Missioni Consolata - Aprile 2007

·- ,, a E ! = DOSSIER I bambini e gliadolescenti sono le categoriedi spettatori piùa rischio. Come si possono tutelare? «Prima di t utto, i bambini piccoli non dovrebbero stare molto davanti alla tv, invece ci passano ore, ogni giorno, e spesso da soli, assimilando di tutto. Durante le pause pubblicitarie vengono veicolati messaggi che li influen– zano profondamente, per non parlare dei programmi in sé. In secondo luogo, bisogna fornire ai ragazzi più grandi strumenti crit ici che li rendano in grado di difen– dersi. Nelle scuole bisognerebbe parlare di comunica– zione,di pubblicità,fare corsi di giornalismo, mentre que– sto accade di rado». Una domanda che si faranno in molti: ma le menti che inventano, creano, generano programmi tele– visivi, hanno perso la fantasia? O meglio, gli italiani si accontentano di tutto ciò che passa sullo schermo del loro televisore? La televisione propone sempre gli stessi pro– grammi, con lo scopo di tenere incollati ad essa tutti gli spettatori, colpendoli con pubblicità e at– tesa, concedendo loro un contentino alla fine, ren– dendoli soddisfatti e appagati. Palinsesti sommersi da valanghe di reality show tutti uguali: un gruppo di persone chiuse in un po– sto diverso, controllate dalla popolazione attra– verso telecamere, che fanno prove, distruggendosi a vicenda, insultandosi, e all'arrivo di una becera maratona,vincono addirittura dei premi. Oppure talk show dove lo scopo è int romettersi nella vita dei VIP, convinti che a tutti possano inte– ressare gli amori, i fatti o le abitudini di attori o, ad– dirittura, di politici. Purtroppo i documentari, i pro– grammi di approfondimento giornalistico,o di cul– tura vengono trasmessi solo in seconda serata o alla mattina,nel fine settimana,facendo in mododi non urtare il tasso di ascolto di una rete. Il problema è che la maggior parte degli italiani non nega a se stesso il piacere di farsi trasportare in una TV demenziale o banale, pur essendone in parte consapevoli. Ma cosa la rende cosl "irresisti– bile"? Sinceramente non trovo nulla che la renda insostituibile anzi,sa– rebbe meglio tro– vare un modo di decantare le ma– cerie di una televi- sione ormai cor– rotta dall'igno– ranza collet– tiva. Roberta Panero Come mai tutti criticano il Grande Fratello eppure è un programmadi grandesuccesso? «Perché quei personaggi rappresentano delle maschere, sono vicini alla persona qualunque. Non incarnano l'eroe irraggiungibile... Sono uomini e donne in cui chiunque può identificarsi. Si badi bene a non limitarsi a definire questi programmi semplicisticamente "spazzatura":dietro ognuno di essi c'è una strategia comunicativa efficace.Chi li progetta - gli autori - ha un'abilità notevole nel saper vei– colare messaggi. All'interno del programma nulla è ca– suale: è costruito per attirare proponendo modelli facil– mente imitabili». Angela Lano Da qualche anno a questa parte, si è assistito nel mondo televisivo all'intensificazione della tv trash, o spazzatura. Questo fenomeno consiste nella presenza di pro– grammi di bassissimo livello culturale e di utilità sociale, e che però attirano le masse. Basti pensarealla situazione che c'era l'anno scorso sui nostri schermi: su ogni rete trasmittente (Rai e Mediaset) c'era almeno un reality per canale da Wild West e l'Isola dei famosi a Raidue, a Realitycorsos, e la Pupa e il secchione su Mediaset. Il tutto era susseguito dagli ulteriori approfondi– menti pomeridiani con sintesi della settimana ecc... Se tutto si limitasse e finisse qua saremmo tutti fe– lici, ma non basta! Anche alla fine di questi pro– grammi seguono gli show di Costanzo e company con i concorrenti dei veri reality che raccontano le loro esperienze e che discutono vivacemente con i loro compagni. t proprio in questo periodo che si è raggiunto il massimo livello di grezzità dei programmi. Personaggi che si scambiano insulti l'un l'altro e che poi vengono invitati presso altri studi di altri programmi di altre emittenti dove raccontano cosa li ha mandati in uno stato di coma cerebrale, dove era solo la lingua a muoversi.Owiamente in questi programmi non possono mancare altri opinionisti con cui fare battaglia di insulti. Quello che mi fa pensare di più e che allo stesso tempo mi sciocca maggiormente è il fatto che tutte queste porcherie vienefatto dietro lauto compenso,soldi buttati per vedere la gente rivoltarsi... La cosa curiosa è che sicuramente questi pro– grammi fanno schifo, ma la stragrande maggio– ranza della popolazione li guarda con una fre– quenza record. Sembra che la violenza, la voglia, il carattere e i modi di fare dei concorrenti sia più forte della ragionevolezza. Denis Agostini Simona Ventura, una delle più note conduttrici televisive; al suo attivo anche «L'Isola dei famosi». ·- ,, a ! ---------------------------------------------------~

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