Missioni Consolata - Aprile 2007

MALAWI ■ ■■ ■■■ ■■ - ■ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- Un progetto di sviluppo CHI HAPAURA DELLA CARESTIA? 1 1progetto al quale lavoro qui in Malawi mira a fa– vorire una maggiore diversificazione della pro– duzione agricola, attraverso la semina di patate dolci, cassava, cavoli e fagioli, oltre a piante di frut– ta, principalmente banane e manghi. Owiamente non mancherà il mais, principale coltura del paese, dalla quale si ricava la nsima, una polenta locale, dieta quotidiana della famiglia malawiana. Un adeguato sistema di irrigazione, basato sull'in– stallazione di una pompa e pannelli solari, dovreb– be garantire la continuità nella produzione e rac– colta, anche in tempi di scarsità o assenza di piog– ge, che quest'anno sono state abbondanti, ma che in passato hanno causato non pochi problemi, co– me nell'inverno del 2002, quando le scarse piog– ge hanno sacrificato del tutto la produzione. Al di là degli strumenti materiali (pozzo, sementi, sistema irriguo) il progetto dà importanza alla for– mazione delle persone, per un corretto utilizzo del– le risorse, un'adeguata manutenzione delle stesse, per garantire quella fatidica «sostenibilità», cruccio e aspirazione di un qualsiasi progetto di sviluppo. 1 Un comitato di gestione dell'acqua verrà nominato dalla gente del posto e sarà responsabile del cor– retto utilizzo e manutenzione di tutto il sistema. G ran parte del lavoro, almeno fino ad ora, è consistito nell'andare in giro a recuperare da– ti relativi alle varie fasi del progetto oltre che andare sul sito a consultare la popolazione benefi– ciaria. Per conoscere meglio il contesto dove lavo– ro ho cercato di incontrare e chiacchierare con mol– te persone, dall'infermiere del centro sanitario al– l'insegnante della scuola primaria. Si impara sempre molto, si conosce meglio il posto e forse si riesce a lavorare meglio. Nel mese di novembre sono state distribuite se– menti e fertilizzanti e ora la gente aspetta impa– ziente il raccolto, previsto per aprile. E questo un periodo dell'anno piuttosto difficile per i malawia– ni, perché da una parte si sta riducendo la riserva di produzione agricola precedente, ormai quasi del tutto esaurita, dall'altra non è ancora il momento di raccogliere la produzione successiva. È sempre un periodo di sacrifici e limiti, ai quali si aggiunge un incremento dei casi di malaria, legata al fatto che si è ancora in piena stagione delle piogge. I– noltre, soprattutto nelle aree rurali, si rischia di tra– scurare i sintomi e di non ricorrere tempestiva– mente alle cure del più vicino centro di salute, il più delle volte a qualche ora di cammino dal proprio villaggio. L a stessa distribuzione del raccolto tra i benefi– ciari del progetto dovrà tenere conto delle esi– genze delle singole famiglie, ma anche di un'a– deguata politica di marketing e vendita del raccol– to in esubero. Questa operazione consentirà di acquistare ulteriori semen– ti e fertilizzanti negli anni a venire. Nelle prossime settimane i– nizieranno inoltre una serie di incontri con un respon– sabile regionale dell'ufficio «servizi sociali». Verranno trattati temi come la ricer– ca di fondi, la stesura di un progetto, la gestione finan– ziaria e contabile. In futuro non ci dovrà più essere il musungu a suggerire even– tuali attività di sviluppo dell'area, attraverso la ge– stione del progetto e il con– tatto con le autorità locali e i donatori. Una buona pre– parazione teorica, unita al– l'esperienza, dovranno fa– vorire un approccio dina– mico, attivo e partecipato dei soggetti del progetto. D.D. L'articolista Dario Deva/e in uno dei suoi quotidiani trasferimenti sui mezzi pubblici. -------------------------------------------------------------------------------------------- 62 ■ MC APRILE 2007

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=