Missioni Consolata - Aprile 2007
QUANDO «EURO» NON FA RIMA CON «DEMOCRAZIA» D esidero esprimervi i miei più sinceri apprezzamenti per la lucidit:i, la seriet:i, il rigore con cui avete affron– tato, nel numero monografico di ottobre-novembre, la spinosissima questione dell'unit:i europea. lo non sono né euroscettico né europessimista; al contra– rio, sono entusiasta della moneta unica e spero che, dopo la Slovenia, altre nazioni possano presto aggiungersi al cosid– detto «gruppo dei dodici» (espressione sulla quale nessuno ha mai trovato nulla da ridire, ma che non rende giustizia al Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato del Vaticano, che all'euro hanno aderito dall'inizio...). Proprio la simpatia per l'euro ha fatto nascere in me il desi– derio di saperne di più sui motivi per iquali è ancora così con– testato in alcuni dei paesi, dove è stato adottato (nella nostra Italia, per esempio, non sono certo pochi quelli che rimpian– gono la lira...) e guardato con tanto sospetto in quelli che, secondo gli esperti, potrebbero e dovrebbero adottarlo. In particolare, pensando all'estremo nord dell'Europa, mi sono chiesto perché vi sia tanta ostilit:i verso la moneta uni– ca, tant'è che Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda preferi– scono tenersi le loro corone, anziché seguire il percorso del– la Finlandia. 1 1caso svedese forse merita qualche parola in più: infatti nel settembre 2003 lo schieramento favorevole all'introduzio– ne dell'euro subì una bruciante sconfitta e dovette accon- tentarsi del 41 % (i contrari, invece, superarono il 56%...) dei suffragi. Secondo i sondaggisti lo scarto sarebbe stato sicu– ramente maggiore se, pochi giorni prima del referendum, un fanatico, legato ad ambienti neonazisti, non avesse barbara– mente ucciso l'allora ministro degli Esteri, Anna Lindh, una delle più convinte sostenitrici dell'adesione all'euro. Come mai neppure l'ondata emotiva scatenata dal mai abbastanza deprecato assassinio riuscì a far incanalare i voti verso il «sl•? Come mai tanta differenza con le proiezioni dei sondaggisti che avevano dato i due schieramenti prati– camente alla pari? Il politologo Hans Magnus Johansson diede una spiega– zione molto chiara, usando termini e concetti molto simili a quelli adoperati da Alessandra Algostino e da Bernard Cassen negli articoli pubblicati nel vostro numero monografico: «Il ragio– namento è stato: no, in Svezia abbiamo la democrazia. ABruxelles non c'è... ». Credo di poter dire che in questi ulti– mi 4 anni la situazione non è migliora– ta; anzi, ho la sensazione che lo schie- 68 ■ MC APRILE2007 ramento sfavorevole all'euro si sia nel complesso rafforzato. l'.avversione degli scandinavi per la moneta unica dovreb– be costituire anche per noi italiani un ulteriore motivo di riflessione: siamo sicuri che più Europa voglia dire più demo– crazia? Siamo sicuri che le nuove tasse che le leggi finanzia– rie ci costringono in un modo o nell'altro a pagare (più tas– se sulla casa, sul lavoro, sui servizi essenziali, sulle rendite da capitale accumulato in modo... normale, non per mezzo di speculazioni ai danni della collettività) servono davvero a risanare il debito pubblico e a rilanciare il paese? Non sarà invece che tutti questi miliardi vengono impiegati per aumentare lo stipendio, la pensione, la liquidazione ai super– burocrati di turno? I paesi scandinavi hanno tanti diietti (certe piaghe come la criminalità, specie quella di stampo politico, e quella legata all'uso di alcool e droghe, sono purtroppo lungi dall'essere debellate), ma a Stoccolma, a Oslo, a Coopena- ghen e dintorni, è impensabile che chi ha amministrato per meno di 2 anni le ferrovie se ne vada con una buonuscita di 5-6 o 7 milioni di euro e chi è alla guida della compagnia aerea di bandiera percepisca 8 mila euro al giorno o giù di ti. È impensabile che codesti compensi vengano corrisposti a manager che hanno lasciato le aziende loro affidate in con– dizioni molto peggiori di quelle in cui le avevano trovate all'i– nizio del loro mandato. Ma soprattutto è inimmaginabile che queste stesse perso– ne e i politici che hanno avuto la sciagurata idea di piauarle su certe poltrone, continuino, anche dopo aver provocato disastri finanziari dell'ordine di miliardi di euro, a predicare in nome della stabilit:i, della competitivit:i, dello sviluppo, in nome dell'Europa e ad esigere altri tagli, altro rigore, altre tasse, altri scempi ambientali (Tav, Ponte sullo Stretto,ecc...). In Svezia la pressione fiscale è, non da ora, una delle più elevate al mondo, ma gli svedesi le imposte le hanno sempre pagate volen– tieri, perché sono sempre servite ad assicurare servizi di qualit:i e una lotta efficace contro la povertà, contro la precariet:i, contro il disagio, contro l'e– sclusione sociale, contro la sperequa– zione retributiva. In Italia e nel resto dell'area euro pos– siamo dire la stessa cosa? C. E. Pace (Pesaro) Anna Lindh, uccisa nel 2003, quando era ministrodegli Esteridella Svezia.
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