Missioni Consolata - Maggio 2007

Radio di carta Nel mondo di « Tropico Utopico» (www.rodioflosh.to, www.tropicoutopico.org} di José Carlos Bonino I • GuATEMALA I 1996-2006: DIECI ANNI DI FALSA PACE I Mentre Rigoberta Menchu Tum è candidata alle presidenziali di settembre, : nel paese la situazione rimane difficile, soprattutto per i poveri: il 57 per : cento della popolazione. l I I f u n'immagine mi viene in mente del mio ultimo viaggio 1 in questo paese, scendendo dallo Yucatan messicano , si arriva alla foresta del Peten in Guatemala: confini estesi di alberi centenari lungo la strada, un sole intenso e verti– ' cale che invade tutti gli angoli del pullman malconcio in cui viaggio, rattoppato di povertà. Sul ciglio della strada, , una famiglia indigena raccoglie legna per cucinare: cam– minano lenti, con sulle spalle carichi pesanti come quelli che storicamente hanno dovuto portare. Ed è qui, dove , l'immagine sbiadisce verso il bianco e nero, quando vedo 1 e tocco questa realtà, che mi ricordo che sto lasciando il 1 Messico per entrare in America Centrale dalla sua porta : indigena, il Guatemala. A un decennio dalla fine della guerra (terminata nel dicembre del 1996, con la firma della pace tra il governo l d'allora e l'UnidadRevolucionaria Nacional Guatemalteca, • Urng), le cause che generarono il conflitto armato conti- 1 nuano a sussistere: la povertà, l'esclusione, la mancanza 1 permanente di opportunità, insieme alla violenza, sono infatti il pane quotidiano. Dei 626 massacri documentati • dalla Commissione della verità dell'Onu, alla fine della guerra, si è processato soltanto un caso nei tribunali gua– temaltechi, mentre gli avvocati dei grandi responsabili - come l'ex presidente EfrafnRios Montt - imbrogliano fino all'indicibile i processi iniziati dalla magistratura per evita- 1 re di arrivare ad un giudizio. Delle 45 .000 denunce di spa– ' rizioni forzate, attribuite alle forze di sicurezza durante il conflitto armato, non si è investigato su alcuna. 1 Le 5 .000morti violente del2006 (pur essendo questo un : periodo di non-guerra...) confermano che la pace è anco– : ra lontana. Dieci anni fa gli accordi di pace significarono , <<il» compromesso all'interno di un'agenda minima per risolvere la problematica sociale. Ma gli accordi non sono stati attuati per l'attitudine storicamente reazionaria del– l'oligarchia, i partiti politici di destra e l'esercito. Oggi– giorno, secondo le Nazioni Unite (Pnud), il 57 per cento della popolazione vive al limite della povertà con meno di 2 euro al giorno e di questi il 22 per cento nella povertà estrema. I D urante il conflitto (che durò 36 anni e fece circa 250.000 vittime), nacque unmovimento di resistenza 1 pacifica: le Comunità dipopolazioniin resistenza (Cpr), che i per sottrarsi alla violenza, si rifugiarono sulle montagne, ' nelle grotte, alimentandosi di radici, cucinando di notte, , perché il fumo non rivelasse la loro posizione agli elicotte- ri dell'esercito che davano loro la caccia. Fuggivano cari– cando sulle spalle i bambini che non potevano camminare e le poche cose che le lunghe camminate permettevano di portare. I l prossimo settembre il premio Nobel Rigoberta Men– chu Tum correrà per la presidenza del Guatemala. Un'altra indigena, Nassaria Tun Sanic, leader delle Cpr, ci racconta un po' del presente del Guatemala, a un decennio : dalla firma della pace: «In passato, siamo stati perseguitati ! dai bombardamenti, siamo stati resi profughi con il meto- 1 do della "terra arrasada", in cambio oggi siamo profughi l delle grandi multinazionali straniere. Ci sono nuovamente 1 contadini che debbono lasciare le loro terre, perché per la i loro proprietà passerà una nuova strada o perché si deve I costruire una nuova diga. Anche se in passato abbiamo ! affrontato situazioni in cui quotidianamente rischiavamo la l vita, attualmente la rischiamo egualmente, da una parte per I la violenza che non è diminuita dalla fine della guerra, dal- l l'altra per il trattato commerciale DR-Cafta che sta alimen- : tando la povertà». : «Il governo guatemalteco - prosegue Nassaria - ci sta : usurpando le risorse naturali. Recentemente ha firmato dei l contratti con delle impresemultinazionali, tra queste anche ! l'italiana Enel. Noi indigeni e contadini abbiamo sempre : avuto rispetto per la natura, tanto per l'acqua (per noi : sacra, perché ci dà la vita) come per le montagne (che ci I hanno protetto e salvato la vita durante la guerra). Pertan- I to, adesso ci fa male che vogliano tagliare il legno, estrarre I i minerali, l'acqua. Ogni giorno siamo preoccupati per i , nostri valori, come la solidarietà e il rispetto del lavoro col- : lettivo. Valori che oggi sono minacciati, perché gli altri 1 sono mossi dall'ambizione e dall'egoismo e questo va con- { tro le nostre tradizioni e i nostri costumi». • I ,-----------------------. 1 IL GLOSSARIO DI «RADIO DI CARTA» • Tierra arrasada: politica repressiva basata sul bombarda– mento e suil'incendio della terra e dei villaggi. Conuna suc– cessiva ricostruzione basata sui modelli dei repressori. Questo metodo di ingegneria sociale fu usato per la prima volta durante la guerra del Vietnam. • DR-Cafta: accordo di libero commercio tra Stati Uniti e paesi centroamericani più la Repubblica Domenicana. MC MAGGIO 2007 ■ 51

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