Missioni Consolata - Maggio 2007
MISSIONI CONSOLATA cosl povera si possa avere tanta se– renità e dignità. Agostino ci aiuta atrovare il taxi– brousse che fa al caso nostro per proseguire il viaggio nell'interno del paese. Al momento di salutarci ci scambiamogli indirizzi; il visodel giovane appare improvvisamente triste e cupo. Di primo acchito pen– siamo che il repentino cambiamen– to di umore sia dovutoal distacco, pensando che probabilmente non ci rivedremo più. Poi un suo cugino, che ci accompagna alla fermata dei taxi, ci diceche Agostino si aspetta un regalo.Un po'stupiti e,forse,an– che un po'delusi,gli lasciamo qual– che migliaiodi franchi e ci separia– modefinitivamente. POVERTÀ DIGNITOSA EOSPITALE Raggiungiamo Abomey,antica ca– pitale del regno del Dahomey, una delle più importanti organizzazioni statali fiorite nel XVII secolo nell'Afri– ca Occidentale.Ma lemacabre de– corazioni dei troni dei sovrani testi– moniano che la gloria di quel regno ■ ■■ ■■■ era impastato di tanta crudeltà. Dopo esserci addentrati nei vicoli sterrati,tra case di paglia efango rosso,tempietti dedicati ai feticci vodù, saliamo su un zemidjan e rag– giungiamo la zona della Depressio– ne della Lama, un'area di particolare suggestione dal puntodi vista bio– geografico. La natura è stupenda; ma ciò che più ci colpisce è il calore e l'istintiva umanità della popolazio– ne. Appena ci addentriamo in un vil– laggio, la voce si sparge e, in un bat– ter d'occhio,siamocircondati da un nugolo di persone. È difficile instaurare un dialogo con loro,dal momento che qui la lin– gua francese è quasi del tutto sco– nosciuta;ma un gioco di sorrisi e in– tensi sguardi prevale sulle parole. Cerchiamo di far capire aun gruppo di bambini e ragazzi più grandi che desidereremmo fare una foto con loro.Alcuni nesonoentusiasti,altri vanno a nascondersi terrorizzati,alla fine riusciamo a mettere assieme un Nicola Messina, autoredell'articolo, in un villaggio della Foret de Kò, Depressione della Lama. piccologruppo di coraggiosi. La bellezza della gente e dell'am– biente naturale ci fanno sentire in perfetta armonia con noi stessi e col mondo intero; inibizioni epaure per l'ignoto si sopiscono, ci sentiamo li– beri e sereni; un senso d'amicizia e fratellanza prevale su ogni possibile pregiudizio. li nostro entusiasmo, senso di fiducia e sicurezza nel tro– varci anostro agiosembranoconta– giare anche la popolazioneche in– contriamo nel prosieguodel viaggio verso la zona di Dassà-Zoumè. I sor– risi che ci vengono rivolti sembrano ancora più calorosi. ADassà si lavora duramente: una moltitudine di bambini di 5-6 anni, piccone in mano, guidati da un gruppodi donne,spacca le pietre quarzitiche, usate per la manuten– zione della direttrice ferroviaria Co– tonou-Parakou.Spezza il cuore ve– dere tanti bambini ebambineche, invece di essere a scuola, sono impe– gnati in attività affatto consone alla loroetà e alle loro forze. Tuttavia, la dignità e la serenità con cui operano stemperano in parte il senso di sgo– mento provocato da tale spettacolo. MC MAGGIO 2007 ■ 19
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