Missioni Consolata - Giugno 2007
DOSSIER Soweto: l'inaugurazione Un lavoro di squadra l'on. Sentine/li e il sindaco di Nairobi siglano lo storico momento per la comunità di Soweto. 1 1 23 gennaio 2007, nel pieno svolgersi del World Socia/ Forum, Soweto ha vissuto un giorno memorabile. Alla presenza della vice Ministro degli Esteri del Governo italiano, Patrizia Sentinelli, del rappresentante dell'organismo della Nazioni Unite per l'ambiente, dottor Daniel Biau, dell'ambasciatore italiano Enrico De Maio e del sindaco di Nairobi, sig. Dick Wathika, sono state inaugurate alcune costruzioni per la riabili– tazione della vita degli abitanti dello slum previ– ste da un progetto elaborato dalle Nazioni Unite, in collaborazione con il Comune di Nairobi e fi– nanziato dal Governo Italiano con la cifra di 240 mila dollari. Abbiamo chiesto alla onorevole Sentinelli e al sin– daco Wathika che condividessero con noi il loro pensiero a proposito di questo awenimento. MC: Onorevole, che cosa significa un progetto come questo per il Governo italiano e per il Kenya? U ■ MC GIUGNO 2007 On. Sentinelli: È un progetto importante e signifi– cativo per la realtà di questo slum, ma penso possa essere considerato un progetto pilota an– che per altre situazioni come, per esempio, il grande slum di Korogocho. Abbiamo siglato un accordo con il governo del Kenya di riconversione del debito. Nel regolamento operativo di questo accordo vorremmo chiedere alla controparte che i fondi che abbiamo messo a disposizione ven– gano effettivamente destinati al recupero di parti– colari aree degradate, sia urbane che rural i. Vogliamo essere ambiziosi, ma sapere anche che le cose si costruiscono passo dopo passo; basta farlo con coerenza, semplicità e rigore. MC: Quindi questo potrebbe essere davvero l'i– nizio di un cammino di utilizzo dei soldi della riconversione per la riabilitazione degli slum di Nairobi? On. Sentinelli: Penso che i soldi della riconver– sione siano un primo passo, non sufficiente. Come Governo, potremmo essere tra coloro che attraggono finanziamento di cooperazione anche dalle regioni, per costituire un sistema virtuoso, un «sistema-paese». Mettere insieme gli sforzi di tutti, quelli del Governo, come quelli delle Ong e della cooperazione decentrata può servire meglio allo scopo.
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