Missioni Consolata - Aprile 2007

MISSIONI CONSOLATA negozio?».Verrei probabilmente squadrato come un pocodi buono, inopportuno curioso degli affari al– trui. Lo stesso se si entra in un locale, un ristorante o un bar. In Malawi,se il locale è vuoto,ci si siedenel posto vicino all'unico tavolo occupato da un cliente, perché probabile occa– sione perfare due chiacchiere.Eal– lora si attacca: «Da dove vieni,cosa ci fai qui?...»,e cosl via.Nel corrispetti– vo bar del centro diTorino questo «awicinamento» verrebbe probabil– mentevissuto come un'invasione di ■■ ■■■■ ■ Scene di pesca a Senga Bay sul lago Malawi. A sinistra, vendita di pesce almercato di Desda. campo.Mi immagino la signora di prima,quella del supermercato, commentare tra sée sé: «Ma dico, con tutto lo spazio e i tavolini vuoti del bar,proprio qui vicino si doveva sedere...?». È proprio cosl, il rientro a casa, in Ita– lia, dopo periodi più o meno lunghi in Africa: è fatto di tante aspettative e voglia di ritornare alle radici, ma anche di tante delusioni. Trovo la gente spenta o nervosa.I negozianti o non t i considerano oppure osten– tano una gentilezza forzata e finaliz– zata alla vendita del loro prodotto. Owiamentedopoqualche settima– na mi abituo alla generale apatia, l'entusiasmo e la voglia di salutare «il mondo intero»si allentano,ma o– gni tanto, come in un flash, mi chie– docome reagirei se il barista o la pa– nettieradi turno mi chiedessero:«Tu chi sei? Da dove vieni? Dovevai ora?».Probabilmente risponderei: «Sono Dario, sono di Torino, stocer– cando di tornare in Africa». ■ MC APRILE 2007 ■ 61

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