Missioni Consolata - Giugno 2007

malattia da spezzare. Infatti nell'acqua il verme presente nella zona infetta rila– scia migliaia di larve, che vengono poi ingerite da pulci d'acqua, diffuse in tutto il mondo. Nel momento in cui queste acque non filtrate e contaminate vengono bevute dalla popolazione, le pulci pre– senti sono distrutte dall'acidità dello stomaco, si liberano le larve che passa– no attraverso la parete intestinale, dan– do così origine a una nuova infezione e riparte il giro. In pratica, dice l'Orga– nizzazione mondiale della sanità, «quando le persone bevono l'acqua stanno in effetti bevendo la malattia». IL CIRCOLO DELLA POVERTÀ La dracunculiasi è diffusa ancora in Africa, in particolare in villaggi dell'A– frica subsahariana. Seppure raramente mortale, il verme di Guinea porta con sé non solo i sintomi e le manifestazio– ni cliniche per il singolo individuo, ma anche ricadute importanti e a lungo termine di tipo socioeconomico, sulle famiglie e la società. Le persone infet– tate sono infatti rese invalide e impos– sibilitate a lavorare, anche per lunghi periodi: rimangono malate diversi mesi e alla dracunculiasi possono sommarsi sovrainfezioni causate da batteri. Un'ulteriore aggravante è data dal carattere stagionale della malattia, che tende a presentarsi in particolare durante le stagioni del raccolto, tanto da meritare il nome di «malattia del gra– naio vuoto•. Secondo uno studio effettuato in Nigeria, riportato dall'Oms, circa una persona su due non è in grado di alzar– si dal letto per mesi e in Sudan, nelle famiglie dove più della metà degli adul– ti ha preso la dracunculiasi durante l'anno, i bambini con meno di sei anni corrono un rischio triplicato di malnu– trizione. Questo perché gli agricoltori non riescono a svolgere il lavoro di rac– colta nei campi. Le ricadute sui bambi– ni non finiscono qui, perché, nel caso in cui vengano infettati, la malattia è responsabile di assenze prolungate, anche di mesi, da scuola. Tutto questo, impossibilità al lavoro, malnutrizione, mancanza di istruzione, aggrava sempre più lo stato di povertà delle persone malate nei villaggi: «La malattia tiene le sue vittime imprigio– nate in un ciclo di dolore e povertà», sottolinea l'Oms. SECONDA DOPO IL VAIOLO S e le previsioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (0ms) verran– no confermate e continueranno i pro– gressi anche in altri paesi nei mesi a venire, la dracunculiasi potrebbe esse– re la seconda malattia dichiarata eradi– cata dal pianeta (la prima fra quelle parassitarie) dopo il vaiolo, malattia infettiva di origine virale che ha imper– versato per centinaia di anni con il suo carico di sofferenza e morte. Le prime segnalazioni del vaiolo risal– gono a tremila anni fa, in India o in Egitto. In molte culture antiche era tale il ruolo giocato dalla malattia nella società che veniva dato il nome ai bam– bini solo dopo che avevano avuto, e superato, questa malattia infettiva. Il vaiolo era infatti causa di morte nel 30% delle persone infettate, mentre nel 65-80% dei sopravvissuti rimaneva– no cicatrici, soprattutto sul viso. Oltre a questo, vi era il rischio di cecità, tan– to che l'0ms riporta come nel XVIII seco– lo il vaiolo fosse responsabile di un ter– zo dei casi di cecità in Europa. Dai 50 milioni di casi di vaiolo ogni anno nel mondo, contati all'inizio degli anni Cinquanta, dopo 150 anni dall'ar– rivo del vaccino, si era scesi a 10-15 milioni nel 1967. In quell'anno è stato promosso dall'0ms un piano per eradi– care la malattia, che minacciava anco– ra il 60% della popolazione mondiale. !.'.ultimo caso naturale di vaiolo risale al 1977 in Somalia, seguito l'anno suc– cessivo da un caso mortale di infezione presa in laboratorio nel Regno Unito. Una commissione di scienziati ha dichiarato l'eradicazione della malattia nel 1979, sottoscritta da parte dell'As– semblea mondiale della salute nel 1980. ERADICABILE PERCHÉ Associata all'utilizzo di acqua da bere infetta, la dracunculiasi viene definita dall'Oms una malattia «vulne– rabile», nel senso che il suo ciclo di tra– smissione dipende esclusivamente dall'uomo ed è nelle sue mani la pos– sibilità di interferire con la sua diffu- acqua, trattare i pozzi per eliminare le pulci, filtrare l'acqua da bere per impe– dirne il passaggio con il loro possibile carico di larve, contenere i casi con la cura delle ulcere e la prevenzione della contaminazione delle acque causata dall'immersione del paziente in cerca di sollievo al bruciore, portare avanti una educazione sanitaria. Vi sono diverse caratteristiche, indi– cate dall'Oms, per le quali il verme di Guinea è considerato un buon candi– dato all'eliminazione, come è awenuto in passato per il virus del vaiolo. Prima di tutto, la diagnosi è facile e sostan– zialmente certa, per la possibilità di vedere direttamente il verme responsa– bile, che può emergere esternamente dalle lesioni. La trasmissione delle lar– ve, e con esse della malattia, è legata alle pulci che si trovano nell'acqua, e non come per altre malattie a insetti con maggiori possibilità di movimenti e spostamenti, come le zanzare. La malattia colpisce solo l'uomo; non è nota l'infezione in animali, e la sua incubazione, sia nelle pulci, sia nelle persone, non è lunga, come pure è limitata la distribuzione geografica e i periodi dell'anno in cuisimanifesta. Gli interventi possibili per contrastare la dracunculiasi sono efficaci, non costo- si e possono essere aumentati facil- ' mente. Infine, vi è la disponibilità a impe– gnarsi da parte dei governi ed è stato già dimostrato in Asia e Medio Orien– te che è possibile arrivare alla sua eli– minazione. «La Commissione ha con– cluso che l'eradicazione rimane una meta raggiungibile» chiude il comuni– cato dell'Oms di fine marzo. «!.'.impe– gno recente del Direttore Generale di dedicarsi alle malattie tropicali dimen– ticate, come parte delle strategie di riduzione della povertà, dando parti– colare attenzione all'Africa, apre una finestra di opportunità più che mai necessaria per raggiungere questo obiettivo». • FONTI • Bbc news: sione. http/ /news.bbc.co.uk/2/hi/heohlt/6499431.stm Non ci sono al momento farmaci per • Organizzazione mondiale della soni1ù: prevenire e curare l'infezione da verme www.who.int di Guinea, ma il suo stretto legarne www.who.int/mediocentre/news/notes/2007/npl5/en con l'elemento acqua per la trasmis- www.who.int/drocunculiasis/diseose/en www.who.int/drocunculiasis/en sione la rendono relativamente facile www.who.int/drocunculiasis/eradication/en da contrastare con interventi di basso www.who.int/mediocentre/ fodsheets/smallpox/en costo, come rend~ ~~~:~e fonti di ________________________ ,i.____ MC GIUGNO 2007 ■ 71

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