Missioni Consolata - Giugno 2007
MISSIONI CONSOLATA ■ ■■■ ■ ■■ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ le coltellino milleusi. Guardando l'immagine dellaCon– solata nella sua nuova sede,saltò anche fuori la proposta di riprodurre le stelle che incoronano la Madon– na, come nel quadro originale vene– rato nel santuario di Torino.«Bellissi– ma idea - concordarono i più -. Eper– ché non costruire le stelle in metallo prezioso?». Già, proprio una bella idea! Ma do– ve si sarebbero potuti trovare dei metalli preziosi in una prigione? Oro? Echi ne aveva con sé? Argen– to?Alla parola«argento» qualcuno i– nizi6a sussultare: la moneta del Su– dafrica, il rand, era d'argento,forse la soluzione era stata trovata.Molti pri– gionieri accettarono,di buon grado di metterea disposizione la «cinqui– na» che il governo inglese passava ai prigionieri:uno scellino al giorno.Al cambio risultavano circa 12 rand. Dopovari tentativi, l'orefice auto– didatta riuscì a ottenere 12 belle stelle d'argento,con un piccolo pun– teruolo che permettesse di applicar– lealla tela dell'icona.L'effetto fu sor– prendente. Cheemozione, la Conso– lata sembrava più bella...Anzi,meno triste, nonostante fosse anche lei in galera insieme a tutti i suoi missio– nari, dove resterà fino al mese di set– tembre del 1944. RITORNOACASA Fu la voce della RadioVaticana ad • annunciare,il 20 settembre di quel– l'anno, che «i padri e lesuore del Kenya erano tutti tornati alle loro missioni!». L'anonimo «salvatore» della Con– solata si era riportato in Kenya,tra le sue poche cose,anche il prezioso quadro.Per prudenza staccò lestelle d'argento,mettendole al sicuro. In– credibilmente, il quadro trovò anco– ra la sua vecchia cornice,anche se, ahimé,fu necessario restringerla un pochino, dopo il taglio della tela pra– ticatoal momento dell'arresto. Non ne usd un capolavoro;anzi, a ben guardare, la squadratura non ri– sultava delle più perfette.Nessuna paura! Era come avesse fatto la guerra! Purtroppo, però,nel trambu- • sto del ritorno dalla prigionia, delle l 12 stelle d'argento ne restavano so– : lonove. : Quando,nel processodi africaniz- : zazionedella diocesi di Nyeri,i mis- sionari affidarono lamissione al cle– ro locale, pensaronodi lasciare il quadrodi questa «famosa» Consola– ta alle suoremissionariedella Con– solata di Nyeri.Ma dopo alcuni anni, lesorelle restituirono gentilmente il cimelio ai padri missionari,che ora lo conservano nella cappella della loro Casa regionale di Nairobi. Ma quelle tre stellemancanti... Un giorno mi feci coraggio e rac– contai questa curiosa storia a un a– mico indiano,ottimo orafo del Ka– shmir. Mi stette ad ascoltare per un po' e poi,d'impulso,disse:«Mi porti una stella, padre,e io farò quel che devo fare». Gli portai una stella di campione e dopo tre giorni mi chiamòa ritirare tre altre bellissime stelle d'argento, più lucenti delle prime. «Voglio anch'ioonorare la vostra Vergine - mi disse - perché benedica anche me e la mia famiglia.Anche se • sono indù,apprezzo il vostro lavoro di missionari». Oggi il quadro è tornato ad avere le sue 12 stelle.ElaVergine Consola– ta, prigioniera con i suoi missionari per tre anni nei campi di concentra- • mento del Sudafrica,continua apre– sentarci il suo Bambino,a benedirci e accompagnarci in Kenya e in altre parti del mondo. ■ PERCH~ VI PROTEGGA SEMPRE... Durante la Seconda guerra mondiale, anche dall'Etiopia la Consolat.a ha seguit.o i suoi missionari nella prigionia in Sudafrica. Ma in quest.o caso, «scegliendo» di rimanere nella terTa della prigionia. Cosi lo raccontavano su «Da casa Madre» i padri Marra e Ponce de Le6n, nel febbraio 2cm. «Ha destato stupore tra i missionari della Consolata del Sudafrica la risco– perta di un quadro della Consolat.a la cui lunga storia porta alle origini del– ristib.Jto e al padre Fondat.ore. Fu padre Benedetto Bellesi, della redazione di Missioni CbnsolstB e giè missionario in Sudafrica, a chiedere notizie su quel quadro dalla storia sin– golare. Grazie a lui i confratel~ hanno scopert;o che tale quadro fu donat.o dal beato Allamano ai missionari partenti per l'Etiopia e che si conservava nella cappella privata di mons. Santa, vicario apostolico di Gimma. Quando, durante la gu8"'8, i confratelli furono deportati in Sudafrica, ~ quadro li segui nella prigionia. Infine, fu donat.o da mons. Santa ai primi tre missionari giunti in Sudafrica e intronizzat.o nella cappella della nostra casa di cape Town, il 15 agosto 1949. Quando, alla fine degli anni 7 0 , fu chiusa la casa di cape Town, padre Tarcisio Foccoli, quale vice superiore di quel t.empo, portò il quadro a 1 Damesfontein dove è rimasto fino ad oggi. Riscoperto il quadro e la sua storia, i confratelli hanno pensat.o di portarlo in pellegrinaggio nelle varie case della delegazione e poi di collocarlo in un luogo adeguat.o, assieme alla reliquia del beat.o Allamano». I confratellidelSudafrica intorno al quadro della Consolata ritrovato. •--------------------------------------------------------------------------------------- MC GIUGNO 2007 ■ 13
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