Missioni Consolata - Aprile 2007
MARIALABAJA (COLOMBIA) BALLANDO IL «BULLERENGUE» S ono tornato a Marialabaja a fine settembre e ho ripreso le attività di sempre con il grup– po degli altri missionari, arricchito dalla presenza del brasiliano padre Sergio de Almeida. A fine di novembre è terminato l'an– no scolastico e naturalmente anche i 180 bambini delle «scuolette»par– rocchiali sono tornati a casa per le vacanze, per fare ritorno a febbraio, con un totale di 225 bambini dai 2 ai 5 anni; gli ultimi si preparano per entrare alla scuola elementare. A metà dicembre, ci siamo trovati per valutare la situazione; la dome– nica seguente abbiamo radunato i rappresentanti delle diverse comu– nità cristiane che compongono la parrocchia per programmare insie– me l'anno 2007. Danza del «Bullerengue». A ll'alba si sono spente le voci e il rullare dei tamburi della 13' edizione del festival nazionale del «Bullerengue», il ballo tipico di Marialabaja, caratterizzato da profonde espressioni di gioia e stu– pore per la vita che nasce e le mille situazioni quotidiane della nostra gente. È un ballo vissuto intensa– mente, perché esprime i sentimenti più profondi e dà spazio alle espressioni più significative, soprat– tutto dei quartieri più poveri, dove si sopravvive non per le risorse eco– nomiche spesso inesistenti, ma per– ché si ama la vita; anche le situazio– ni più banali del vivere quotidiano trovano un significato. 1.'.amore alla vita è sempre più gran– de delle tragedie quotidiane e deve essere cantato e ballato senza stan– carsi mai. Per questo il ballo si chia– ma «Bullerengue», che significa festa piena di allegria ed è un omaggio alla fertilità della donna. Fa impressione constatare lo stri– dente contrasto tra l'estrema vita– lità espressa nella danza e festa e la quasi totale passività di fronte alle situazioni di ingiustizia e di ordina– ria sopraffazione, a causa dei politi– ci e amministratori corrotti che mantengono questo territorio nel- 1' abbandono e sottosviluppo. E ppure qualcosa si sta muoven– do... Ci sono persone e gruppi che dimostrano una certa sen– sibilità per i problemi in cui vivono e si stanno organizzando per affron– tarli; i giovani cominciano ad assu– mere con orgoglio la propria iden– tità e cultura afro e iniziano timida– mente a parlare di diritti e doveri, di partecipazione civica. Punto di riferimento di questa nuo– va tendenza è senza dubbio il nostro «Centro della Consolata», dove si svolgono incontri di ogni tipo: dall'agricoltura alla catechesi, dall'organizzazione popolare ai pro– getti produttivi... e tutto si svolge in un clima di profonda cordialità e familiarità, concluso dal tradizionale e saporito «sancocho» (minestrone di carne e verdura). Per stimolare i giovani del nostro territorio ad approfondire la coscienza della propria identità cul– turale, nel Centro abbiamo organiz– zato un corso di «scuola afro-giova– nile». È solo la prima tappa; ne seguiranno altre. Ogni giorno gruppi di desplazados (sfollati), a turno, vengono al Cen- Padre I I I I I BeppeSvanera : con una «scuoletta» : della missione : diMarialabaja. : Un macchinario per la trasformazione di prodotti agricoli. tro per fare mattoni di cemento, con cui costruire le proprie abita– zioni. Tale iniziativa è promossa e guidata dall'ufficio della Pastorale sociale della diocesi di Cartagena, ma trova il naturale appoggio nella parrocchia. Si tratta di un progetto di «autocostruzione»di 82 casette per altrettante famiglie, che stanno rispondendo con vero entusiasmo a questa iniziativa. N el Centro abbiamo costruito pure due piccoli capannoni, che abbiamo dotato con le macchine per la trasformazione di alcuni prodotti come riso, mais e frutta. Ma purtroppo siamo ancora fermi, perché la compagnia elettrica non ha ancora installato il trasfor– matore della corrente. Dovremo per forza ricorrere a un generatore diesel, appena avremo i fondi necessari. Tale macchinario sarà comunque sempre necessario, anche quando arriverà la linea elet– trica, poiché da queste parti la cor– rente elettrica è troppo discontinua; anzi, manca per intere giornate. Un'ultima novità: in questo periodo sono stati graditi ospiti due giovani di Bruino (Torino). Aspettiamo altri amici che vogliano condividere le gioie e le speranze della nostra vita di missione. I I I I I I I I I I Beppe Svanera : I ______________________________________ ..._ ____ ~~---~-~---~~--~-~------- MC APRILE 2007 ■ n
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=