Missioni Consolata - Giugno 2007

MISSIONI CONSOLATA ■ ■■ ■■ ■■ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- ' I I ! I t r.- l Sopra, venditori ambulanti epetits commerces nei quartieri alla periferia di Libreville. A destra, un banchetto di prodotti alimentari lungo la strada di Okala, Libreville. blicato un articolo critico nei con- ' fronti della politica estera del Gabon a proposito dell'isolotto di Mbane, siamo tutti stati sospesi. li giornaleè stato riaperto quasi un mese dopo, solo in seguito a un mio sciopero della fame, ma su di noi le pressioni sono continue, al puntoche anche il deputato dell'opposizione acui fa– cevamo riferimento ha gettato la spugna.Oggi è uno dei vicepresi– denti del governo e non conta quasi nulla a livellodecisionale. È solo molto più ricco di prima». ' Sembradiascoltare la descrizionedi un sistemadipoteri mafiosi.Chiè dentro ciguadagnaechièfuori ha pauradiprotestare.Ma èpossibileche nessunodiquellichevivononelleba– racche insorga neiconfrontidei gabo– nesiricchissimi? «li lassismo è diventato un tratto del carattere dei gabonesi. La storia e le libertà politiche sonostate sop– presse per così tanto tempo che non ricordiamo più quali sono i no– stri diritti e i nostri doveri.Siamo passivi: non troviamo il senso in quello che facciamo e ci siamo affac– ciati alla politica da troppo poco tempo per supplire con l'esperienza. Le libertà non sono limitate solo dal- la politica del governo,ma soprat– tutto dall'ignoranza. Anche in Euro– pa o negli Usa c'è ancora tanta igno– ranza; ma se si pensa che a un gabo– nese povero l'istruzione costa tre-quattro volte tanto che a un eu– ropeo o a un americano povero,si capisce che la situazione qui da noi è decisamente più difficile.Basta pensareal fatto che inGabon non ci sono trasporti pubblici e chi abita lontano dalla scuola o si paga un taxi o non ci va proprio.In una situa– zione come questa è facile capire che non può crescere una coscienza politica e tutti pensano al tornacon– to personale.Ein Gabon, negli ultimi 30anni, non ci sono stati cambia– menti. Anzi». LasituazionedelGabonpotrebbees– sere senzadubbiomigliore,maa vede– requestopaese, non sembra che le condizionisiano tantopeggiodiquel– le in cui vivonoglieuropei o gliameri– cani. Anche in Occidente c'èdegrado. In Italiameridionalecisonoquartieri popolaridove nonarrivano la lucee l'acqua;nellaperiferiadiMilanosono comparse le baracche.Sicuramenteil Gabon stamegliorispettoallamedia deipaesiafricani.Cosa nepensa? «È normale che la prima impres– sione sia quella di un paese che va a gonfievele. Nei ristoranti di lusso che sorgono sul BorddeMer (la stra– da costiera di Libreville) i neri e i bianchi sembrano mescolati.Sem– bra che tutti abbiano la loro fetta di ricchezza. Purtroppo però nella realtà non è così. Tuttoquesto è uno ------------------------------------------------------------------------------------ MC GIUGNO 2007 ■ 21

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