Missioni Consolata - Giugno 2007

■ BRASILE mente all'interno delle prigioni brasi– liane: torture, umiliazioni e assenza di diritti elementari nel sistema carcera– rio. li Pcc chiedeva ancheche venisse resa giustizia ai 111prigionieri uccisi dalle forze speciali della polizia mili– tare nell'episodio conosciuto come il «Massacrodel Carandiru»,del 1992. Con il tempo, l'organizzazione si è fatta più complessa e ha deviato dal– le finalità originarie postulate dai suoi fondatori,rafforzandosi rapida– mentea causa della precarietà che caratterizza il sistema carcerario bra– siliano e dalla mancanza di volontà politica di voler affrontare di petto il problema. Nellostesso periodo, le autorità hanno limitato la presenza delle organizzazioni umanitarie nelle strutturecarcerarie, impedendo l'in– gresso di molti loro rappresentanti all'interno delle prigioni. Senza più controlloe monitorag– giodi alcun tipo e facendosi forza della corruzione vigente a tutti i livel– li del sistema carcerario,il Pcc si è presto trasformato in una potente organizzazione criminale. li suodo– miniosi è venuto via via affermando graziea crimini compiuti dentro e fuori lemura carcerarie,sfruttando e ricattando altri prigionieri e loro fa– miliari, accumulando ricchezza gra– zie al trafficodi droga,imponendo terrore emorte acoloro che li awer- JaimePatfas, autore dell'articolo, è un missionario della Consolata brasiliano. Laureato in comunicazionisociali, ha lavorato in Mozambico. Oggi dirige «Missoes», la nostra rivista missionaria in Brasile. ■■ ■■ ■■ ■■ savano o che tradivano.Non è nep– pure mancato l'aiuto benevolo di av– vocati, funzionari dello stato,membri delle forze dell'ordine e altre figure «utili»arruolate in svariati settori del– la società. Invece di agirecon fermezza,lo stato ha preferito procedere al rico– noscimento di leader e portavoce del movimento,mantenendoapertocon il Pcc un dialogo fatto di negoziati e accordi reciproci. Era sembrata una buona strategia quella di negoziare con pochi esponenti del gruppo, in gradodi esercitare un controllo sugli altri membri dell'organizzazione. Questo sistema ha funzionato sol– tanto per qualche anno.li crimine or– ganizzato nelle prigioni è cresciuto rapidamente,sfuggendo totalmente al controllodelle istituzioni. La prova di forza più importante del gruppo criminale si è avuta con la ribellione del febbraio 2001 ,che ha coinvolto 29 stabilimenti carcerari nello stato di San Paolo. li trasferimentodi pri– gionieri dallo stato pau/ista in altri i– stituti di pena del Brasile ha contri– buito a far sl che l'organizzazione creasse ramificazioni e avesseap– poggi in tutto il paese. Nel corso degli anni 2001 -2003, svariati attacchi contro poliziotti e tri– bunali sono stati attribuiti al Pcc. Tut– tavia, il fatto di cronaca più eclatante risale al 12 maggio dell'anno scorso, quando il crimine organizzato ha da– to inizio alle esecuzioni sommariedi agenti dello stato. Tra maggioe ago– sto, l'organizzazioneavrebbe ucciso ben 59 persone in 3 ondate di atten– tati (poliziotti,guardie civili,agenti di custodia e civili) e si sono contate ri– bellioni e sommosse in gran parte degli istituti di pena,inclusi vari car– ceri minorili. Sebbene lostato di San Paolo sia stato quello maggiormente colpito da questi awenimenti di violenza e panico,si sono contati disordini an– che in altri stati del paese,come Espf– rito Santo,Parana e Mato Grosso. Dopo l'ondata di attacchi del 12 maggio,si è assistito alla «ritorsio– ne»orchestrata dalle forze dell'ordi– ne e degli squadroni della morte, in un insieme di violenze che ha por– tato a vere e proprie esecuzioni sommarie e massacri.Secondo i ri– sultati delle autorità,tra il 12 e il 20 maggio 2006 sarebbero morte in totale ben 492 persone. Altri dati forniti dalla «Segreteria di pubblica sicurezza»hanno dimostra– toche nel secondo trimestre del 2006 sonostate assassinate aSan Paolo 1.888 persone:una cifra che corrisponde a più del doppio delle vittime avutesi in Iraq nello stesso periodo. li terrore ha invaso la più grandemetropoli dell'America Lati– na. La polizia ritiene che, in almeno 82 episodi,gli squadroni della morte si siano resi responsabili di omicidi e sparizioni,ma nessunodi questi casi è stato ufficialmentechiarito da poli– zia o magistratura.Le notiziesono negatedalleautorità e il Pubblico ministero ha finora avutograndi dif– ficoltà a reperire dati ufficiali e infor– mazioni. Itestimoni temono ritorsioni e non credono nelle istituzioni,ragione che favorisce l'impunità di chi delinque. Oggi, un annodopo gli attacchi da parte del crimine organizzatoe la reazione sconsiderata di forze del– l'ordine e squadroni della morte, la situazione è ancora propizia per nuo– vi scontri e altri massacri.li sistema carcerario continua ad essere fuori controllo, la polizia non riesce a far fronte all'emergenza,lamaggioranza delle famiglie degli agenti uccisi du– rante gli scontri non sonoancora sta– ti indennizzati. BABYCRIMINALI Negli ultimi tre mesi,si sono verifica– ti crimini chehannogeneratoun di– battito nazionale su violenzae realtà minorile. Il Congresso brasilianosta pensandodi applicaresentenze più dureper crimini che coinvolgono bambini e possibilmente ridurre l'età minima per potergiudicare i criminali adolescenti.Attualmente più di 300 progetti di leggesonostati presentati al Congresso nazionale,conproposte tendenti aridurre lamaggioretà pe– nale da 18a16anni.Altri due progetti arrivanoaproporre la riduzione del- 1' età rispettivamentea 14eaddirittura a 12anni. Enti come la Conferenza episcopale brasiliana e l'Ordinedegli awocati del Brasile (Oab) si oppongonoduramen– teaqueste proposte,che nonvengo– noviste come soluzioni adeguateal problemadella criminalità minorile. Anche dueawersari politici come il governatoredellostatodi San Paolo, JoséSerra,e il presidente Lula sono --------------------------------------------------------------------------------------------- 22 ■ MC GIUGNO 2007

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