Missioni Consolata - Giugno 2007

1111111 ■ GABON spettacolo voluto dal presidente Bongo. L'intera capitaleè una faccia– ta di carta,a uso e consumo dei clienti dell'HotelAtlantico dell'lnter– continental che vengono a stringere accordi o a firmare contratti. La stabilità di questo paese si fon– da sulla paura.Contrasti e idee non sono stati armonizzati.Sono stati soffocati. Faccio un esempio: nel 1994 il governo ha firmato un accor– do con alcuni paesi occidentali per losmaltimento dei rifiuti tossici. Bongo non ha informato né il parla– mento né tanto meno la cittadinan– za. I rifiuti nucleari sono stati tra– sportati di notte nella foresta e sep– pelliti da qualche parte verso il nord-est del paese. Recentemente si è constatato che nella zona sono morti tutti gli animali e, quel che è peggio, la gentedei villaggi ha ini– ziato ad ammalarsi, perché le scorie radioattive hannocontaminato le falde idriche. Se il Gabon fosse un paese libero come si dice, di fronte a una situazione simile dovrebbe scoppiare uno scandalo.Einvece si è sparsa la voce che c'era una epide– mia di ebola per tenere lontano dal– la foresta pluviale i giornalisti e gli osservatori internazionali.Anche questa volta non si riesce a capire cosa è vero e cosa è falso. Nessuno infatti ha avuto il coraggio di andare a vedere di cosa si trattasse vera– mente». Anchese questa storiaèorribile,pur– troppo non sarebbe laprima volta che vienedata dai governiuna visionedi– stortadella realtà. Questosuccedean– cheneipaesia cosiddettaalternanza democratica.Può fare altriesempi? ■■ ■■ ■■ Un soldato presidia il bord de mer in attesa del passaggio del convoglio presidenziale. Sotto, panoramica della periferia di Libreville, dove gli edifici di lusso lasciano il posto alle baracche. «Parliamo allora delle elezioni e del peso della religione tradizionale nella vita politica di questo paese:o- ' gni volta che ci si affaccia al periodo elettoraleaumentano gli omicidi di ragazzini a scopo rituale.Gli uomini di potere sono spesso superstiziosi e ci sono forti sospetti che abbiano fatto sacrificare delle persone con la speranza di aumentare la loro ric– chezza e le loro probabilità di vitto- ria.Generalmente si tratta di dicerie e di cose su cui è difficile fare chia– rezza; ma poco tempo fa,qui a Li– breville, è stata fermata una coppia di anziani che uccideva dei ragazzini per poi farne essiccare il corpo in posizione fetale. Quando i due furo– noarrestati,dissero soloche stavano portando il feticcio, questo corpo es– siccato tenuto in un sacco,a un ricco cliente. Poi non si è saputo più nulla, perché le autorità preferiscono sem– pre negare. Detto questo, ci tengo a sottoli– neare, che la religione tradizionale è praticata da quasi 1'80% dei gabone– si e nella maggior parte dei casi non si tratta di riti cruenti.Rimane il fatto che,chi ricorre alle pratiche di omici– dio, lo fa per aumentare il suo presti– giosociale e questo è quello che hanno imparato i gabonesi guar– dando il loro presidente. Le nuove generazioni capiscono solo il potere fine ase stesso». Insomma, il problemadel Gabonèso– stanzialmente la sua classe dirigente. Asentirelei la situazioneinternazio– nalenon c'entraquasinulla. Eppureil Socia I forum tenuto aNairobiincolpa l'Occidentedeiproblemidell'Africa. Sonomaniediprotagonismodei pae– sioccidentalianchequeste? Ci sentia– mo così determinantinel beneenel male,che abbiamo fatto un'analisi sbagliata? «L'Africa ha tutte le risorse che ser– vono per svilupparsi senza bisogno di aiuti esterni.Molti africani lavora– no o hanno lavorato nei grandi or– ganismi internazionali o hanno stu– diato negli Stati Uniti o in Europa. lo ho studiato in America e in Francia; altri miei colleghi adesso lavorano per grandi multinazionali e sono stati in Giappone,Russia eCina.Mol– ti di noi sanno cosa sarebbe neces– sario fare,ma il mondo politico è chiuso e il potere è gestito da due o tre famiglie che prendono le deci– sioni per tutti. Anche le industrie ci– nesi e malesi che stanno disboscan– do la foresta pluviale, per rifornire di legnarne le industrie asiatiche, e che adesso occupano le pagine dei vo– stri giornali, si muovono in Africa grazie agli appoggi dei governi loca– li. li problema, in generale, non sono gli "altri';quanto la mancanza dico– raggio e di visione del futuro dei no– stri governanti». ■ ---------------------------------------------------------------------------------------------- 28 ■ MC GIUGNO 2007

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