propongo di organizzare una settimana di animazione, con la finalità di visitare le famiglie del paesino e formare quindi un 'équipe di catechisti che animino la comu– nità durante tutto l'anno. Arriviamo a Venado, un altro villag– gio lungo la sponda del fiume che poco a poco ruba terra al paesino. Celebriamo la messa in una «disco– teca» (niente a che vedere con le discoteche in Italia); l'altare è situato sulla pedana da ballo, ben preparato e abbellito da uno stupendo fiore, chiamato palo cruz (albero croce). La natura con la sua esuberante vegetazione e varietà di animali pic– coli e grandi, ci ha accompagnato per tutto il viaggio e, anche attra– verso lei, ho potuto lodare Dio per la sua grandezza e bellezza, oltre che per i semi di speranza che il Signore risorto continua a spandere nelle nostre comunità cristiane. Angelo Casadei Il gruppo missiona– rio S. Giacomo di Beinasco (TO) sta raccogliendo testi– monianze su ~dre Pietro Davoli, da pubblicare in un libretto con cui mantenere viva la sua memoria. Saremo grati a quan· ti lo hanno conosciuto se volessero inviarci le loro testimonianze o lette· re ricevute dal nostro missionario. Grazie per la collaborazione. Gian Battista Brignani I contributi possono essere inviati a: • Redazione Missioni Consolata, C.so Ferrucci 14, 1 O 138TO • rivista@missioniconsolataonlus.it • brignani.gianbattista@asf.ansaldo.it _____________ ...,. ______________ ...,_,...,~------------------~----- ..... ------- ......... , _, ____ 14 ■ MC GIUGNO 2007

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