Missioni Consolata - Maggio 2007
-■ NOSTRA MADRE TERRA ■ ■■ ■ ■■■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- IL GLOSSARIO DI «NOSTRA MADRE TERRA» L'ABC DEL PROBLEMA AMIANTO: è stato abbondantemente usato nell'industria dal– l'inizio del secolo scorso fino alla metà degli anni Settanta, dopodiché, data la sua pericolosità, è stato sempre meno utilizzato, fino alla totale messa al bando in alcuni paesi. In ltalla è stato bandito dalla legge 257/ 92. Tra i suoi effetti patologici ricordiamo l'asbestosi, la formazione delle plac– che pleuriche e il mesotelioma pleurico e peritoneale. As8ESTOSI: è la fibrosi polmonare da amianto, caratterizza– ta dalla formazione di granulomi, contenenti al centro una o più fibre di amianto, che appaiono rivestite da un'incro– stazione ad astuccio, formata da proteine ad alto contenu– to di ferro e caldo, provenienti dall'ospite. Queste struttu– re vengono chiamate anche "COrpuscoll dell'asbesto» epos– sono essere reperite sia nel tessuto polmonare, che nell' esaeato del paziente. La reazione inflammatorla. di cui la formazione dei granulomi è una parte, richiama la pre– senza dapprima di granulociti e poi di macrofagi e linfoci– ti, cioè di globuli bianchi con funzione di difesa. In partico– lare I macrofagi esercitano un'azione di fagocitosi verso I corpuscolidell'asbesto; tuttavia, poiché le dimensionidita– li corpuscoli vanno da 5µ a 100µ, quindi spesso sono al li• mite delle dimensioni del macrofago, la fagocitosi da par– te di quest'ultimo risulta spesso incompleta. In molti casi, inoltre, Il macrofago, che ha Inglobato il corpuscolo, va in necrosi, perché al suo interno vengono boerati enzimi liti• ci, quindi la cellula muore e Il corpuscolo dell'asbesto può penetrare in un altro macrofago. All'accumulo del macro– fagi e alla loro necrosi si assodano altremanifestazioni in· fiammatorie, tra cui reazioni vasculo-essudative e fibro– blastiche, con produzione di sostanza fondamentale e di fi– bre (tipici materiali deltessuto connettivo), da cui lafibrosi. FAGOCITOSI: attività esplicata principalmente dal macrofa– gi, ma anche da altri globuli bianchi, tra cui I granulociti, consistente nell'Inglobare all'interno della cellula un cor· po estraneo, grazie ad opportuni movimenti della mem– brana cellulare, che lo awolge. SI forma cosi un vacuolo digestivo, all'interno del quale vengono riversati degli en– zimi litici, da parte di organuli cellulari detti lisosomi. In tale modo il corpo estraneo viene quasi sempre digerito, tranne in casi particolari, come quello delle fibre di asbe– sto (vedi testo). FIBROBIAS11: sono le cellule principali del tessuto connetti– vo, responsabili della produzione di fibre collagene ed ela– stiche, nonché della sostanza fondamentale, in cui le fibre sono immerse. Nel connettivo, le cellule sono distanziate traloro e le fibre e la sostanza fondamentale sitrovano ne– gli spazi intercellulari. La maggiore o minore compattezza ed e1astidtà del tessuto sono date dalla quantità e qualità delle fibre, nonché dalle condizioni della sostanza fonda– mentale, che si presenta come un gel, la cui fluidità dipen– de dal rapporto tra acido ialuronico e acido condroitin– soHorico, due mucopolisaccaridi di cui è costituita. FIBROSI: abbondante produzione di fibre collagene, da par· te dei fibroblasti (reazione fibroblastica), con funzione di riempimento di una lesione. GRANuL.ocm: globuli bianchi ricchi di granulazioni, da cui Il nome, capaci di movimenti ameboidi (assottigliamento della cellula e possibilità di strisciare), che consentono lo– rodi fuoriuscire dai caplllarl sanguigni e raggiungere l'a– rea d'infiammazione, dove esplicano anch'essi la funzio– ne di fagocitosi, ma solo su particelle piccole come i bat- teri, a differenza dei macrofagi, che sono in grado d 'in– globare anche cellule intere. I granulociti sono di tre tipi: neutroflll, eosinoflll e basoflli, a seconda del colore assunto dalle granulazioni, con le comuni colorazioni di laborato– rio; Il diverso colore corrisponde a vari tipi di enzimi con– tenuti nei granuli. GRANUWMA: è una funzione infiammatoria cronica, circo– scritta e caratterizzata da una reazione cellulare esube– rante dovuta soprattutto a macrofagi, linfociti e plasma– cellule. Rappresentano di solito la risposta del connettivo ad un processo Infettivo specifico o comunque all'ingres– so di un agente estraneo. I.JNFocm: globuli bianchi responsabili della difesa di tipo spedflco del sistema immunitario. Appartengono a due ca– tegorie: Be T. I linfociti B, una volta riconosciuto l'antige– ne estraneo, si attivano, si trasformano in plasmacellule e iniziano la produzione di anticorpi (o immunoglobuline), che vengono riversati nel sangue e vanno a legarsi in mo– do altamente specifico, secondo un meccanismo chiave– serratura, all'antigene, determinandone la distmzioneme– diante l'attivazione di un sistema enzimatico detto comple– mento, oppure la precipitazione e successiva eliminazione. I linfociti Thanno un'attività citotossica altamente specifi– ca, per cui dopo avere riconosciuto l'antigene, si avvicina– no alla cellula estranea e la uccidono (linfociti T killery, per rottura dellamembrana cellulare. I linfociti T sono par– ticolarmente attivi nelle reazioni di rigetto, nei trapianti d'organo. La risposta spedflca del sistema immunitario è più tardiva, rispetto a quella aspecifica, ma molto più effi– cacee duratura, grazie a particolari linfociti B e T, detti cel– lule tedi memoria,,, che, una volta incontrato un certo anti– gene, non si attivano subito, ma ne registrano la presen– za, per attivarsi poi in una seconda eventuale Infezione. MACROFAGI: cellule con spiccata attività fagocitarla, re– sponsabili della difesa di tipo aspecifico. Possono essere èircolanti nel sangue (monociti, precursori inattivi) e fissi in molti tessuti (istiociti, attivi). Rappresentano uno del più rapidi sistemi di difesa, seppure di tipo primitivo, del nostro organismo e la loro attività nei confronti di un qual– siasi agente estraneo è coadiuvante l'attività altamente specifica dei linfociti. MEsoTEUOMA PlE1JRlCO E PfJUTONEALE: è una gravissima neo– plasia maligna, che interessa la membrana sierosa di ri– vestimento del polmone (pleura) e Il peritoneo, che rive– ste gli organi addominali. Le prime osservazioni di questi tumori risalgono all'inizio degli anni '30 nel Regno Unito. Nel 1964 l'Accademia delle Scienze di New York ha sta– bilito, per consenso unanime, il rapporto causale tra l'a– mianto ed Il mesotelioma e successivamente è stata rile– vata la maggiore pericolosità degli anfiboli, in particolare della crocidolite e della amosite. La messa al bando della crocidolite, la fibra più pericolosa, è awenuta nel 1966 nel Regno Unito, nel 1970 in Australia, nel 1985 in Fin– landia e nel 1986 in Italia, dove peraltro nel 1992 sono stati banditi tutti i tipi di amianto. PLACCHE PU:lJRICHE: ispessimenti a volte calcifici dellamem– brana sierosa, che riveste il polmone. REAzlONI VASCULO-ESSUDATIVE: edema e gonfiore presenti in zone infiammate. (a cura di R.Topino e R.Novara) --------------------------------------------------------------------------------------------- 56 ■ MC MAGGIO 2007
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