Missioni Consolata - Marzo 2007
DOSSIER A/assoneOuattara econsorte. passi della carriera politica all'om– bra del Vecchio, che gli spiana la strada e lo mette al riparo dagli scandali e accuse di corruzione. Dopo gli studi di economia è no– minato ambasciatore negli Stati Uniti dal 1961 al 1966, ministro delle Finanze di Abidjan dal 1966 al 1977 e presidente dell'Assem– blea nazionale dal 1980 al 1993. Settantatreenne, originario del centro paese, di etnia baoulé come Houphouet, Bédié diventa presi– dente della Costa d'Avorio ad inte– rim alla morte del suo predeces– sore, sopraggiunta nel dicembre del 1993. A ppena un anno dopo il suo in– sediamento fa indispettire Pa– rigi, decidendo di concedere ai gi– ganti americani Cargill e Adm al– cuni contratti di esportazione del cacao, senza consultare le multi– nazionali francesi. Ma il suo nome è legato soprattutto all'introduzio– ne della clausola dell'ivoirité nella competizione elettorale. Dopo aver dichiarato, nel mag– gio 1994, «non ritireremo mai il di– ritto di voto a persone che votano in questo paese fin dal 1945», ce– de subito alla tentazione di elimi– nare con un solo colpo di spugna il suo più temibile awersario poli– tico, Alassane Ouattara, l'ex primo ministro avariano accusato di es– sere in realtà un burkinabé. Incari– ca dunque una commissione di in– tellettuali di definire il concetto di «ivoirité>> attraverso il quale stabi· lire chi è avariano e chi no, di con– seguenza, chi ha diritto a far parte dell'elettorato attivo e passivo. M esso così fuori gioco Ouatta– ra, Bédié viene eletto con il 96% dei voti in uno scrutinio elet– torale boicottato da tutta l'opposi– zione. Il suo mandato si caratte– rizza per la corruzione dilagante, nepotismo e incapacità di uscire dalla crisi economica, cominciata già alla fine degli anni '80 sull'on– da del crollo del prezzo del cacao. Nel dicembre del 1999, il colpo di stato del generale Robert Gue"i mette fine alla presidenza di Bédié e apre le porte a Laurent Gbagbo. In esilio in Francia fino al 2001, Bédié rientra per prendere parte al forum di riconciliazione nazionale. Eattualmente il presidente del par– tito fondato da Houphouet, il Pdci. ALASSANE OUATTARA il grande escluso U omo distinto e cortese, dai « modi lenti, ma dall'intelli– genza viva» per il giornalista di Libération T. Hofnung, «creatura satanica» per l'entourage di Gbag– bo, Alassane Dramane Ouattara ha tutti i tratti del tecnocrate raziona– le e posato. Ado, come lo chiamano i suoi so– stenitori, non infiamma le folle, non ingaggia duelli politici o gare reto– riche. Fa conti. Nel gennaio 2006, in occasione del suo rientro in Co– sta d'Avorio dopo tre anni di esilio in Francia, sbriga in due parole la parte toccante del suo discorso e va dritto al punto: «Vorrei dire ai giovani che i momenti difficili sono davanti a noi. Dal momento che la situazione economica è difficile, come economista direi addirittura catastrofica, vorrei dire loro che è questa la nostra priorità e che la pa– ce ci aiuterà a uscire rapidamente dalla crisi economica». Nato 65 anni fa a Kong, nel nord della Costa d'Avorio, musulmano, Ado studia economia negli Stati Uniti e inizia una brillante carriera che lo porta al Fondo monetario in– ternazionale come economista e alla Banca centrale degli Stati del– l'Africa occidentale (Bceao) come governatore. Nel 1990 Félix Boigny lo richia– ma in Costa d'Avorio per mettere ordine nei conti avoriani, estrema– mente provati da un corso sfavo– revole del cacao e da anni di cor– ruzione imperante. Divenuto pri– mo ministro, si trova fuori dal gioco politico poco dopo la morte del Vecchio, quando il suo princi- pale awersario Konan Bédié fa ap– provare la clausola di ivoirité: Ado, che nel frattempo ha accettato l'in– carico di vicedirettore generale al Fondo monetario internazionale, è nato in Costa d'Avorio, ma è tito– lare di un passaporto burkinabé. Per questo non può candidarsi al– le elezioni. La sua temporanea alleanza con quel Gbagbo, che tre anni prima aveva fatto arrestare, non sposta minimamente le sorti del voto, e Konan Bédié è eletto presidente. L a sua nazionalità avoriana è ri– conosciuta solo nel 2001 dal Forum di riconciliazione naziona– le, voluto dal presidente Gbagbo, che però rifiuta di metter in prati– ca le decisioni prese durante lo stesso Forum. Oggi però, Ado, alla testa del Ras– semblement des Rèpub/icains, può esibire la sua carta d'identità avo– riana e affermare: «Sono un figlio di Kong e ne sono orgoglioso. Le carte d'identità dei miei genitori so– no disponibili e non sono state fat– te ieri. Tutti le conoscono perché sono state pubblicate». Ma per Ado la strada è ancora tutta in salita. GUILLAUME SoR0 il capo dei ribelli 1 1 suo nome in lingua senoufo si– gnifica «invincibile», come spie– ga con un sorriso malizioso al cor– rispondente della Bbc. Guillaume Kigbafori Soro, 32 anni, orfano di entrambi i genitori, originario del nord della Costa d'Avorio, non ha bisogno di trovarsi un nome di bat– taglia come fanno i suoi uomini, i ---------------------------------------------------------~----------- 34 ■ MC MARZO 2007
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