Missioni Consolata - Aprile 2007

■ I GRANDI MISSIONARI ■■ ■ ■■■■■ «LACHIAMATA DELBANCO» Lontano dal paese, Laura non potéandarea scuola.Sua madre le insegnò a leggere, scrivere,fare un po'di conti. Dalle labbra della madre imparòapregaree perdonare: reci– tava tutti i giorni un Padre nostro per chi aveva assassinato suo padre.Ap– prese soprattutto il catechismo.Gra– zie alla sua memoria prodigiosa, Laura lo ripeteva a menadito,tanto che fu ammessa alla prima comu– nione all'età di 7 anni,anchese non si rendeva ancora conto della pre– senza di Gesù nell'eucaristia. Ma un giorno,aveva 12anni,men– tre inamidava una tela su un banco da falegname,ebbe un'altra espe– rienza,da lei definita «chiamata del banco». «All'improwiso - racconta - un dolore intensomi trafisse il petto; , abbondanti lacrimemi inondarono le gote...sentii che l'eucaristia trafig– geva e penetrava nellamia anima.Sl Gesù era presente nell'eucaristia e il Verbo era in Gesù». Da quel momento Laura non ve– deva l'ora di poter comunicarsi e trovò uno stratagemma:di buon 12 ■ MC APRILE 2007 Una suora Laurita tra gliindigeni del Mato Grosso (Brasile). mattino sellava due cavalli del non– noe, insieme al fratello Juan,si reca– va ad Amalfi,riceveva la comunione e tornava a casa prima che qualcuno si svegliasse. Finché un giorno il nonno,esaminando i cavalli,do– mandò:«Come mai i cavalli sono co– sl sudati, senza aver fatto ancora nul– la?».I ragazzi non risposero,ma da quel giorno finl la santa awentura. LAURA DIVENTAMAESTRA La madre decisedi inviare Laura a Medellin per farla studiare nel Cole– giodelEspirituSanto, frequentato dalle figlie dell'alta società.Ospite nell'orfanotrofio gestito dallazia Maria Jesus Upegui, doveva accom– pagnare una cuginetta capricciosa, che troppo spesso voleva tornare a casa enon permetteva a Laura di · Suore Laurite impegnate nella promozione degli indios attraverso la scuola e il lavoro agricolo. frequentare regolarmente le lezioni. : I Per di più, senza libri e con un vestito : da orfanella di pannogiallo,era di- : ventata loz.imbello delle compagne, che la chiamavano «canarino». Smise di frequentare quel collegio edecise di diventaremaestra, per sostenere se stessa e la madre con tale professione.Aveva 16anni. Era senza il becco di un quattrino.Ac– cettò di vivere nel manicomiodiret– to dalla stessa zia MariaJesus, accu– dendo aoltre 80malati.Non avendo libri,ottenne il permesso di frequen– tare la biblioteca dell'istitutomagi– strale,dove si preparò per l'esamedi ammissione. Lo superò brillante– mente eottenne una borsa di studio del governo e, a 19anni consegul il diploma di maestra. Laura prese con sé la madre e in– segnò in vari posti del dipartimento di Antioquia,finché tornò aMedel– lin, nel 1897,chiamata dalla cugina Leonor Echevarria per fondare insie– me il collegio de La lnmaculada. Considerava l'insegnamento co– me la migliore forma di apostolato, per cui non si accontentava di tra– smettere il sapere umano,ma si de– dicò particolarmente all'insegna– mento religioso:con la sua vivacità, talento eardore incantava le alunne etrasmetteva loro la propria espe– rienza di Dio, l'amore all'eucaristia, i valori cristiani. La scuola diventò presto famosa, attirando le figlie delle principali fa– miglie della città.Quando la giovane Leonor morl, Laura prese le redini del collegio,aumentandone il pre– stigio,finché per un banale inciden– te dovette chiudere i battenti. Una studentessa, Eva Castro,alla vigilia delle nozze fu presa dai dub– bi, credendosi chiamata alla vita reli– giosa.Ifamiliari attribuirono il fatto all'influenza della direttrice Laura

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