Missioni Consolata - Marzo 2007

■■ ■■■■■ Introduzione PERCHÉ? Perché si aumentano le spese belliche? Perché si perpetuano le servitù militari? Perché non si utilizzano i soldi (pubblici) in favore di uno sviluppo «virtuoso»? Jl,fl rivolgo alla vostra rivista di cui sono assidua lettrice «J.-.lper richiamare la vostra attendane su quanto sta avve– nendo a Vicenza in questi giorni. Vi prego di fare un articolo su questo argomento per aiutarci a vincere questa battaglia a fa– vore della pace ma contro potenze fortissime. Se volete ulteriori informazioni vi segnalo il sito www.altravlcenza.it. Grazie per l'attenzione e continuate così. Emanuela Llevore, Vlcen,:a A bblamo pensato che fosse giusto accontentare la nostra lettri– Mce, pursapendo - per esperienza maturata sulla nostra pelle (dal Kosovo all'Iraq, dalla Palestina all'Iran) - che quando si affrontano questi argomenti si rischiano sempre le critiche e, a volte, gli insulti. Proprio per auto-tutelarci (senza, però, auto-censurarci) abbiamo chiesto di esprimere un parere su questi argomenti a 4 nostri col– laboratori di prestigio, tutti preti (per questa volta). Prima di la– sciarvi alle loro considerazioni, ricordiamo qualche dato. Nel mondo, gli Stati Uniti sono di gran lunga il paese con la mag– gior spesa militare, pari al 48% del totale mondiale (dati Slpri). In ltalla, le forze degli Stati Uniti si sono piazzate bene e comodamente, da Nord a Suddel paese. I casi più clamorosi sono quelli de la Mad– dalena (Sassari), una base navale che ospita sottomarini nucleari e che dovrebbe (finalmente) essere smantellata nel 2008; Aviano (Po~ denone), da dove partirono i cacciabombardieri durante la guerra del Kosovo (1999) e Camp Darby (in provincia di Pisa, nonostante il nome inglese), dove esercito ed aviazione statunitensi custodi– scono un ricco arsenale. Da anni l'Italia è tra i primi 10 paesi del mondo sia come spesa militare che come esportatore di armi. Dimenticando totalmente le questioni etiche, parliamo di soldi. la Confindustria, lamaggioranza dei politici, gli economisti e I glo~ nalisti «schierati,, (diciamo cosi) affermano che «basi militari e spe– se militari sostengono lo sviluppo economico perché incentivano gli investimenti e producono posti di lavoro». Provate soltanto ad Im– maginare che volano economico produrrebbe un dirottamento dei soldi pubblici spesi per la difesa (e per la costruzione di mezzi da guerra: ad esempio, gli aerei da combattimento Eurofightere Jolnt Strike Fightero le navi da guerra della classe Fremm) per proget– ti diversi come, ad esempio, investimenti nel settore delle fonti e– nergetiche rinnovabili e contributi per l'edilizia bioecologica. Si in– centiverebbe non soltanto lo sviluppo economico, ma anche e so– prattutto uno sviluppo di tipovirtuoso. Quanto al (presunto) ritorno economico delle basi Usa, sarebbe meglio dare un'occhlata ai rap– porti del «Dipartimento della difesa,, degli Stati Uniti, alla voce Al– lied Contrlbutlons to the Common Defense. Nel 2004, ad esem– pio, l'Italia ha pagato agli Stati Uniti, per le cosiddette «spese di sta– zionamento», 366 milioni di dollari: soltanto Giappone e Germania pagano più del nostro paese. Washington prende i soldi, ma se i suoi soldati combinano qualche «marachella» (come la strage del Cermis, in Trentino, che nel 1998 provocò 20 morti) non possono essere processati In Italia. DI questo si è lamentato addirittura il Corriere della sera (pur favorevole, come tutti I grandi giornali, al– la presenza delle basi Usa), che parla della necessità di «aggiorna– re le condizioni deU'ospitalità,, (17 gennaio 2007). Come tutti sanno, mancano sempre i soldi per le Università, ia ri– cerca, gli ospedali, le scuole, la salvaguardia dell'ambiente, il ri– sparmio energetico, le pensioni, le politiche migratorie, la coope– razione internazionale, ma non mancano mai per le spese militari. Sembra che, in ogni parte del mondo, dagli Usa all'Italia, la lobby politico-militare-finanziaria esca sempre vincente. Una ragione in più per alzare la voce. Noi lo facciamo. Paolo Moiola MC MARZO 2007 ■ 47

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=