Missioni Consolata - Maggio 2007
j DOSSIER - -------------------------~•~Le-.--•--........-""--------~-~-~'--------------- dei villaggi vicini, Fatimata, Awa e le sue compagne, beneficiano di un progetto di cooperazione decentrata nato a fine 2002 gra– zie alla collaborazione di cinque comuni piemontesi (Rivoli, Moncalieri, Nichelino, Beinasco e Settimo Torinese) membri del Coordinamento comuni per la pace della provincia di Torino e la città di Ouahigouya. Un legame sempre più forte tra territori italiani e africani. Le atti– vità in Italia puntano a informare i cittadini sul Burkina Faso, paese sconosciuto ai più, nelle scuole, si organizzano mostre fotografi– che, proiezioni, si ~tampano do– cumenti sul tema. E stato anche attivato uno scambio di giovani che ha permesso visite in Piemonte e in Burkina. SICUREZZA ALIMENTARE E CELLULARE A Ouahigouya, in questi anni, sono pure state realizzate alcune scuole e appoggiata la biblioteca comunale, su richiesta delle auto– rità della città. «Ho trovato grosse differenze con la nostra realtà, anche a li– vello del comune e dei servizi che può offrire. Non ne sono rimasto scioccato perché ero preparato». Angelo Ferrero presidente del Cocopa e assessore alla pace di Moncalieri, descrive così una sua recente visita ai partner burki– nabè. «Una cosa che mi ha col– pito è che quasi tutti abbiano il cellulare, quando ci sono ancora gravi problemi di sicurezza ali– mentare. Ho notato, inoltre, che sono piuttosto abituati a fare coo– perazione». «Posso parlare di due livelli: i rapporti con le istituzioni, nelle quali ho trovato una buona disponibilità e accoglienza. Si tratta di amministratori pubblici: hanno chiaro l'importanza di avere della cooperazione interna– zionale sul loro territorio. L:altro livello sono le associazioni: an– cora più calorose, ma anche sfac– ciatamente interessate all'appog– gio finanziario». Il sindaco della città saheliana, Abcloullaye Sougouri, ci spiega l'importanza di questa coopera– zione: «Ouahigouya è un comune relativamente vecchio, con molte ambizioni ma mezzi limitati. Adesso è il momento dello svi– luppo alla base. Per questo mo- tivo, il sostegno di amici all'e– stero è determinante, per favorire l'accesso della popolazione ai ser– vizi minimi per tutti. Parlando di educazione, sanità, giovani, molte cose sono realizzate ma molte altre restano da fare. Una sinergia d'azione è quindi fonda– mentale. Nel corso del 2007 ab– biamo elaborato un bilancio di 287 milioni di franchi (ca 437 mila euro). Se guardiamo i servizi che bisogna realizzare nella città, ad esempio per l'acqua, anche se utilizzassimo interamente questa cifra, sarebbe come una goccia nell'oceano». Ma la cooperazione tra enti lo– cali deve andare nelle due dire– zioni, volendo essere il legame tra due territori. Anche se lo squi– librio di risorse finanziarie si fa sentire, gli africani hanno molto da insegnarci. «Cooperazione è innanzitutto costruire legami tra comunità e città nell'ambito dell'amicizia e della pace. Attraverso questi aspetti si sviluppa la solidarietà, che gioca un grande ruolo. Con gli amici si condividono le stesse preoccupazioni e difficoltà, ecco perché sovente i nostri partner del Nord vengono a sostenerci ---------------------------------------------------------------------, 32 ■ MC MAGGIO 2007
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