Missioni Consolata - Aprile 2007
centro nutrizionale per circa 200 posti; nell'ottobre 2006 ha conclu– so la costruzione di una scuola ele– mentare di pari grandezza per garantire la continuità del ciclo sco– lastico. I n questi venti anni di vita, l'Avi ha sviluppato e maturato una propria «ideologia» di azione, sia in patria che nei paesi ai quali sono diretti gli aiuti. tassociazione è fon– data su tre principi: la gratuità, qua– le anima del volontariato; la gratifi– cazione, che proviene dal porsi in relazione e comunione con le per– sone beneficate, condividendo un pezzetto di strada con i fratelli e sorelle meno fortunate; la solida– rietà, come abito normale di tutti i giorni, e non un lusso da sfoggiare in qualche occasione. Tali principi vengono proposti e inculcati in patria, nelle iniziative che l'associazione propone o con– corre a proporre annualmente sul territorio trevigiano, per sensibiliz- Sopra, costruzionedi 100 tricicli per disabili, vittime delle mineanti– uomo, aMecanhe/as (Mozambico). Adestra, laboratorio di taglio ecucito per le detenute nel carcere di Maputo (Mozambico); l'asilo costruito nella parrocchia di Nzinje (Cuamba, Mozambico) in memoria di padre Eugenio Menegon. zare la gente su varie tematiche, quali cooperazione internazionale, educazione alla pace, sviluppo sostenibile, difesa dei diritti umani, lotta alle malattie e analfabetismo. I progetti che l'Avi promuove nei paesi in via di sviluppo riguardano soprattutto tre ambiti: la salute, l'acqua e l'istruzione; tre beni pri– mari non commerciabili, cioè, non riservati solo a chi può permetterse– li, ma beni che devono essere accessibili a ogni essere umano, come il diritto alla vita. Altrettanto significativa è la matura– zione avvenuta nell'associazione per quanto riguarda il modo di inter– vento: nell'elaborazione e nell'ese– cuzione dei progetti si vuole coin– volgere sempre più le popolazioni africane affinché si sentano prota– goniste del loro futuro. Per rafforzare il senso di responsa– bilità e compartecipazione dei beneficiari, tutti i nuovi progetti sono finanziati solo per l'acquisto del materiale, chiedendo agli inte– ressati di fornire, almeno in parte, la manodopera necessaria a costruire le scuole e gli asili per i loro figli. Allo stesso principio si ispirano le Ricostruzione dell'acquedotto adArcher's Post (Kenya), interamente finanziato dalla Grafica veneta di Trebaseleghe. cosiddette adozioni scolastiche, che preferiamo chiamare «sostegno alla scuola». Si tratta di un modello di intervento che garantisce l'aiuto agli alunni sponsorizzati per quanto riguarda le spese scolastiche, ma consente a ogni scuola di creare un piccolo fondo a vantaggio di altri studenti meno fortunati e per sostenere le spese generali. In que– sto modo vogliamo evitare di creare differenze tra chi gode di tale privi– legio e chi per sfortuna non può avere uno sponsor. T ra i frutti più significativi maturati in questi anni voglia– mo ricordare i primi due lau– reati sostenuti dagli sponsordell'A– vi: il mozambicano Barbosa Morais, laureato in diritto nel 2003, dopo 5 anni di frequenza all'Università cat– tolica di Nampula, e Serafina Ekeno, laureata in medicina nel 2004, dopo 6 anni all'Università di Nairobi. Serafina è la prima dottoressa del- 1'etnia turkana (vedi M.C. settembre 2005). Ora sta svolgendo un perio– do di tirocinio in un ospedale governativo, in attesa di poter lavo– rare nell'ospedale Sant'Orsola di Matiri. Gino Merlo ·-----------------------""""'---_...----~------------- ..... ----~-·-----~ MC APRILE 2007 ■ 13
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