Missioni Consolata - Marzo 2007
Come sta Fatou? . ,I . . ~ , . - .. , ' "'· . • -,. .,.~ ';f_<'I", i' • , .... • .-.I'; , • '" • > '•' \" • •J.·. ·o· ~ ... \ ·.'. - •.' ., , • ~ I ,-. IN VIAGGIO TRA MALATTIE E Malattie dimenticate (7): febbre di Rift Valley VIRUS MORTALE DAGLI ANIMALI ALL'UOMO I numeri che arrivano dal Kenya, dal– la fine del 2006, si inseguono, gior– no dopo giorno: 12 casi e 11 morti, 32 e 19, 220 e 82. Un aggiornamento continuo in salita. Al momento della scrittura di questo articolo si parla di circa 250 persone infettate e oltre 90 morti, ma il bilancio non è ancora defi– nitivo. Il responsabile della strage silenzio– sa, che a dicembre ha iniziato a miete– re vittime nel paese, è la febbre di Rift Valley, infezione virale che appartiene principalmente al mondo degli animali ' domestici (bovini, pecore, capre, cam– melli), causandone la morte e portan– do con sé gravi perdite econo– miche. Ma è un'infezione che può essere trasmessa anche all'uo– mo, con i risultati sopra ripor– tati. RARA EPOCO CONOSCIUTA La febbre di Rift Valley è una malattia di origine virale non molto nota e rara. In genere, il sospetto sulla sua presenza nel bestiame scatta di fronte a un aumento non spiegato del numero di aborti spontanei fra gli animali. La prima volta della febbre di Rift Valley risale a tre quarti di secolo fa. Nel 1930, infatti, è • stato isolato per la prima volta il virus responsabile dell'infe– zione in Kenya. A seguito di un'epidemia scoppiata fra le pecore di una fattoria nella Rift Valley, erano state fatte analisi che hanno poi portato all'identificazione del virus. Da allora sono state segnalate diverse epidemie 14 ■ MC MARZO 2007 li 2006 si è chiuso con una epidemia in Kenya della febbre di Rift Valley, che nella sia pur rara forma emorragica uccide un paziente su due. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter ( www.peacereporter.net) nella regione subsahariana e nel Nord Africa, di cui quella maggiormente ricordata risale al 1997-98, sempre in Kenya e nella vicina Somalia ( vedi il riquadro). Risale al 2000 invece la prima segnalazione della malattia, con casi di infezione e decine di morti, in paesi non africani, e più precisamente in Yemen e Arabia Saudita, a seguito dei quali, secondo quanto riportato dal- 1' Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è aumentato il rischio di una possibile espansione dell'infezione in altre zone dell'Asia e dell'Europa. NASCOSTA PER ANNI Il passaggio del virus respon– sabile della malattia agli uomini awiene principalmente attra– verso il contatto con sangue o altri fluidi od organi provenien– ti da animali malati, come pure viene considerato a rischio il consumo di latte crudo. Inoltre, sembra che il virus possa esse– re trasmesso tramite la puntura di una zanzara, la zanzara aedes. In particolare, il collega– mento fra epidemie di febbre di Rift Valley e precedenti alla– gamenti nelle zone interessate passa proprio attraverso que– sto insetto e i casi nel bestia– me vengono in genere osser– vati negli anni in cui le piogge sono particolarmente abbon– danti e vi sono inondazioni. La zanzara aedes, infatti, prende l'infezione dal bestia– me e la trasmette alle sue uova. Le uova infette vengono depo– ste lungo i corsi dei fiumi, dove possono restare per lunghi periodi, anche diversi anni, in
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