Missioni Consolata - Marzo 2007

MISSIONI CONSOLATA ■■ ■■ ■■■ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- IL CASO DI TORINO «VOGLIAMO GU INCENTM» A seguito dell'emendamento al decreto legge sugli «obblighi comunitari», deciso dal Consiglio dei mi– nistri il 27 dicembre 2006 e formalizzato a gennaio 2007. che in pratica ha ristretto l'ambito d'applica– zione del sistema «CIP6» (gli incentivi alle fonti ener– getiche rinnovabW e assimilate, pagati come sovrap– prezzo nelle bollette energetiche dai cittadini italianJ), sia nella giunta comunale torinese che in quella della provincia di Torino c'è stata aria di bufera, perché so– stanzialmente è stato colpito dal provvedimento il progetto di costruzione del termovalorizzatore del Gerbido. A seguito di questo emendamento, l'incen– tivo sarà limitato ai tennovalorizzatori già esistenti ed operativi, ma non a quelli «già autorizzati» e di cui è già stata o sarà avviata la realizzazione, come ap– punto nel caso di quello del Gerbido. M a quanto verrebbe a costare la sola costruzione del termovalorizzatore? Ebbene, il costo dell'im– pianto è stimato in 260 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 90 milioni di euro per le spese connesse, più 20 milioni di compensazioni, per un totale di 370 mi– lioni di euro. La gara d'appalto dovrebbe essere av– viata nel gennaio 2008, mentre l'impianto dovrebbe entrare in funzione nel 2011. La reazione del presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta, si è tradotta in un appello bipartisan per tentare di ottenere, da parte del governo, una de– roga a beneficio degli impianti già autorizzati. Secondo Saitta, senza tale deroga i costi della costru– zione e del funzionamento del termovalorizzatore ri– cadranno sulle spalle dei cittadini, sotto forma di un vertiginoso aumento della tassa rifiuti. E quanto costa smaltire i rifiuti con il termovalorlz– zatore, oppure in discarica? Per quanto riguarda i co– sti dello smaltimento con il termovalorizzatore, questi varieranno a seconda della disponibilità dei contri– buti. In particolare dovrebbero essere di 120-125 euro per tonnellata a incentivi zero, mentre potreb– bero scendere a 90-95 euro con incentivi al 40% ed a 80 euro con la totalità dei contributi; il conferimento in discarica costa attualmente circa 123 euro a ton– nellata. L'atteggiamento di chi vorrebbe questi incentivi è in linea con le direttive europee? La risposta, come ab- 1 biamo cercato di spiegare nell'articolo, è «n0». Roberto Topino Rosanna Novara pianti a rilasciare diossina,che è rile– vabile normalmente presso altri im– pianti industriali, soprattutto acciaie– rie,oltre che nel fumo di sigaretta, nelle combustioni di legno e di car– bone e nelle combustioni incontrol– late (es. mini-incenerimento dome– stico). Mercurio,cadmio,(...): di tutto,di più Itermovalorizzatori sono respon– sabili della diffusione di idrocarburi aromatici policiclici, di policlorobife– nile (PCB),di metalli pesanti,quali piombo,zinco, rame,cromo,cadmio, arsenico,mercurio e di furani; inoltre, come qualsiasi processodi combu– stione, rilasciano nell'aria polveri sot– tili, la cui quantità emessa aumenta al crescere della temperatura (spe– cialmente il particolato ultrafine PM<2,5). A proposito di mercurio, la maggioranza degli studiosi sostiene che èpressoché impossibile escogi– tare sistemi efficaci per abbatterne con sicurezza l'emissione; ricordiamo che il mercurio provoca gravissimi danni al sistema nervoso centrale. Per quanto riguarda le polveri fini PM2,5 e quelle ultrafini (da PM2,5 a : PM0, 1) di tipo inorganico, va innanzi– : tutto detto che non esistono filtri ef- ficaci, per cui un limite alla loro emis– sione non sarebbe attuabile al mo– mento, se non vietando il funziona– mento degli impianti di inceneri– mento. Le nanopolveri o particolato ultrafine,cioè quelle aPM<2,5,sono responsabili, secondo dati OMs del 2005,di un calo di vita medio di 8,6 mesi in Europa e di 9 mesi in Italia (morti cardiovascolari e respiratorie). L'azione mutagena e cancerogena degli idrocarburi aromatici policiclici e del policlorobifenile èfin troppo nota,mentre per quanto riguarda il cadmio, questo ha mostrato un dannogenotossico da stress ossida– tivi con accumulo nel sistema ner– voso centrale, renale ed epatico e inoltre è causa di malformazioni fe– tali e cancerogenesi a carico di di– versi tessuti. Naturalmente nel corso degli ul– timi vent'anni sono stati fatti molti passi avanti, nel tentativo di rimuo– vere i macroinquinanti derivanti dal– l'incenerimentoe presenti nei fumi (ad es. ossido di carbonio, anidride carbonica,ossidi di azoto e gas acidi come l'anidride solforosa) e di abbat– tere le polveri.Si è così passati da si– stemi di filtro come i cicloni ed i mul– ticicloni, con rendimenti massimi di captazione degli inquinanti rispetti- vamentedel 70%e dell'85%ai filtri elettrostatici o filtri a manica,che hanno una resa fino al 99%ed oltre. Inoltre sono state sviluppate misure di contenimento preventivo delle emissioni,ottimizzando le caratteri– stiche costruttive dei forni e miglio– rando l'efficienza del processo di combustione.Questo risultato si è ottenuto attraverso temperature più alte,maggiori tempi di permanenza dei rifiuti in regime di alte turbolenze e grazie all'immissione di aria per ga– rantire l'ossidazione completa dei prodotti di combustione. Però non va dimenticato che l'aumento della temperatura, se da un lato riduce la produzione di diossine,dall'altro au– menta quella degli ossidi di azoto, nonchédelle nanopolveri, per cui di– venta necessario trovare un compro– messo. Brescia: ma chebel premio! Facciamo ora una considerazione a proposito del «miglior impianto»,a cui si attiene la normativa vigente, in materia di limiti da non superare. Recentemente, cioè nell'ottobre 2006,l'impianto di termovalorizza– zione di Brescia è stato proclamato «migliore impianto del mondo»dal --------------------------------------------------------------------------------------------- MC MARZO 2007 ■ 59

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=