Missioni Consolata - Giugno 2007
Lavori in corso a Shangai, una metropoli in grandissima espansione. disciplinate di Città del Messico e Lima fino ai complessi (e spesso il– legali) sistemi di affitto di terreni alla periferia di Pechino, Karachi e Nairobi. In alcune città, per esempio Nairobi, lo stato è formalmente proprietario della periferia urba– na, ma la speculazione fondiaria permette al settore privato di rea– lizzare enormi profitti a spese dei più poveri. Gli apparati politici na– zionali e regionali contribuiscono generalmente a questo mercato informale (insieme alla specula– zione fondiaria illegale) e riesco– no addirittura a controllare i vas– sallaggi politici degli abitanti e a sfruttare un flusso regolare di af– fitti e mazzette. Privi di titoli di proprietà legali, gli abitanti delle baraccopoli sono costretti ad una dipendenza quasi feudale rispet– to a politici e burocrati locali. li m1nrmo strappo alla legalità clientelare si traduce con l'espul– sione. L'offerta d'infrastrutture, al con– trario, è ben lontana dai ritmi di urbanizzazione, e le bidonville al– la periferia della città non hanno spesso alcun accesso all'igiene e ai servizi del settore pubblico. Ep– pure, nonostante siano luoghi che si definiscono in termini di assen– za (ciò che non hanno dice ciò che sono), le bidonville raggiungeran– no i 2 miliardi di abitanti nel 2030 perché rappresentano l'unica so– luzione abitativa per l'umanità in eccesso del xxi secolo. Le grandi bidonville potrebbero trasformarsi in vulcani pronti ad esplodere? Gli abitanti possono trasformarsi in soggetto politico capace di «fare storia»? Non è facile rispondere, molto dipenderà dalla capacità di svilup– pare una cultura di organizzazio– ne collettiva, anche se, come spie– gava Kapuscinski: «I poveri, di so– lito, stanno zitti. La miseria non ONSOLA A piange, non ha voce. La miseria soffre, ma soffre in silenzio. La mi– seria non si ribella. Infatti, i poveri insorgono solo quando pensano di poter cambiare qualcosa». Sapremmo noi essere parte di questo cambiamento? AFRICA E CITTÀ In Africa la popolazione delle grandi città è aumentata di 10-12 volte tra il 1960 e il 2005. Questo incremento non è stato associato ad uno sviluppo economico corre– lato, anzi il Pii si è ridotto dello 0,66% all'anno. Nondimeno, le città in Africa giocano un ruolo cru– ciale nella crescita delle economie nazionali. Oggi, più in generale, il tasso an· nuale medio di crescita della po– polazione africana si aggira intor– no al 4%, mentre quello delle gran– di città raggiunge 1'8%. Non sono più casi eccezionali quelli di città che crescono del 10% o più, spe- ------------------------------------·-------------------------------- MC GIUGNO 2007 ■ 33
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