Missioni Consolata - Maggio 2007

Camminando sul filo tra «primo» e «terzo» mondo L'HARMATTAN NON Cl SPAVENTA Un gruppo di assessori, funzionari comunali, associazioni e insegnanti sbarcano in un paese saheliano. Incontrano un sindaco e la società civile del suo comune. Il clima è torrido, il sole picchia e la polvere ricopre ogni cosa. Ma i nostri riescono a creare un legame tra le città e i loro abitanti. Con la scusa di un progetto di sviluppo. Reportage. A icha ha sette anni. Nel suo zainetto di plastica ha un quaderno con la copertina colorata e una matita. Come ogni giorno percorre i tre chilometri che separano la sua casa dalla scuola, nel villaggio di Tirgo. Siamo nel Nord del Burkina Faso, nei pressi di Ouahigouya, la quarta città del paese. In pieno Sahel, savana secca, spazzata dall'Harmattan, il vento che arriva dal Sahara. La polvere è ovunque, copre ogni cosa, fa parte della vita. Qui sono tutti agricoltori, la– vorano per strappare la poca terra rimasta all'avanzata del de· serto, ma piove solo tre - quattro mesi all'anno. Da queste parti, in ambiente ru– rale, le bambine non vanno a scuola. I genitori preferiscono tenerle a casa e avviarle, fin da piccole, ai lavori domestici. La scuola ha un costo: iscrizione, materiali, divisa. I ma– schietti hanno più fortuna e magari frequentano le prime due o tre classi di elemen– tari. l'assessore Roberto Montò, di Grugliasco, riceve un gallo bianco, simbolo di pace, dal capo villaggio. Di Marco Bello da Ouahigouya Fatimata percorre in bicicletta molti chilometri. Va da un villag– gio all'altro per distribuire copie di «Pagb yell goama» (sguardo di donna), una semplice rivista stampa~a su otto fogli di carta grigia. E scritta in mooré, la lin– gua più diffusa in questa zona, per sensibilizzare le donne contro l'escissione (mutilazione genitale femminile), il matrimonio forzato, la violenza di cui sono vittime da secoli. Di solito chi legge ad alta voce è circondato da molte che ascoltano. Awa vive in un quartiere povero di Ouahigouya. Non sapeva né leggere né scrivere e non aveva un mestiere. Ha potuto frequen– tare per due anni di seguito i corsi di alfabetizzazione e poi una formazione sulla gestione di un piccolo commercio. In seguito ha ottenuto una piccola sowen– zione, che le ha permesso di ac– quistare alcuni montoni, allevarli e rivenderli. Aicha, come altre 350 bambine ---------------------------------------------------------------------- MC MAGGIO 2007 ■ 31

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