Missioni Consolata - Aprile 2007
Q) e: o ·- ~ -o e ... .5 DOSSIER - - - - -- - - - - - - - La prevalenza dell'<<homo videns» S econdo la rivista scientifica Biologist, in Gran Bretagna i bambini di 6 anni hanno già passato in media un anno a guardare la televisione. Questa tele– dipendenza produrrebbe deficit visivo, obesità, auti– smo,alterazione dei ritmi biologici di sonno-veglia (1). D'altra parte, per capire l'invadenza della televisione nella vita quotidiana, è sufficiente osservare l'evolu– zione delle sue dimensioni fisiche. Itelevisori sono tal– mente grandi che le persone sembrano uscire dallo schermo. Oppure sono talmente piccoli (si pensi ai vi– deofonini), che possono stare in una tasca. Sia in un caso che nell'altro, la televisione «entra» nella vita delle persone.Sesi ascoltano le sirenedella pubblicità, questo è un vantaggio che il progressoci regala. Se in– vece si fanno prevalere l'intelligenza e la razionalità, le cose non stanno propriocosì. ILGRANDE FRATELLO ELAGLOBALIZZAZIONE DELTRASH La cosa che più impressiona è la globalizzazione del trash televisivo. Attraverso i format (2), in mezzo mondo si vedono gli stessi programmi (magari adat– tati all'audience nazionale) e soprattutto gli stessi rea– lityshow o realitygame. Ecco qualche titolo. Uno dei format più famosi è il Grande Fratello (in in– glese Big Brother, in spagnolo Gran Hermano), proprietà della società olandese Endemol. Vari programmi di quiz - Il prezzo è giusto, La ruota della fortuna, ecc. - sono stati prodotti dall'australiana Grundy, oggi proprietà del colosso tedesco Bertelsmann. Alla Grundy– Bertelsmann si debbono anche il reality show West Wild West e l'impossibile Distraction, condotto da Enrico Papi, che già aveva avuto la conduzione de La pupa e il secchione, format sessista della società statu– nitenseTheWBTelevision. Altri reality noti della televisione italiana sono L'isola dei famosi (Rai), La fattoria (Mediaset) e La talpa (Mediaset).Questi programmi hanno come protagoni– sti personaggi noti, tali da garantire un adeguato ri– torno pubblicitario.Sono programmi che non faticano a trovare autogiustificazioni alla loro esistenza. Sono programmi infarciti di pubblicità (diretta o indiretta), di luoghi comuni, di divismo ridicolo. Con l'aggravante di essere girati in luoghi naturali affascinanti - gli ul– timi sono stati l'Honduras, il Marocco, il Kenya -, che vengono «usati» con l'arroganza tipica dei ricchi e po– tenti verso i meno fortunati. Non mancano neppure i programmi sui «buoni senti– menti», l'«amore» e le «lacrime»: Uomini e donne (Mediaset), C'è posta per te (Mediaset), Stranamore (Mediaset),Amici disera (Mediaset). Insomma, parafra– sando uno slogan, in televisione c'è di tutto e di più. Si dice che questi programmi vogliono regalare mo– menti di serenità, facendo evadere da una realtà spesso faticosa o insopportabile. Nessuno nega che la televisione possa perseguireanche una finalità di que– sto tipo. Ma quando questo obiettivo diventa preva- lente, la finzione (attenzione a questo termine!) televisiva finisce con il sostituirsi alla realtà, chediventa secondaria. LA PUBBLICITA SNATURA L'INFORMAZIONE (O LA UCCIDE) Abbiamo già introdotto il tema della pubblicità. Ebbene, una delle regole fon– damentaIi di chi fa informa– zione dovrebbe essere quella di tenere ben distinte infor– mazione e pubblicità. Invece, da una parte la pubblicità sta soffocando l'informazione; dall'altra, dove la pubblicità viene a mancare (come nei media più deboli) l'informa– zione rischia di scomparire per carenza di risorse econo– miche. Insomma, in un caso o nell'altro, l'informazione si di– batte in un circolo mortale. La conseguenza ultima, in atto in tutto il mondo, è la concentrazione dei media nelle mani di poche multina– zionali dell'informazione e della comunicazione. Si pensi all'impero mediatico di --------------------------------------~----------------------------- 30 ■ MC APRILE 2007
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