Missioni Consolata - Maggio 2007

nelle azioni di sviluppo. Ed è piut– tosto l'aspetto finanziario che viene sottolineato, dimenticando le cose fondamentali. Penso che nell'ambito culturale i paesi del Sud possono portare le loro espe– rienze e contributi, attraverso i le– gami che si creano». Continua Sougouri. «UN'ALTRA VISIONE DEL MONDO» Quarantacinque chilometri più a sud, un'altra città, Gourcy, ha ini– ziato nel 2005 un percorso di cooperazione con un altro gruppo di comuni piemontesi: Grugliasco, Alpignano, Brandizzo e Pianezza. Robeno Montà, assessore alla pace di Grugliasco vede così il contributo degli africani al suo comune nella cintura torinese: «Possono trasferirci un'altra vi– sione del mondo utile per ammi– nistratori e cittadini. Possiamo superare gli stereotipi nei con– fronti degli africani. D'altro lato abbiamo da imparare sul piano culturale e sull'approccio ai pro– blemi e alla vita. I nostri bisogni sono molto più generali e sovra– dimensionati. Il nostro modello di ■ MISSIONI sviluppo è sproporzionato. Per approccio alla vita intendo anche il confrontarci sui nostri modelli di sviluppo. Ad esempio in Africa ho visto che talvolta copiano i no– stri modelli. Questo non ha senso. La mia speranza è che ognuno prenda il meglio dei due approcci. Noi dobbiamo capire quali sono le loro esigenze, ma anche il loro valore aggiunto in termini di cultura e visione del mondo. Loro però devono capire che alcuni nostri modelli sono sbagliati». Il sindacodi Gourcy,Domlnlque Ouedraogo, replica: «Abbiamo culture molto diverse, noi non ab– biamo soldi, ma abbiamo svilup– pato quello che in fondo ci può assicurare un minimo di vita, che è la solidarietà. lo conosco l'Euro– pa e penso che questi valori si stiano perdendo. Anche le rela– zioni umane contano molto nella società africana: il rispetto dei va– lori tradizionali, dei valori tra– smessi dai nostri genitori, ad esempio nell'educazione dei bambini. Qui il rispetto degli an– ziani impone che un giovane debba obbedire ai suoi genitori, al contrario di quello che ve– diamo in Europa». Ma come fare a trasmettersi tutte queste esperienze? «Con gli scambi culturali. Mandateci i pic– coli italiani e anche i loro genitori. Diamo la possibilità a qualcuno di venire a vivere le nostre realtà. Si renderanno conto che l'Africa ha qualcosa da condividere: questo çalore umano, che non troviamo in Europa, dove invece ognuno va per se. Da noi non immaginiamo qualcuno che viva fuori dall'am– bito famigliare, che per noi è sa– cro. Mentre in Europa vince sem– pre più l'individualismo nella vita. Penso che con gli scambi e i viaggi, i nostri amici europei pos– sono rendersi conto che hanno perso molte cose». A Gourcy, città di 80.000 abi– tanti, i quattro comuni italiani stanno realizzando, grazie anche all'appoggio finanziario della Regione Piemonte, un polo zoo– tecnico, composto da un nuovo mercato del bestiame e un matta– toio. Lo sviluppo di questo pro– gramma è previsto in tre anni e vuole diventare un riferimento Una scuola elementare a Ouahigouya, costruita con un progetto del Cocopa. ---------------------------------------------------------------------- MC MAGGIO 2007 ■ 33

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