Missioni Consolata - Giugno 2007

DOSSIER Cattivi rimedi per un continente «malato» Giù LE MANI DALL'AFRICA Le risorse del continente africano continuano a far gola alle potenze di tutto il mondo. Wto, zone franche ed Epas sono le «armi» con cui il nuovo colonialismo economico di stampo liberista vuole impadronirsi di una ricchezza non sua. Ma anche una delle cause principali di fenomeni sociali come immigrazione e ghettizzazione nelle baraccopoli. Una sfida per la missione di oggi. I mmigrati e bidonville sono una vetrina di povertà e miseria, frutto delle ricorrenti e aspre politiche commerciali , scritte e imposte dai potenti attori della scena internazionale. Le città sono sempre state, per consuetudine secolare, il luogo nel quale i poveri hanno cercato rifugio perché minacciati, spesso dalla fame. E i periodi di depres– sione economica o post-bellici hanno avuto come effetto collate– rale la fuoriuscita di milioni di persone dall'Europa alla ricerca di lavoro e speranza altrove. L'Africa, nella sua recente sto– ria, ha subito l'esodo dalle cam– pagne come contraccolpo della politica dei prezzi agricoli, della deregulation, del dumping e dal protezionismo praticate negli anni '80 dalle discipline finanzia– rie imposte dagli organismi inter– nazionali quali il Fondo moneta– rio internazionale (Fmi) e la Banca mondiale. In Africa, il 70% dei lavoratori è impiegato nel settore agricolo e il 95% delle terre coltivate è gestito da imprese familiari. Coltivano prodotti destinati al commercio di prossimità, cioè a mercati e piccoli negozi dove si rifornisce la maggior parte dei consumatori africani. La struttura produttiva venne definita nel periodo colo– niale: grandi monoculture di ma- Una contadina in un campo di tè. Di Antonio Rovelli terie prime agricole destinate al– l'esportazione (cacao, zucchero, caffè ...), a svantaggio delle colti– vazioni per il consumo interno. Quando negli anni '60 sempre più paesi dell'Africa cominciarono a ottenere l'indipendenza, l'esi– genza di mantenere l'architettura delle monoculture, tanto funzio– nale al Nord del mondo, spinse le ex potenze coloniali a stipulare de– gli accordi con i nuovi stati africa– ni. Si arrivò così alla Convenzione di Yaoundè (1964) e, in seguito, al– le quattro Convenzioni di Lomè (dal 1975 al 2000) che stanziava– no somme ingenti per gli aiuti allo sviluppo e stabilivano delle corsie preferenziali per le merci prove– nienti dalle ex colonie senza chie- ---------------------------------------------------------------------- 38 ■ MC GIUGNO 2007

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