Missioni Consolata - Maggio 2007

BENIN Testo e foto di Nicola Messina e Roberto Scorzoni * ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- C'era una volta... la Costa degli schiavi ' Dalla Costa degli schiavi alle pendici del massiccio di Atakora e poi nell'entroterra, lungo il confine nigeriano, è un continuo arricchimento sia culturale che sul piano umano, un'esperienza coinvolgente che cambia profondamente,dando la sensazione di scoprire valori e comportamenti che si erano sopiti: solidarietà, amicizia, amore, apertura verso il prossimo e... pazienza (dato il ritmo rallentato del fluire degli eventi) acquistano una nuova e più profonda dimensione. 1 1primo approcciocon Cotonou, la capitale del Benin, non è facile. D'altronde ce lo aspettavamo,tro– vandoci catapultati all'improwiso in una situazionedel tutto nuova,con tanti tratti differenti da quelli della realtà in cui siamo abituati a vivere. La città presenta in forme amplificate le caratteristiche negative del grande centro urbano:caotica,sporca e let– teralmente awelenata dallo smog, prodotto soprattuttoda migliaia di zemidjan, o zem, e in misura minore, dai cosiddetti taxi-brousse. I primi sono comuni motorette, che sfrecciano in ogni direzione e costituiscono il mezzodi trasporto prevalente in ambito urbano. Essi si ' ' ' distinguono facilmente da un nor– male motorinoa uso privato per le magliette variamente colorate,a se– conda della città edei loro condu– centi:aCotonou, per esempio,sono gialle,verdi aParakou e rosa a Port Novo. I secondi sonoscassatissime vet– ture di provenienza francese, che nessuno «sfascia-carrozze» di casa nostra accetterebbe di includere tra i propri rottami,adibite ataxi per il trasporto soprattutto extra-urbano. Ci lascia basiti e al tempo stesso di– vertiti come i conducenti,al fine di ricavare il massimo profitto dal viag– gio, lestipino di gente eanimali fino all'inverosimile. IL PRIMO IMPATTO In una sorta di apnea,avolte col fazzoletto al naso per difendere i polmoni dall'aria awelenata prodot– ta dal traffico,ci addentriamo per la città di Cotonou, attenti ad evitare le zone più occidentalizzatedei centri commerciali, banche e fast-food. Ben presto emergono le bellezze intrin– seche della città.Basta semplice– mente guardarsi intornoe subito sguardi amichevoli, avolteanche un

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