Missioni Consolata - Giugno 2007
MISSIONI CONSOLATA con il dito lecentinaia di persone che, sotto tendoni di fortuna e stri– scioni di ogni tipo, vivono barricati in una sorta di campeggio cittadino. Ma dovesiamo? «Bienvenidos enOaxaca - continua A– driana - il luogo in cui i diritti umani non esistono più».Fa impressione sentir parlare una bambina in questo modo.Per capirne di più,mi awicino al gruppettodi donne più vicinea lei:sono la sua mamma, la zia e due cugine,anche loro ragazzine.Sguar– dofiero eun'aria distesa,nonostante la situazione precaria,espongono A– driana come un piccolotrofeo.«So– no orgogliosa di lei - dice - per come mostra amore e solidarietà a suo pa– dre, che si trova in una situazione bruttissima:èun maestro». «Chemale c'è ad essere un inse– gnante?»penso.Ma ladonna mi an– ticipa: «Miomarito è uno dei 70mila maestri pagati unamiseria dallo sta– to, che ora è in sciopero permanen– te assieme atutti gli altri». L'equivalentedi quasi 100euro al mese, ecco quello che guadagna un maestro di Oaxaca.Uno stipendio da fame.Che lo porta a cercare un doppio,triplo lavoro,con il quale non riesce più apassare del tempo in casa e a crescere i propri figli. La situazione aOaxaca e nello stato o– monimo (il Messico è una federazio– ne) è insostenibile da anni,ma solo il 14giugno 2006,esasperati,i maestri sono scesi in piazza, per una marcia pacifica in cui chiedevano un au– mento di salario. Il governatore statale, Ulises Ruiz Ortiz, non ha badatoa mezze misure nel reprimere la sollevazione popo– lare: gas lacrimogeni, proiettili di Barricate con cui le organizzazioni dell'Appo hanno isolato eoccupato la città di Oaxaca. ■ ■■ ■■ ■■ Particolaredel sito archeologico del Monte Alban, dichiarato dall'Unesco patrimonio mondiale. gomma,manganelli in aria hanno seminato il panico tra i manifestanti, bambini compresi.La violenza della polizia statale,anziché zittire il movi– mentodi protesta, ha scatenato l'in– dignazione della società civile di Oaxaca e di tutto il Messico. li capo della polizia si è dovutodimettere, ma il governatore, la vera mente del– l'assalto, è rimasto al suo posto,di– ventando così il bersaglio popolare. Invitato ad andarsene anche dal governo centrale di Città del Mes– sico, «Uro» (così chiamato per le i– niziali del suo nome) non ha fatto , alcun passo indietro, anzi:«Non ce– derò ai ricatti di questi sobillatori» ha detto, riferendosi ai maestri. I quali,decisi ad andare fino in fon– do nella loro rivolta,si sono orga– nizzati in una assemblea perma– nente, la Appo: Assemblea popola– re dei popoli di Oaxaca. La Appo è diventata da subito un esempio a livellomondiale per la ra– dicalità della sua lotta: in decine di parti della città,ma anche nei piccoli centri dellostato,sono sorti dei plant6n, cioèoccupazioni di piazze, edifici pubblici,emittenti radiotele– visive. Sono statemesseauto, pull– man di traverso per le strade, e sassi giganteschi hanno impedito il pas– saggio di qualsiasi veicolo.Proprio quandostava per arrivare il flusso di turisti nordamericani,canadesi ed europei,Oaxaca è diventata una città fantasma,sconsigliata da tutti gli operatori turistici mondiali. L a gente del posto,all'inizio, era divisa in due pensieri:da una parte,con l'occupazione, per– deva i guadagni del turismo,che permettevano un'esistenza dignito– sa amigliaia di persone;dall'altra,le veniva spontaneoappoggiare la lot– ta dei maestri, la cui soddisfazione lavorativa avrebbe garantito una a– deguata educazione ai propri figli, in MC GIUGNO 2007 ■ 15
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