Missioni Consolata - Aprile 2007
MISSIONI CONSOLATA Montoya.Eva, poi,si sposò felice– mente, ma un suo fratello scrisse un romanzo intitolato «Figliaspirituale», in cui descriveva a tinte fosche Lau– ra,le maestre e i loro metodi educa– tivi. I genitori ritirarono le figlie e il collegio si svuotò. Seguì un lungo periododi fame, solitudine,disprezzo,persecuzione, emarginazione dalla società, insie- me alla madre e alla sorella,finché il padre spirituale gli suggerì di scrive- , re una «LetteraAperta», per confuta- re punto per p unto le calunnie scrit- te nel romanzo. Elo fece con tale semplicità e maestria che la società, e lo scrittore stesso, le riconobbero l'innocenza, nobiltà d'animo e virt ù. Ericominciò a insegnare in varie scuole pubbliche. «LAPIAGA» Da tempo Laura sentiva l'attrazio- ' ne per la vita d i consacrazione reli– giosa e pensava di diventare carme– litana,ma i suoi superiori non appro– vavano l'idea, finché ebbe tra le mani la rivista Annalidellapropaga– zionedella fede e si sentl chiamata a salvare gli indigeni colombiani, con quello che lei chiamava «l'opera de– gli indios». Tale vocazione divenne così forte che, racconta nell'autobio– grafia,diventò «la piaga, un qualco– sa che m i brucia e mi consuma». Dopo un'escursione con due arni– che t ra gli indios del Choco, Laura scrisse inutilmente a varie congrega– zioni religiose chiedendo aiuto per questi indigeni.Decisa a recarsi a Ro– ma,per presentare al papa la situa– zionedegli indios americani,raccolse i suoi risparmi e, prima di partire,si recò nella cattedrale;si inginocchiò davanti alla statua dell'Immacolata e ' pregò: «Vedi,Signora, questo dena– ro: l'ho risparmiato per aiutare gli in– dios. Non vorrei sprecarlo in un viag– gio difficile e costoso;t i prego:que– sta notte,quando il papa porrà la testa sul cuscino,fagli sentire i gemi– ti dei poveri indigeni del mondo e convincilo a fare qualcosa». Nel giugno 1912 Pio x pubblicò l'enciclica Lacrimabili statu indorum, in cui esortava vivamente i vescovi d'America a interessarsi degli indi– geni e facilitare il lavoro missionario in mezzo a loro. Nel frattempo Laura decise di an– dare essa stessa a catechizzare gli in- ■ ■ ■■ ■■ ■ ...COME UNA PALLA DA CANNONE L ettrice instancabile, Madre Laura diventa una persona colta nel suo tempo e si rivela scrittrice di stile puro e piacevole, mistica profon– da per la sua esperienza di orazione contemplativa. Alcune sue opere sono di carattere storico, come Appunti (1903- 1945), Awentura a Dabeiba {1938-1948]sulle origini della congrega– zione e l'Autobiografia (1925-1933), un'opera somma, libro di confi– denze intime, esperienza delle sue angustie, desolazioni e ideali, vibra– zioni della sua anima al contatto con la divinità, trasmissione delle sue lotte titaniche per portare a compimento la sua vocazione missionaria. In altri scritti, come Lettere Missionarie (1915-1922), Direttorioo gu~ da di perfezione, insegna alle suore come vivere in armonia la vita apo– stolica e quella contemplativa. Lampi di Luce contengono belle rifles– sioni e contemplazioni basate su testi biblici; Voci mistiche raccolgono meditazioni ispirate dalla contemplazione della natura. Innamorata dell'eucaristia, assetata di Dio, voleva arrivare a lui «co– me una palla di cannone». Accantonata l'idea di entrare nel carmelo, la selva aggrovigliata diventa la sua stanza di preghiera e l'esuberante ve– getazione della natura andina il tabernacolo dove incontrare Dio. Anche quando è impegnata nei lunghi viaggi missionari in barca, canoa o sulla mula, assapora l'esperienza della vicinanza di Dio. Scrive alle suore: «Non vi è tabernacolo, ma natura; sebbene la presenza di Dio sia di– versa, sta nelle due parti e l'amore deve essere cercato e trovato dove vuole che si incontri». Fonde cosi, in una sintesi meravigliosa, la con– templazione e le esigenze di una vita dinamica e missionaria nella selva. N ella ricca spiritualità di Madre Laura, la santissimaTrinità è al cen– tro della vita. «Questo mistero sembrava svilupparsi o verificarsi nella mia anima facendomi sentire un fuoco ulteriore dolce e nello stes– so tempo amaro...» (Aut 459). Dio diventa il suo «unico» amico, il suo amico intimo. La sua vita di abbandono in Dio ha come caratteristica la generosità e donazione senza limiti. «Nessuno deve fare la cosa più per– fetta, la migliore, la più gradevole, neppure ciò che è il miglior servizio di Dio, ma quello che egli vuole. Questa è la cosa più perfetta per o– gnuno. Non ho mai perso di vista questo» (Aut 523). L'azione apostolica nasce in Madre Laura dall'intima unione con Dio nel mistero della paternità-filiazione. Nel 1907, come maestra nel paese di Marinilla, riceve una grazia di luce sulla patemità divina che determina la sua vocazione missionaria e si sente inviata da Dio agli indigeni, per– ché il Signore la rendeva madre dei non cristiani. Scriveva «Mi vidi in Dio e come se mi avvolgesse con la sua patemità facendomi madre, nel mo– do più intenso, degli indigeni. Mi arrecavano dolore come veri figli». Da allora li ha considerati come suoi figli «e li ho chiamati la mia piaga» (Aut 211). A mmira nel vangelo «la formula pedagogica di Gesù» (Aut 852). Ai piedi della croce e nell'adorazionediGesù eucaristia impara la scien– za del sacrificio, della donazione totale, della solidarietà, del morire a tutto ciò che impedisce vedere, sentire e agire al servizio dei poveri, op– pressi e sofferenti della terra, specialmente i figli della selva che vivono sconosciuti, disprezzati dalla società. Ama molto Maria, che riconosce come maestra e madre e a cui chie– de di portare a compimento l'opera a favore degli indigeni. Maria deve essere la pedagoga del vangelo in America Latina. Per questo nella pre– ghiera del mattino le suore la invocano cosi: «La nostra fiducia è certa: tu sarai la missionaria». Laura, donna ecclesiale, ha una mentalità cattolica che la fa vivere senza frontiere, totalmente identificata con i confini della terra, men– tre avvolge con il suo zelo tutto il mondo. Questo è il suo programma d'azione: «Dio mio, non darmi riposo qui in terra, né in cielo finché tu non sia conosciuto nel mondo». MC APRILE 2007 ■ 13
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