Missioni Consolata - Marzo 2007

versario di Gue'i. A sorpresa vince le elezioni, ma rifiuta di rimettere in palio il titolo includendo anche i candidati che la clausola di ivoi– rité aveva escluso. Il conflitto avoriano, secondo Gbagbo, si riassume in poche pa– role: si tratta di una guerra di suc– cessione, iniziata dagli eredi di Houphouet, Alassane Ouattara e Henri Konan Bédié, una guerra nel– la quale i francesi non hanno sapu– to stare al loro posto. Cioè fuori. A cclamato dai suoi come il pa– triota che può portare a termi– ne la seconda decolonizzazione e la completa liberazione dalla tute– la della Francia, i suoi detrattori lo dipingono come il despota che controlla veri e propri squadroni della morte e che si è abbandona– to al fanatismo religioso, dopo che la moglie lo ha convinto ad awici– narsi alla sètta evangelica ameri– cana lnternational Church of the Foursquare Gospel. Quel che è certo è che Gbagbo non ha nessuna intenzione di ab– bandonare il potere: attaccandosi strenuamente alle prerogative pre– sidenziali garantite dalla Costitu– zione, ha più volte ostacolato il la– voro del primo ministro Charles Konan Banny, scelto dai mediatori africani e dalle Nazioni Unite per portare la Costa d'Avorio fuori dal– la crisi. D'altronde Gbagbo ha tut– to l'interesse a coltivare questa si– tuazione di stallo: finché resta alla presidenza, la comunità interna– zionale non può attivare contro di lui le procedure che lo porterebbe– ro davanti al Tribunale penale in– ternazionale, dove dovrebbe ri– spondere delle sue ambiguità nel gestire laviolenza organizzata, ap– pannaggio dei Jeunes Patriotes, che lascia a briglia sciolta - o addi– rittura fomenta - contro le opposi– zioni e gli stranieri. SIMONE EHIVET GBAGBO moglie di Gbagbo e first lady della Costa d'Avorio N iente asili, orfanotrofi e tagli di nastri: la {irst ladyavoriana Si· mone Ehivet Gbagbo non ha tem· po per queste cose da moglie del presidente. Di etnia akan, discen– dente di una famiglia reale, non si Henri Konan Bédié con lamoglie, ritornano adAbidjan dopo il loro esilio in Francia. veste all'occidentale, preferendo i tessuti e tagli avoriani, e non si in– teressa di diplomazia. Anzi, la de– testa, se è vero che ha liquidato gli awersari di suo marito con espres– sioni decisamente non tenere: «Henri Konan Bédié? Un idiota. Guillaume Soro? Un giovane mani– polato e sotto pressione. Alassane Ouattara? Uno straniero». Enemmeno a suo marito rispar– mia critiche, frecciate e aut-aut: du– rante le negoziazioni degli accordi di Marcoussis, la first ladydichiarò: «Se i nostri uomini vanno a Parigi per prendere decisioni che non ci soddisfano, al loro rientro non ci troveranno nel loro letto». e lasse 1949, figlia di un gen– darme, perde la madre alla na– scita e si trova rimbalzata da un an– golo all'altro della Costa d'Avorio, insieme ai suoi 18 fratelli e sorel– le. Appassionata di politica fin dal collège, è durante gli studi in Let· teratura all'università di Abidjan che inizia la sua militanza: aderi– sce alla sezione femminile del mo– vimento studentesco cattolico, ri– mane affascinata dalle tesi marxi– ste e dalla loro riedizione in chiave africana nei pensieri di Patrice Lu– mumba e Kwame Nkrumah. Nel 1972, sotto lo pseudonimo di «Adèle», aderisce al movimento clandestino che si trasformerà nel Front Populaire lvorien (Fpi). Qui incontra «Petit Frère», nome di bat· taglia di un giovane professore di storia, Laurent Gbagbo, che diven- ■ MISSIONI ta suo marito. Con lui condivide le lotte politiche contro il regime di Houphouet-Boigny, la prigione e, dal 2000, anche il potere. Eletta deputata del Fpi nella cir– coscrizione di Abobo, quartiere po– vero di Abidjan, la sua propaganda è intrisa di elementi religiosi: da quando è diventata seguace della sètta evangelica Shekinah Glory Memories (Church of the Four– square Gospe~, guidata in Costa d'Avorio da Mo"ise Koré, pare che la (irst lady passi molto tempo a leg· gere la bibbia e digiuni spesso. Ma i richiami a Dio e i discorsi dai toni quasi messianici non l'hanno tenuta lontana dalle pesanti accu– se mosse tra gli altri da Onu e Ra· dio France lnternational. La moglie del presidente sarebbe implicata nello scandalo dei rifiuti tossici scaricati qualche mese fa ad Abidjan e il suo entourage con– trollerebbe da presso gli squadro– ni della morte e i Jeunes Patriotes di Charles Blé Goudé. Sembrereb– be quasi che alla ladydi ferro avo– riana spetti la parte di lavoro spor– co che Gbagbo non può permet– tersi di fare in prima persona. HENRI KONAN BÉDIÉ il delfino di Houphouet D efinito «personaggio scialbo» da Le Monde Diplomatique, Henri Konan Bédié è l'erede desi· gnato del padre della nazione Houphouet-Boigny. Muove i primi ------------------------------------~-------------------------------- MC MARZO 2007 ■ 33

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