Missioni Consolata - Marzo 2007

-■ ITALIA ■ di Antonelli, Bandera, Farinella, Sacco Da Vicenza a Cameri, uno scandalo chenon può essere taciuto <<METTETE PANE NEI VOSTRI CANNONI» AVicenza si vuole ampliare la base degli Stati Uniti, aCameri (Novara) si vogliono assemblare i nuovi caccia militari F-35. Si adducono motivi diplomatici («i patti sono patti»),economici («si porta lavoro e ricchezza»), di opportunità («altrimenti se ne vanno da un'altra parte»), ma in verità nulla di tutto ciò può essere giustificato, se si considerano le spesemilitari un attentato alla pace e uno spreco I assurdo di risorse. Da Vicenza aCameri,dagli eserciti alla finanziarla: troppe scelte di guerra, troppa ipocrisia. Etroppi interessi. []] ESSERE PER SEMPRE SPETTATORI PASSM (O IMPOTENTI) DAVANTI ALLA MORTE DELDIRITlOEDEu.'ETICA1 S olo un occhiosuperficiale o,al– meno,sproweduto,può vedere nell'attuale dibattitosulla nuo– va basedell'Us Army aVicenza una semplicequestione riguardante i rapporti Italia-Usa (con il collaterale e strumentaledibattito sull'antiame– ricanismo) o un problema correlato alla nostra «politica estera» (con il consequenzialee ugualmente stru– mentale riferimento alla «fedeltà» circa gli impegni precedentemente assunti dall'Italia). Il problema non è questo. li proble– ma è l'interocontesto nel quale que– sta scelta vienea porsi;e preoccu– pante è il panorama che ne emerge. Ora noi sappiamo bene che nel mondodella comunicazione una pa- ' rola, un'espressione ed anche un'in– tera affermazione prendonosenso dal contestodel discorso:il luogo in cui si parla, il pubblico cui ci si riferi– sce, l'oggetto del parlareed il parlare stesso.In contesti diversi lestessepa– role assumono valori diversi,avolte anche contraddittori. La parola «pa– dre», per portare un esempio,in con- testi diversi può significare il padre che ha generato,ma può significare anche Dio, il padrinoe perfino il pa– drone e il mafioso.Quindi,ondeevi– tare incomprensioni e fraintendi– menti si rende necessaria un'opera di contestualizzazione del «parlato» e di «sintonizzazione»con il parlante: tutto ciò al fine di una corretta com– prensione e di una positiva comuni– cazione. Q1,.1esto lavoro«ermeneutico» in fi– losofia viene chiamato «sitzin leben». Ed è un lavoro non facile,eppur ne– cessario. Una volta,a Raimon Pa– nikkar,fu chiestodi indicare gli equi– valenti sanscriti di 25 parolechiave latine ritenute emblematiche della cultura occidentale.Egli declinò l'in– vito, perché ciò che sta alla base di una cultura non sta necessariamente alla base di un'altra. È un campo in cui i significati non sono trasferibili. «Le operazioni di traduzione sono più delicate dei trapianti cardiaci» ebbe adire in quella occasione. Ora qui, non si tratta di <<tradurre», ma di «leggere» dei fatti e onestà e correttezza vogliono che si faccia o– pera di contestualizzazione,«sitz in leben»,appunto. Proviamoallora a porrequesta ------------------------------------------------------------------------- 46 ■ MC MARZO 2007 j 1-~- f , t . ) . ·r:- ✓ •• , (z "!I j'

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