Missioni Consolata - Giugno 2007
I .. ._ / •11 TuttoMondo ---------- , ' I MARIAIABAJA (COLOMBIA) È SCOPPIATA... ' LA «FIESTA» e ari amici di Marialabaja, cele– brando ancora una volta la pasqua del Signore, mistero di morte e risurrezione, centro della I nostra fede, vi spero tutti bene. Mi 1 accorgo che anche per me è la terza settimana santa nella missione di Marialabaja dove queste giornate hanno caratteristiche molto speciali. • Ricordo di avervi scritto, in occasio– ne della prima pasqua vissuta in questa parrocchia, che anticamente, «durante la settimana santa, mentre i bianchi spagnoli si dedicavano alle ! celebrazioni religiose, gli schiavi neri 1 rimanevano liberi e si dedicavano... alla baldoria». Anche se la schiavitù è stata abolita 1 da più di un secolo, sembra proprio che questa tradizione continui, anche se con manifestazioni sempre nuove. Nella mentalità popolare, 4 infatti, queste sono giornate di festa 1 e di allegria, anche se molte perso– ne il venerdì santo partecipano con devozione alla via crucis, animata dai giovani, che rappresentano con 1 molta creatività i testi dei vangeli. L'.ambiente è comunque di grande festa familiare e comunitaria. Le famiglie si ritrovano e ricuperano antiche tradizioni con piatti tipici, come la icotea o tartaruga di acqua dolce, il riso con fagiolini neri e una straordinaria varietà di dolci fatti in casa. l Dall'ambiente famigliare si passa poi alla caseta, dove si balla al ritmo della musica assordante dei pico, mentre birra e rum scorrono in abbondanza. Una folla di giovani e , meno giovani si danno appunta– mento nel Canal, dove passa l'ac– qua per l'irrigazione delle risaie e la festa si fa sfrenata con bagni, gio– chi, musica, balli, alcool, droga e n ■ MC GIUGNO 2l,Q7 puntualmente... ci scappa il morto! Naturalmente ci sono anche perso– ne che vivono la settimana santa in forma differente, partecipando alle celebrazioni religiose abbinate a manifestazioni culturali molto belle, ma fa veramente impressione la folla che si raduna per la baldoria. D a parte nostra cerchiamo ancora una volta di capire il fenomeno «culturale»nei suoi aspetti più positivi, perché «la pasqua» è libertà e risurrezione, e quindi «festa»! Festa che spesso esplode, forse proprio per esorcizzare le tragedie vissute e i gravi problemi quotidiani, come è successo in questi giorni nella festa patronale di San josè de Playon, dove la gente ha potuto finalmente esprimersi dopo anni di terrore. Negli anni passati ci sono state decine di morti e la maggioranza della gente del paese ha dovuto abbandonare tutto e rifugiarsi altro– ve, subito sostituiti da altri sfollati che venivano dalla campagna. Adesso, insieme e con calma, stia– mo tentando di creare una nuova comunità. Sono nate le prime organizzazioni e un comitato ha iniziato proprio con la ricostruzio– ne e l'abbellimento della chiesa, quale segno di una nuova vita per tutta questa regione. FILO DIAffiO tra i missionari della Consolata e i loro amici nei quattro continenti Ha organizzato in ogni dettaglio la festa patronale di san Giuseppe, con la partecipazione di tutta la popolazione: messa, battesimi, manifestazioni culturali, solenne (e interminabile!) processione con il santo patrono, accompagnato dalla banda, che ha poi animato il fan– dango, o ballo in onore del Santo, durante tutta la notte. Da anni questo non succedeva e la gente ha potuto sfogare finalmente i sentimenti più profondi, preludio per un futuro diverso da costruire insieme affrontando i problemi di salute, educazione, organizzazione comunitaria, economia e sviluppo. La settimana santa è, adesso, uno dei momenti più significativi con una via crucis di 6 km, dalla strada asfaltata fino alla diga che sovrasta il paese, dove ricordiamo le decine e decine di persone assassinate in questi anni nella parrocchia di Marialabaja. P assata la pasqua, continuere– mo con la nostra gente «nel nome del Signore•, vivendo il nostro quotidiano venerdì santo, con la certezza della risurrezione e della festa per sempre! Per adesso auguriamo anche a voi che l'amore di Dio per noi cambi il cuore di ognuno e la storia di tutti. Beppe Svanera PadreBeppe Svanera con una maestra ebambini di San Pablo.
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