Missioni Consolata - Maggio 2007

DOSSIER elaborare, magari insieme e in un'ottica di disinteressata solida– rietà, i modelli politici e ammini– strativi capaci di generare uno sviluppo locale partecipato. Sfida immensa, appunto. Soprattutto considerando le scon– volgenti differenze esistenti tra il nostro paese e i loro, evidenti quando si leggono ad esempio gli indici di sviluppo umano delle Nazioni Unite, a partire da quello dell'aspettativa di vita che in Italia ha ormai raggiunto gli 80 anni e, ad esempio, in Burkina Faso è ap– pena di 48. Può sembrare banale, ma immaginatevi una discus– sione con un sindaco cinquan– tenne di una cittadina burkinabè su cosa si possa fare nei prossimi dieci anni per migliorare la situa– zione della sua città. Vi rispon– derà vedremo, cominciamo aspe– rare che io sia ancora qui l'anno prossimo. Ma soprattutto, continuando con il caso del Burkina, conside– riamo che il Pii (prodotto interno lordo) italiano supera i 1.800 mi– liardi di dollari (2005), quello del Burkina Faso è poco meno di 6 miliardi. E quasi a parità di di– mensioni, in Italia siamo 58 mi– lioni di abitanti e in Burkina solo 14. In Italia sono oltre 40 milioni le persone che vivono in città (70% del totale), mentre in Burkina circa 2 milioni (il 17% del totale). E a proposito delle fi– nanze pubbliche? Se in Italia la spesa per l'amministrazione pub– blica nazionale equivale al 25% del Pii e quella dei comuni a circa il 6%, in Burkina il governo cen– trale spende il 12% del Pii e i co– muni solo lo 0,3% (e il Pii del Burkina è meno di un centesimo del nostro). In altri termini, da noi i comuni gestiscono risorse pari al 26% di quanto gestisce il go– verno centrale, mentre in Burkina questa percentuale scende al 2%. Un sindaco del Burkina Faso ha in realtà in questo momento ben pochi euro da spendere, e non può pretendere più di tanto il pa– gamento di tasse da parte di una cittadinanza che come reddito procapite annuale guadagna in media circa 430 euro mentre la nostra, di media (si intende) è pari a 20.000 euro. QUANTE POTENZIALITÀ Di fronte a questi dati, certo è diffi– cile sostenere che il decentramento politico e amministrativo può es– sere uno strumento in grado di con– sentire nel breve termine ai paesi del sud del mondo di risolvere i pro– blemi legati alla povertà estrema della maggioranza della popola– zione e della pressoché totale man- canza di servizi pubblici per i citta– dini. Oppure che il decentramento può creare spazi per la partecipa– zione della società civile alla promo– zione dello sviluppo locale, o an– cora garantire una più efficiente al– locazione delle poche risorse dispo– nibili (incluso quelle provenienti dalla cooperazione internazionale) e promuoverne anche la maggiore mobilitazione a livello locale. O an– cora che possa migliorare la gover– nance a livello locale così come a li– vello nazionale. Tutto questo si scontra per il momento con una so– stanziale mancanza di risorse come rivelano gli sconfortanti dati appena considerati, situazione nella quale si trova la maggior parte dei paesi del mondo non industrializzato. Ma è proprio in questo contesto che la cooperazione decentrata può e deve cercare di muoversi, a piccoli passi e chiamando alla ri– flessione su quali siano le possibili soluzioni, il maggior numero di soggetti, dal mondo del terzo set– tore e delle Ong a quello delle isti– tuzioni pubbliche, dagli enti forni– tori di servizi (educativi e di ricerca, sanitari, ambientali, ecc.) fino al mondo imprenditoriale ed econo– mico. Senza scoraggiarsi, ben in– teso, e nella consapevolezza che anche un piccolo impegno può dare vita, in questo contesto, a grandissimi risultati. • La nuova legge per la cooperazione NELLE MANI DELL'AGENZIA Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 12 gennaio scorso il Disegno di legge Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo. Un passo atteso da anni che awia il processo di riforma della ormai obsoleta legge 49 del 1987. Entro 24 mesi il governo dovrà produrre i decreti legislativi che riformeranno il si– stema di cooperazione italiano. Tra le grandi novità c'è l'istituzione di una Agenzia per la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale, ente di diritto pubblico con capacità di diritto privato, che avrà lo scopo di attuare gli indi– rizzi e le finalità stabiliti dal ministro degli Affari esteri o dal vice ministro delegato. La nuova legge sarebbe incentrata su due istituzioni: il ministro decide le linee e l'Agenzia le attua, il tutto considerando la cooperazione internazionale parte integrante della politica estera italiana.Le priorità, di– sponibilità finanziarie per paese e area di intervento saranno quindi decise in questo contesto. La legge delega esplicita che i decreti dovranno te– nere conto e «riconoscere la funzione della coopera– zione decentrata, prevedendo modalità di coordina- mento con la politica nazionale di cooperazione allo sviluppo», e anche «prevedere che nell'attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo sia ricono– sciuto e valorizzato il ruolo dei soggetti pubblici e pri– vati, nazionali e locali». L'Agenzia concentra non solo l'attuazione delle politi– che governative di cooperazione, ma potrà erogare servizi di assistenza e supporto delle amministrazioni. Potrà eseguire progetti finanziati dalla Commissione europea e altri organismi internazionali. Dovrebbe as– sicurare la coerenza con le linee di indirizzo di tutte le iniziative di cooperazione allo sviluppo, incluse quelle proposte e finanziate dalle regioni e dagli enti locali. L'Agenzia disporrà di un fondo unico dove conflui– ranno i finanziamenti del bilancio dello stato per l'aiuto pubblico allo sviluppo, proventi derivati dai servizi erogati e anche fondi apportati «dalle regioni e dagli altri enti locali allorché questi ritengano di av– valersi dell'Agenzia». Un ruolo preponderante quindi che occorrerà conci– liare con la miriade di iniziative italiane di coopera– zione decentrata e non.Attendiamo i decreti attuativi. Ma.e. --------------------------------------------------------------------- 30 ■ MC MAGGIO 2007

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