Missioni Consolata - Aprile 2007
DOSSIER mostrando soprattutto primi piani del politico mentre, sorridente, riceve gli applausi della folla» (9). SE I FAm DIVENTANO IRRILEVANTI Dopo aver parlato tanto male della televisione (me– glio: di questa televisione), uno si chiede se i media scritti siano migliori e piùaffidabili della tv. La risposta è ceno». Per raccogliere acquirenti, i giornali imitano la tv e scelgonodi stupire,a qualsiasi costo. Emblematico l'esempio di Libero, uno dei pochi quotidiani italiani che negli ultimi anni ha conquistato lettori (probabil– mente proprio per la sua volgarità). Cosl, nel numero del 22 febbraio, il giorno seguente alla caduta del go– verno Prodi, il quotidiano di Vittorio Feltri, per ester– nare la propria gioia, ha fatto una prima pagina di bas– sissima pornografia (10). Lo stato dell'informazione in Italia è analizzato, senza fare sconti, da Marco Travaglio nel suo ultimo libro (11 ). «C'è chi nasconde i fatti - scrive il giornalista - per– ché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi. C'è chi nasconde i fatti perché ha paura delle querele, delle cause civili, delle richieste di risarcimento miliar– darie, che mettono a rischio lo stipendio e attirano i fulmini dell'editore, stufo di pagare gli avvocati per qualche rompi... in redazione. C'è chi nasconde i fatti perché altrimenti non lo invitano più in certi salotti, dove s'incontrano sempre leader di destra e leader di sinistra, controllori e controllati,guardie e ladri, prosti– tute e cardinali, principi e rivoluzionari, fascisti ed ex lottatori continui, dove tutti sono amici di tutti ed è meglio non scontentare nessuno. C'è chi nasconde i fatti perché contraddicono la linea del giornale.C'è chi nasconde i fatti anche a se stesso perché ha paura di dover cambiareopinione». ANNO 2040: LA MORTE DEI GIORNALI «La stampa scritta - ha riconosciuto con preoccupa– zione lgnacio Ramonet, direttore del prestigioso men– sile Le MondeDiplomatique • sta attraversando la crisi peggiore della sua storia» (12). Per non soccombere, i media tradizionali si sono do– vuti reinventare (vendendo il giornale assieme a sva– riati gadget: libri di ogni fatta, cd, video, ma anche oro– logi, magliette ecc.) oppure adattarsi ad una mera lo– gica mercantile (che guarda al profitto e non alla qua– lità dell'informazione). «Forse la logica mercantile e del profitto fine a se stesso ha preso il sopravvento sulle altre funzioni dei mass media», conclude amara– mente Giuseppe Altamore. Comunque, la morte dei giornali e del media scritti in generale è stata prevista per il 2040. PERSI TRATtLECOMANDI, MP3 ED SMS cdl mondo di oggi - scrive John Pilger - è pieno di illu– sioni. La prima di tutte consiste nel credere che vi– viamo nell"'era dell'informazione': In realtà ci muo– viamo nell'era dei media, un'epoca caratterizzata da un apparente eccesso di informazioni, chedi fatto non è altro che la ripetizione di notizie rigorosamente con- trollate,quindi non pericolose» (13). Lo scorso 1S febbraio è morto negli Stati Uniti Robert Adler, lo scienziato che nel 19S6 inventò il teleco– mando, uno strumento che non è esageratodefinire ri– voluzionario. Uno strumento essenziale per fare zap– ping. Lo spettatoreche cambia di continuocanale tele– visivo (zapper) è come l'utente che cambia di continuo il sitowebo il brano sull'l-pod.Per questo,con il diffon– dersi delle nuove tecnologie e del bombardamento di notizie (information overload), si è iniziato a discutere di «economia dell'attenzione». Per esempio, mentre legge queste righe uno studente può • contemporaneamente - spedire un Sms ed ascol– tare una canzone sul lettore MP3. Ma alla fine cosa gli sarà rimasto in testa? Gli esperti dicono che il nostro cervello è flessibile (soprattutto quello delle donne) e capace di suddividere l'attenzione su molteplici atti– vità, ma che nessuna di queste va a fissarsi sulla me– moria a lungo termine. Questodossier andrà in alcune scuole superiori, anche perché prende spunto da una serie di temi scolastici sulla televisione. Eallora auguriamoci che sia letto e discusso da molti giovani. Magari mettendo da parte, almeno per qualche momento, il cellulare o il teleco– mando. Anzi, osiamo di più: speriamo che, dopo aver letto, qualcuno di loro riuscirà a ridere di un pro– gramma spazzatura, a guardare con sospetto ad una pubblicità,ad ascoltare criticamenteun telegiornale o, magari, a spegnere la televisione. PAOLO MOIOLA NOTE: (1) Citato da Daniele Damele, Università di Udine. (2) Si veda il glossario finale. Sito: www.tufonnats.com . (3) Si veda l'illuminante saggio di Giuseppe Altarnore, I pa· dronl delle notizie, Bruno Mondadori Editore 2006. A pa· glna 41 di questo dossier un'Intervista all'autore. (4) Giovanni Sartori, Homo uidens. Teleulslone e post-pen· siero, Editori Laterza 1997. (5) Pasquale Borgomeo, Le diete mediatiche degli ita• I/ani, in «La civiltà cattolica•, 3 febbraio 2007. Si tratta di un commento ai dati del Censls. (6) Dati Audipr:ess, seconda indagine 2006. Va precisato che gU acquirenti sono sempre in numero inferiore ai lettori. Ad esempio, con 3 milioni di lettori La Repubblica vende circa 600.000 copie al giorno. (7) Questi dati· riferiti al 21 e 22 febbraio 2007 • sono facil• mente reperibili sul sito di Audltel: www.audltel.lt. (8) Claudio Fracassi, Sotto la notula niente. Saggio sul– l'ln/onnazione planetaria, I libri dell'Altritalia, 1994; un saggio vecchio di qualche anno, ma sempre attuale e certa· mente utile per un percorso didattico sui media e l'informa– zione. (9) Anna Oliverio Ferraris, Grammatico teleuislua. Pro e contro la Tu, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997. (10) Ciò non ha impedito al suo direttore di continuare a pontificare da tutti i canaU televisivi, di cui è un assiduo fre– quentatore. (11) Marco Travaglio, La scomparsa del fatti, Editrice Il Saggiatore, Milano 2006. (12) lgnacio Ramonet, Minacce all'informazione, Le Monde Diplomatique, gennaio 2007. (13) John Pilger, Sydney Morning Herald, 28 dicembre 1995, ripreso dal settimanale lntema;rlonale, marzo 1996. ------------------------~-------------------------------------------· 32 ■ MC APRILE 2007
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