Missioni Consolata - Aprile 2007

DOSSIER Arcoiris Tv, un'esperienza unica al mondo SENZA PUBBLICITÀ, SENZA CENSURA La televisione via internet di Modena è nata prima della (più) famosa ccYou Tube».•.• A rcoiris è un esempio di televisione intelligente. Arcoiris è una tv gratuita, accessibile via internet. Lo spettatore può decidere cosa vedere in qualsiasi mo– mento, senza più vincoli d'orari e palinsesto. I filmati sono girati dall'equipe della tv e da contributi esterni. L'accesso è semplice: basta entrare nel sito www.arcoi– ris.tv, scegliere un film all'interno delle categorie presenti attraverso la connessione adeguata al proprio modem (Adsl per le connessioni a larga banda, 56K per i modem analogici),e il film è immediatamente visibile. Con Arcoiris Tv è lo spettatore a scegliere cosa vedere e quando e accedere a informazioni che la tv tradizionale non offre per questioni di censura o altro. Il sito offre un servizio di newsletter per informare gli iscritti sull'inserimentodi nuovi filmati o di comunicazioni utili.Chiunque può collaborare con ArcoirisTv con filmati o idee, scrivendo a comunicazioni@arcoiris.tv. RodrigoVergara,argentino da anni in Italia, è il responsa– bile di Arcoiris. Lo abbiamo intervistato: dice di non sa– pere nulla di tv... Quando è nataArcoiris? «A novembre del 2003. Awertivamo la necessità di fare qualcosa di diverso in campo televisivo: una tv senza pub– blicità e senza censura, gratuita e senza palinsesto. Egra– zie a internet tutto ciò è stato possibile. Abbiamo in archi– vio 8.365 video (al 25 febbraio 2007, ndr), ma il numero non è stabile: ogni giorno ne arrivano di nuovi, tanto che non riusciamo a stare dietro alla mole di filmati da inserire online. Non hanno valore commerciale, ma culturale. Ci stiamo specializzando in tutto ciò che non viene tra– smesso dalla tv tradizionale, commerciale, appunto. Quando abbiamo iniziato eravamo i soli: la tv via internet era una novità. Ora ce ne sono altre, per esempio You Tube». Ha parlatodi«noi». Chi siete?Aveteuna redazione? «Per "noi" intendo il gruppo di lavoro a Modena e i tanti che sono iscritti alla nostra newsletter - 54 mila - e chi ci invia videoda tutto il mondo e in tante lingue.Quantoalla redazione, no, non esiste.Ci limitiamo a fare film e ricevere quelli che ci invianoe amandarli in onda senza manipola– zioni o censure. Noi, l'informazione, non la manipoliamo. Infatti, il nostro slogan è: "Non vogliamo dimostrare, ma mostrare''.L'unica selezione che operiamo è sui contenuti razzisti,volgari,sul terrorismoe sulla pornografia (di video pornografici è già piena internet).Per il resto, diffondiamo tutto ciò che ci inviano». Dachisiete finanziati? «Dalla Fondazione Logos,che si occupa anche di inviarea una mailing-list di 198 mila persone in tutto il mondo una frase tratta da opere letterarie, politiche o culturali in ge– nere, tradotta in diverse lingue.Siamo finanziati anche da chi è iscritto,chi ci manda video, insomma, dalla gente co– mune che apprezza il nostro progetto e che vi contribui– sce con offerte. Dunque, la nostra è la "tv di tutti" anche per questo». Sietemoltodemocratici1 allora... «Beh, questo non lo so. Ma sappiamo per certo che tanta gente ci segue e ci scrive. Abbiamo capito che c'è il forte desiderio di partecipare, di discutere su ciò che si vede e noi offriamo questa possibilità. Inoltre, abbiamo anche un satellite. Attraverso un meccanismo di votazioni, i nostri visitatori scelgono i video che vogliono guardare nel no– stro canale satellitare: il film che ha ottenuto maggiori ri– chieste viene proiettato». Lo spettatore1 dunquer è attivor non passivo ricettore delle sceltealtrui. «Certo, noi non siamo una tv tradizionale. La tv tradizio– nale è commerciale, cioè è fatta per vendere prodotti, non per informare, diffondere cultura, sapere. Manipola lo spettatore, lo convince subliminalmente a consumare tutto ciò che, in realtà, non serve. I contenuti della tv com– merciale sono gli spot, che vengono interrotti per tra– smettere programmi o film. Ora, c'è pubblicità anche al– l'interno degli stessi programmi: se si potessero eliminare e trasmettere solo spot, le aziende e chi beneficia dei pro– venti della pubblicità sarebbero molto più contenti. Ecco perché le tv puntano tanto all'audience: più spettatori ha un programma - con la sequenza ininterrotta di spot - più il prezzo della pubblicità per i prodotti reclamizzati sale. Più gente sta davanti alla tv più pubblicità si riesce a ven– dere.Questa logica vale sia per le tv private sia per quelle pubbliche, in Italia e nel resto del mondo». In quantipaesi vi vedono? «In 176, insomma in tutto il pianeta. La tv via webè visibile dovunque. È veramente globale. È una televisione fatta dalla gente e per la gente. Possiamo chiamarla della "so– cietà civile:dove lo spettatore è attivo e non passivo frui– tore. Riteniamo importante che le persone diventino ca– paci di fare tv da sole, ormai con le telecamere digitali è possibile. Noi forniamo loro l'attrezzatura e il mezzo per diffondere il lavorocosì realizzato.Con la televisione tradi– zionale,invece,il ruolo attivo è solo di pochi, in genere rac– comandati. Inoltre, essa ha lo scopo di raggiungere il grande pubblico, quante più persone si può,questo, per le ragioni pubblicitarie e commerciali di cui abbiamo par– lato prima. Per essere attraente verso una fascia sempre più ampia di spettatori, la tv deve proporre programmi e film di qualità sempre più bassa, scadente. Chi, infatti, vuole palinsesti di qualità, sceglie ormai la tv satellitare e i video,ma deve pagare decine e decine di euro al mese di abbonamento. Non tutti possono permetterselo. La stra– grande maggioranza dei telespettatori deve acconten- -------------------------------------------------------------------- 40 ■ MC APRILE2007

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