Missioni Consolata - Marzo 2007

I I I I : e cristiana: Isacco e Gesù, i due figli esemplari. : In Gen 22 incontriamo Isacco che sale accanto al pa– : dre Abramo verso la cima del monte Moira, dove egli fi– : glio «unigenito» dovrà essere sacrificato. Lungo il cammi– : no padre e figlio dialogano con intensità fino a identifi– : carsi entrambi nell'obbedienza al loro Dio esigente. Isac– : co si rivolge adAbramo, invocandolo con la dolce espres– : sione «Padre mio!», a cui fa eco la risposta calda e traboc– ! cante di affettività del padre: «Eccomi, figlio mio» (v. 7). : Nel NTGesù di Nazareth che latradizione cristiana ve– : de prefigurato in Isacco, nel momento supremo della sua : morte, prende tutta la sua vita e la getta nel cuore del Pa– : dre: «Padre nelle tue mani depongo/affido (da paratìthe- 1 m1) il mio spirito» (Le 23,46). Isacco e Gesù hanno il ri– : spettivo padre come mèta e fondamento della propria : esistenza. Il «figlio più giovane» della parabola invece esi– : ge: «dammi• (da dìdom1); egli ha come scopo e confine I della sua esistenza solo ed esclusivamente se stesso: egli : vuole, esige e pretende. Il verbo greco didomi significa : dare/donare/offrire, ma anche pagare (cfLc 20,22; 23,2) : per cui c'è una richiesta esigente, come se riscuotesse un : pagamento. I I : «La parte del patrimonio che mi spetta» : La traduzione letterale quasi meccanica è: «Padre dam- mi la parte che è posta sopra della sostanza», perché esprime l'idea di una divisione e per dividere bisogna pri– ma contare e quindi «porre sopra» il tavolo e fare i calco– li di quanto spetta a uno e quanto all'altro. Le per indi– care •il patrimonio» usa il sostantivo femminile «ousìa», derivato dal verbo eimì (io sono), che significa «sostan– za/essenza/bene/patrimonio»; ma nel greco del 1' seco– lo (Platone e Plotino) significa anche «natura/esistenza», cioè la consistenza dell'essere. Il figlio non chiede solo «la roba» o il patrimonio, ma vuole di più: egli pretende la «natura»del padre suo, cioè la sua vita. Il padre, infatti, capisce perfettamente la richiesta del figlio, perché l'evangelista si premura di dire che «divise tra loro» non le sostanze, come dice la traduzione della 1 Cei, ma «ton bion - la vita». Il padre prende la sua vita e la : distribuisce, la divide, la spezza tra i due figli. Chiedere la I vita del padre insieme agli averi, senza aspettare la mor– : te naturale, significa volerne la morte in anticipo. Con la : sua richiesta il «figlio più giovane» uccide il padre in no– : me della sua autonomia e libertà. ' ! Una vita... «a perdere» : Non si parla della reazione emotiva del padre, ma di ciò : che fece: sa che come padre non ha una vita propria per– ! ché, avendo generato lui i due figli, spetta a : lui dare loro la sua vita. Sono i padri che de– l vono «donare» la vita ai figli e non viceversa: ! «Il padre divise tra loro la (sua) vita». ! Nell'ultima cena Gesù compie lo stesso : gesto: prese il pane, lo spezzò, lo diede (in : greco dal verbo didom1) loro e disse: è il mio : corpo... è il mio sangue (cf Le 22,19). Chi I ama oltre se stesso, dà la vita senza calcoli e : senza misura. Solo Dio può fare questo e so– : lo un padre/una madre sulla terra possono I imitare Dio nel dare la vita «a perdere». Il pa– : dre avrebbe potuto appellarsi alla Legge e ' ·----------·-------~------------·------- 26 ■ MC MARZO 2007 farlo condannare, metterlo in riga, diseredarlo, imporre la sua volontà e, se avesse voluto, avrebbe potuto di– struggerlo, portandolo in giudizio ed esigendone la condanna: «Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce... suo padre e sua madre... lo con– durranno dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita... Allora tutti gli uomini delJa sua città lo la– pideranno ed egli morirà»(Dt 21,18-21). Invece di avva– lersi del suo diritto, il padre non solo vi rinuncia, ma di– vide la sua vita. Con questo gesto il padre non dà solo la sua vita, ma annulla e svuota la richiesta e l'azione del figlio, perché adesso non è più il figlio che pretende, ma è il padre che «offre/dà» la sua vita. La situazione è capovolta. Se il pa– dre avesse punito il figlio, lo avrebbe inchiodato alJa sua responsabilità oscena, perdendolo per sempre e ucci– dendolo; ma svuotando il suo «imperativo» (dammi), spezzando la propria vita e donandola senza nulla pre– tendere ai figli, egli li salva ancora una volta preventiva– mente e li mette al riparo da se stessi, perché li custodi– sce al caldo della sua vita che ora è data per sempre per– ché data per amore. Il padre «spezzato», figura di Abramo Non è più l'uomo qualunque, «un tale», ora è a tutti gli effetti «il padre» e non tradisce la sua «natura», quelJa che il più giovane chiede per sé come garanzia delJa sua au– tonomia, perché la «natura» del padre è quella di essere «vita» per i figli: «divise la (sua] vita». Il comportamento di questo padre «spezzato• è lo stes– so di quello di Abramo, quando Dio lo chiama e gli in– giunge una separazione dolorosa, una frattura irreversi– bile con tutta la sua vita: Vàttene dal tuo paese, dal– la tua patria, da tuo padre (Gen 12,1-4): Abramo deve lasciare la sicurezza (paese), la storia (patria) e gli affetti (padri); con sé deve portare solo la sua sterilità, perché possa sperimentare che la vita donata è un dono ancora più grande, perché non dipende dalla sua virilità, ma dalla grazia di Dio. Il redattore di Genesi fissa in un gesto la risposta di Abramo: «E Abramo parti» (Gen 12,4). La risposta degli uomini di Dio è sempre un gesto che dice piùdi qualsiasi parola. Lo stesso atteggiamento troviamo nel «padre»del figlio più giovane: «divise la [sua] vita•. Non si limita a da– re le sostanze del patrimonio a cui forse nemmeno pen– sa, ma dà tutto ciò che è: il suo essere padre non appar– tiene a lui, ma appartiene solo ai figli. Non un rimprove– ro, non un appunto né recriminazione, ma semplice– mente un dono gratuito della sua vita. Al padre interessa solo una cosa: salvare il figlio; per que– sto, invece di rischiare di mandarlo da solo, gli dà la sua vita come compagna di viaggio e la vita del padre lo custodirà e proteggerà anche contro la sua volontà e a sua insaputa: «Il padre divise la vita». (continua - 8) Vocazione di Abramo.

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