Missioni Consolata - Giugno 2007

ISRAELE ■ ■■ ■■■■ -■ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- un vertice nel suo ranch inTexas con l'allora premier israeliano Ariel Sha– ron, il presidente George W. Bush a– veva stupito il suo fedele alleato cri– ticando apertamente l'ampliamen– to della colonia di Maaleh Adumin, un insediamento alle porte di Geru– salemme, ma in territorio palestine– se, che ospita 30.000 israeliani.Nel settembre di quell'anno Sharon a– vrebbeordinato lo sgombero delle colonie nella Striscia di Gaza,vincen– do l'opposizione della destra e spac– cando il suo stesso partito, il Likud. Secondomolti analisti,alla base della decisione di Sharon, più che una reale volontà di dialogocon l'autorità palestinese, c'era il biso– gno di liberarsi di un fardello econo– micamente epoliticamente costoso come quello di Gaza. La scelta di di– simpegnarsi in modo unilaterale, senza alcuna consultazione con il presidente palestinese Abu Mazen, avrebbe inoltre avuto l'effettodi de– legittimarne l'autorità,e la lotta per il potere tra Al Fatah eHamas tutto– ra in corso sembra corroborare que– sta interpretazione.Anche perché l'espansionedelle colonie non si è arrestata neanche con il successore di Sharon, Ehud Olmert,ma anzi,ne- ' gli ultimi cinqueanni è cresciuta di ·quasi il 5%. Il numero dei coloni non è certo,ma secondo fonti israeliane si aggira sulle 240.000 unità in tutta laWest Bank, più altre 200.000 nella fascia periferica di Gerusalemme , Est. Per PeaceNow, un'organizzazio– ne pacifista, sarebbero circa 145gli insediamenti ufficiali,ma altri sono in costruzione,nonostante la dichia– razione del ministrodella difesa di Gerusalemme Perezdi evacuare al– cune colonie in Cisgiordania. In base alle risoluzioni 242 e 465 del Consiglio di sicurezza dell'Onu,I– sraele avrebbe dovuto fermare l'a– vanzata delle colonie da tempo.«Ma le colonie sono sempre più impor– tanti per l'economia israeliana»,dice il dottor Antash, del LandDefence Committee di Hebron, un'organizza– zione che monitora la costruzione delle colonie nel distretto,il più grande della Cisgiordania.«Il paese vive una crisi economica e le colonie sono l'unica opportunità di avere una casa per i nuovi immigrati». Almeno 115 insediamenti sorgono in aree strategiche per il controllo dell'acqua e, in media, un colono ha un consumo idricosei voltemag– gioredi quello di un palestinese. La costruzione di colonie traina il set– toreedilizio israeliano,che spesso u– tilizza manodopera palestinese sot– topagata, e leagenziedi sicurezza fanno affari d'oro,a fronte di un ser– viziodi leva che vede sempre più di– serzioni e obiezioni di coscienza. Inoltre la costruzione delle by-pass road, strade che collegano le diverse coloniee sono interdette ai palesti– nesi, sta ulteriormente frantumando la Cisgiordania,rendendo impossi– bili gli spostamenti nel territorio del– l'Autorità palestinese. ESTREMISMI Ma,soprattutto, le colonie sono un'arma politica da maneggiare con estrema cura. Esoprattutto, un baci- , no di voti da corteggiare. Un episo– dio eloquente della nuova sicurezza di cui godono i coloni si è avuto pro– prio aHebron nel mese di aprile, quando un gruppo di famiglie ha occupato un'abitazione nellazona ' altaTel Rumeida.Dopo le primemi– naccedi sgombero,il governo ha scelto il profilo basso.«I coloni han– no smesso di leccarsi le ferite»,ha commentato il quotidiano liberale Haaretz. «Si sentono molto più forti perché c'è un consenso unanime sul fatto che il disimpegno [da Gaza] sia stato un errore.(...) Appaiono come levittime e l'israelianomedio si sen– te quasi in dovere di chiedere il loro perdono. li governo non può alzare Sopra: /dris, abitante di Te/ Rumeida, interrogato da soldati israeliani. Sotto: chekpoint israeliano a/l'ingresso della tomba di Abramo adHebron. -------------------------------------------------------------------------------------------- 60 ■ MC GIUGNO 2007

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=