Missioni Consolata - Maggio 2007
- ■ BRASILE ■■ ■■ ■■ ■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------- li santuario di Aparecida. UN PELLEGRINO SPECIALE «Preparandomi spiritualmente a questo pellegrinaggio alla Aparecida, ho letto con religiosa attenzione la semplice e incantevole storia dell'imma– gine che qui veneriamo. L'inutile fatica dei tre pescatori in cerca di pesce nelle acque del Paraiba, in quel lontano 1717. L'inaspettato ritrovamento del corpo epoi della testa della piccola immaginedi ceramicaannerita dal fango. La pesca abbondante che segul al ritrovamento. li culto, subito ini– ziato, a Nostra Signora della Concezione nelle sembianze di quella statua bruna, affettuosamente chiamata "la Aparecida#(apparsa). Le abbondanti graziedi Dio per quelli che qui invocano la Madre di Dio. Dal primitivo e grezzo oratorio - !'"altare di legno" dei vecchi document i - alla cappella che lo sostitul e, alle varie successive aggiunte,fino all'antica Basilica del 1908, i templi materiali sorti qui sono sempre opera e simbolo dellafededel popolo brasiliano e del suo amore alla santissimaVergine. l Sono noti i pellegrinaggi, ai quali nel corso dei secoli prendono parte per- l sonedi tutte le classi sociali edelle più diversee lontane regioni del paese. : l'anno scorso furono più di cinque milioni e cinquecentomila i pellegrini : che passarono di qui. Che cosa cercavano gli ant ichi pellegrini? Che cosa • cercano i pellegrini di oggi?Proprio quello che cercavano nel giorno,più o 1 meno remoto, del battesimo: la fede e i mezzi per alimentarla. Cercano i sacramenti della Chiesa, soprattutto la riconciliazione con Dio e l'alimento eucaristico. Eripartono fortificati e riconoscent i alla Signora, Madre di Dio e nostra». Giovanni Paolo 11, dall'omelia tenuta ad Aparecida il 4 luglio 1980 durante il pellegri– naggio apostolico in Brasile. ---------------------------------------------------- Non mancò neppure un piccolo ac– cennoalla «questione india», che te– neva in conto la presenza nel conti– nentedi quellesacchedi popolazio– neaborigene emarginatee perseguitate. , Il puntocentrale dellaConferenza di Rio fu, però, la nascita stessa del CE– LAM, un consiglio episcopale per– manente delle chiese latinoamerica– ne,con la funzione di studiare gli ar– gomenti di maggior interesse per la chiesa in America latina, promuove– re opere ed attività di promozione umana, nonché impostare la rifles– sione sul futuro della cattolicità nel continenteorganizzando i fut uri in– contri assembleari. Tredici lunghi anni dovettero t ra– scorrere prima che il CELAM pro– muovesse una nuova Conferenza generale,convocat ada papa Paolo vI e svoltasi aMedellfn (Colombia) dal 26 agosto al 6 settembre 1968.In questa occasione il CELAM preparò anche l'lnstrumentum Laboris del– l'assemblea,che venne poi corretto eampliato dalle Conferenze episco- pali edalla Santa Sede. li documen– to aveva come linee fondamentali: la realtà congiunturale, la riflessione teologica e leapplicazioni concrete di tale riflessione. Ispirata dal docu– mento conciliare sulla chiesa nel mondo contemporaneo «Gaudium etSpes» edall'enciclica «Populorum Progressio», pubblicata l'anno prece– dente,Medellfn pose l'accentosulle profonde relazioni che legano fra lo– ro fede egiustizia.Entrarono prepo– tentemente nel dibattito temi cari alla teologia della liberazionequali il tema del peccat o strutturale, la libe– razione dei poveri e la trasformazio– ne del mondocome espressione della costruzione terrena del Regno di Dio. Il tema della liberazionedei poveri divenne centrale nella terza confe– renza del CELAM,tenutasi a Puebla (Messico) dal 28 gennaio al 15 feb– braio del 1979.Questa conferenza rappresentò anche la presa di con– tattodiretta con la realtà ecclesiale latinoamericana, in qualità di papa, di Giovanni Paolo 11, elettosoltanto pochi mesi prima al soglio pontifi– cio.Quattro anni dopo la pubblica– zione dell'esortazioneapostolica «E– vangeliinuntiandi» la chiesa latinoa– mericana venne convocata a riflettere su un proprio stile di evan– gelizzazione che partisse dal conte– sto storico e sociale del continente. la linea guida di Puebla risiedeva nella certezza che la chiesa potràdi– ventare soggetto di evangelizzazio– ne, nella misura in cui saprà presen– tarsi come luogo di comunione e partecipazione. La liberazione dei poveri e degli oppressi,desiderosi di trovare nella chiesa un «popolo in cammino» in gradodi condividere con loro le ansie, i drammi, le paure e le violenze della vita quotidiana di– venne lo sfondodella riflessioneas– sembleare.Grande enfasi vennepo– sta sul lavoro delle Comunità eccle– siali di base (Ceb) che si erano venute diffondendo proprio per da– re una risposta aquest'ansia di in– carnazione del messaggio evangeli– co nel tessuto più capillare della so– cietà. Il tema della«Nuova evangelizzazio– ne» fu alla base della IvConferenza di Santo Domingo, inaugurata da Giovanni Paolo II il 12ottobre 1992, in occasionedel cinquecentenario dell'evangelizzazione del continen- -------------------------------------------------------------------------------------------- 12 ■ MC MAGGIO 2007
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