Missioni Consolata - Maggio 2007
PARLA CON COSCIENZA, SENZA GUARDARE IN FACCIA ALCUNO. LA RUBRICA È, P ER DEF1NIZ1ONE, APERTA A TUTTE LE OPINIONI, CONDIV1Sl81L1 O MENO. SARANNO I LETTORI A STABILIRLO. DALL'INTERESSE... AL DISAPPUNTO N el leggere l'articolo «Europa: terra di speranza millena– ria»di Paolo Farinella, sul numero di ottobre-novembre 2006, l'interesse si è progressivamente tramutato in disap– punto. Mi limito ad alcune annotazioni. 1 È vero che esistono i neoteocon; e a molti di loro«nul– la importa di Cristo•. Il fatto che cerchino un'alleanza con la chiesa non significa che quest'alleanza ci sia... Il fatto che i cristiani cooperino con i non-cristiani in molti ambiti del volontariato e nelle Ong non significa che essi rinunci– no ad annunciare Gesù Cristo. Come afferma la Caudium et spes, «è auspicabile che i cattolici si studino di cooperare, in maniera fattiva ed efficace [...] con tutti gli uomini deside– rosi della pace vera. Adempiranno così debitamente al loro dovere in seno alla comunità internazionale». Si tratta di di– scernimento, illuminatoanche dalla parola del vangelo («Chi non è contro di voi, è per voi• Le 9,50), teso a cogliere tut– to il bene possibile, da qualunque parte venga, senza pre– clusioni ideologiche né compromessi con la verità. 2 Per quanto concerne il rapporto coi musulmani, che si– gnifica scrivere: «I laici-devoti [...] implorano un cristia– nesimo come argine di valori contro altri valori e culture che hanno diritto di rispetto e accoglienza, se non sono incom– patibili con la dignità e i diritti della persona»?Ma è proprio questo il punto! La cultura islamica è compatibile «con la di– gnità e i diritti della persona»? Invito l'autore a considerare le seguenti 4 semplici tesi: a) esistono diritti umani fondamentali universali accessibili con la ragione, indipendentemente dalla fede...; b) questi diritti sono stati compresi ed enunciati nel conte– sto della civiltà occidentale... Se non sono sempre stati ri– spettati, nulla toglie al valore della loro comprensione; e) al riconoscimento di questi diritti, accessibili con la ra– gione, indipendentemente dalla fede, ha dato un contribu– to il cristianesimo... Che il cristianesimo sia fattore di pro– gresso umano è peraltro evidente a chiunque sia impegna– to nella missione ad gentes... La fede aiuta la ragione a su– perare i suoi condizionamenti culturali e i suoi legami col peccato per giungere ad affermazioni di carattere universa– le, proprie di un'antropologia e di una morale naturale... d) il riconoscimento di questi diritti umani fondamentali... appartengono alla cultura islamica? Basta conoscere le fon– ti del diritto islamico e la loro concretizzazione in numerosi stati islamici. È evidente la contraddizione: l'autore riconosce con facilità «il dominio del mostro nazifascista», e non rico– nosce gli elementi di autoritarismo e totalitarismo religioso che contraddistinguono un gran numero di paesi musulma– ni, dove i diritti delle donne, delle minoranze religiose, dei rei sono sistematicamente calpestati. Due pesi e due misure! 3 Ancora qualche parola sull'articolata analisi che l'au– tore propone dei mali della chiesa. - «Rompere ogni compromesso con lo spirito del mondo, ri– fiutando privilegi...». Vorrei capire dove sono i privilegi nella Francia scristianizzata, nella Spagna di Zapatero, nella Ger- mania di Schrodero nella Danimarca in cui la confessione lu– terana è •religione di stato». Forse l'autore parla dell'Italia ai tempi del fascismo; o dell'Italia attuale, pensando alla vexa– ta quaestio dell'Id; spero che non si riferisca al sostegno al– le scuole private e alla legge 40/04, che per molti cattolici sono inaccettabili per il semplice fatto di essere state varate dal governo Berlusconi. Peraltro, quando apro i quotidiani di maggiore diffusione nazionale, non vedo un atteggiamento benevolo verso la chiesa ed il suo magistero. - «Non chiedendo e accettando aiuti equivoci di chi è com– promesso con l'etica e la giustizia sociale» ... Se l'autore fa riferimento all'Italia, di c~i parla? Del centro-destra che ha partecipato alla missione Onu in Iraq, o al centro-sinistra che difende la legislazione sull'aborto, attacca la legge 40/04, propone i Pacs? Che proposte ha l'autore per con– cretare l'impegno dei cristiani nella vita politica? - l'.autore sentenzia ancora: «Incapacità di prestare atten– zione ai bisogni dei poveri». Ma io vedo i cristiani in prima linea, dalla Caritas alle mille associazioni di volontariato! - «Personale apostolico che, nella cultura delle città opu– lente, più si colloca a ridosso della classe medio-alta più si allontana da quella povera ed emarginata». Ma che in Euro– pa sacerdozio e vita religiosa non siano più mezzi di avan– zamento sociale mi pare evidente, anche solo consideran– do il progressivo svuotamento dei seminari! - l'.autore conclude con la denuncia del mancato ricono– scimento del ruolo del laicato. Ma, posta la brillante dia– gnosi, il resto dell'analisi è tipicamente clericale: «Se si vuo– le cercare una causa di questa realtà, essa sta principal– mente nella quasi inesistente formazione del clero•; anco– ra: «Al popolo si concede una sintesi del catechismo... ». Da una parte, l'autore sembra trascurare che nella maggior parte delle comunità cristiane ciò che manca non è l'offer– ta formativa per i laici, ma la loro partecipazione, che in mol– ti casi non vogliono uscire da uno stato di «infanzia religio– sa•. Dall'altra, sembra trascurare che i laici «più impegnati• hanno già trovato nei movimenti ecclesiali e in infinite for– me di servizio spazi adeguati per formarsi e impegnarsi nel– l'evangelizzazione di famiglie, scuole, università, lavori e professioni, ambiti nei quali sono chiamati a esercitare la lo– ro specifica missione. - Dietro al vangelo «le folle correrebbero senza esitazione, se solo le istituzioni fossero più lineari e coerenti e meno compromesse con lo spirito del mondo». l'.autore sembra dimenticare che anche tra quanti hanno conosciuto Gesù molti esitarono e molti rifiutarono il vangelo. Eche dire del– la definizionedellagerarchia (se di questa sta parlando) co– me di «istituzioni di rappresentanza»? Prescindendo dal mandato divino con cui l'autorità è esercitata nella chiesa, anche i pastori sono cristiani di quella chiesa per cui il Cri– sto ha versato il suo sangue. l'.articolo di Farinella rafforza in me l'impressione che oggi non sia più di moda rispetta– re, anche nel lecito dissenso e talvolta nell'intima sofferen– za, la «Madre e Maestra». Andrea Dovio Torino MC MAGGIO 2007 ■ 13
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