Missioni Consolata - Aprile 2007

Cari Lula: il «calamaro» Cari missionari, per l'attuale presidentedel Brasileaveteavuto sempre un debole eanche nel 1° numerodel 2007 non vi sietesmentiti, riproponen– do tra l'altro un'immagine dell'allora candidato pre– mier Lula il giorno cheven– ne afarvi visita (1999). Co– me darvi torto? Anche a me Lula èsimpatico: ho sem– pre speratoche, con lui, i brasiliani potessero aprire un nuovo corso nel segno della giustizia, della pace e, data la sua predilezione per san Francesco, della salva– guardia del creato. Come sappiamo, Lula ol– tre agli amici, ha sempre a– vuto tanti nemici: i media hanno provato più volte a screditarlo, apresentarlo come uno smidollato inca– pace, giocando sul fatto che, in portoghese, «lula» significa «seppia, calama– ro», ossia animali inverte– brati, privi di spina dorsale. Questo tipo di attacchi non deve sorprenderci... La sorpresa invece -enon è stata una sorpresa grade– vole - èvenuta quando ci siamo accorti che, con il mi– nistro dell~mbiente, Mari– na Silva (un'altra persona per la qualechi ama il Bra– sile, indios egiungleamaz– zoniche non può non pro– vare simpatia) Lula i contra– sti li aveva eccome: contrasti sulleautorizzazio– ni da rilasciare per le pian– tagioni di soia ogm e, più in generale, sulla gestioneso- 6 ■ MC APRILE 2007 stenibile delle foreste. Non so se, come asseri– sce qualcuno, in Amazzo– nia le cose sianoandate peggio sotto Lula che sotto i suoi predecessori, ho l'im– pressione però che il pre– mier qualche grosso errore l'abbia fatto: per questo è tempo di far qualcosa per rimediare atali errori. Spero vivamente che il secondoquadriennio del presidente sia migliore del primo: Lula pensi al suo no– me, che non è semplice– mente il nome di un inver– tebrato, ma di creature fan– tastiche, dotate di occhi e sistemi di adattamentoal– le condizioni estreme, che non hannoeguali in natu– ra. Grazie ad essi i calamari giganti degli oceani riesco– no in imprese che sono pre– cluse atutti gli altri anima– li: anche il Lula presidente dunque,usiisuoiocchiper vedere le sofferenze di quell'oceano, ahimé sem– pre menoverde, che è l~– mazzonia, li usi per circon– darsi di collaboratori leali, onesti, coerenti, in grado di resistere alle lusinghe dei potenti, edotati a loro vol– ta di occhi grandi, che li mettano nelle condizioni di discernere la lucedaIle te- nebre, la verità dalla men– zogna, tecnicismoesvilup– pismo dall'autentica civiltà eautentico progresso. LudovicoTorrigiani Fano{PU) Anche noi speriamo e auguriamo a Luladi usa– re tutto il suo coraggio per realizzare i suoi pro– grammi nel segno della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, per il bene dei brasiliani, degli america– ni ealtri popoli del globo. «Usati»... a scuola Caro Direttore, qualche anno fa, mi capitò di imbattermi in uno scrit– to di padre Pietro Parcelli a Cava dei Tirreni (SA), quan– do insegnavo alle elemen– tari in località Pregiato. Non l'hoconosciuto perso– nalmente, ma idealmente èscattata una molla eda allora sono un Parcelli boy. Mi si èaperto anche un mondoattraverso la vostra rivista, che stampa repor– tage sconvolgenti, che non trovano spazioda nessuna parte. Perché seguendo il dettato evangelico «la ve- UGO Pozzou, NUOVO DIRETTORE Con questo numero padre Ugo Pozzoli, che da oltre un anno dirige la nostra rivista AMICO, è direttore anche di MISSIONI CONSOLATA. Un grazie sincero al direttore uscen te, padre Benedetto Bellesi , e un augurio di buon lavoro al nuovo. l'Editore rità vi farà liberi» continua– te per la vostra strada, io continuo con caparbietà la mia opera allescuole me– die ecerco di «usarvi», per comprendere il mondoat– traverso occhi diversi da quelli dell'ufficialità, dove i silenzi superano la verità. Anche io spero in un mondomiglioreedi dare sempre il massimo, se– guendo l'esempio dei miei genitori edi quanti mi han– no preceduto. Forse non farò mai carriera, ma è cer– to che i miei ideali non so– no in vendita; come il sena– tore Bob Kennedy, deploro questa insensata violenza che non ci permette di co– gliere il senso pienoe ulti– mo della nostra esistenza, che non si può ridurre eba– nalizzare di continuo, men– tre c'è qualcosa di ALTO che èda sempre lì eci aspetta. Comegiornalista avoi il mio totale apprezzamento, come cattolico la mia sti– ma, come insegnante il mio rispetto. Vi auguro buon lavoro. Giuseppe Bonavita Salerno Continui pure a «usar– ci», prof. Bonavita. Da parte nostra continuere– mo «la nostra strada» con altrettanta «capar– bietà», per difendere e proporre gli ideali del re– gno di Dio: giustizia, pa– ce e fraternità. Complimenti di... autore Caro Paolo, sono riuscito finalmente a dare uno sguardoorganico al mio articolo (dossier di febbraio 2007: «VIVERE E so– PRAWIVERE IN TEMPI DI INTERNET. Nuove tecnologie e suddel mondo, ndr). Debbo farti i complimenti per l'ottima

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