Missioni Consolata - Marzo 2007
- ■ ALBANIA ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ scentemole di turisti greci,che tro– vano alloggio in alberghi eapparta– menti che spuntanocome funghi in tutta la città. Progresso,ma anche nuovi pro– blemi, acominciare dallo spazio. M'.,.;'~:iir•;""" Non ditelo alle Marcelline ea Rocco, , volontario italiano cheda cinque manitari residui,progetti di svilup- po. L'attività principale è ancora og- gi quella che esisteva già ai tempi di Mussolini: la costruzione di strade. Appena fuori dalle città si possono leggere su enormi cartelli le scritte: «Strada realizzata grazie al contribu– todella Cooperazione italiana». Così,chilometri e chilometri di a– sfalto rendono più veloci i collega– menti del paese;ma l'asperità del terreno fa di ogni viaggio una picco– la odissea, permettendo, però, una lenta scoperta dell'Albania più profonda,quella dei piccoli paesi collinosi,dediti all'agricoltura epa– storizia,dove il tempo è fermo e lo rimarràper chissà quantoancora. Tale è, per esempio, il paesaggio attraversato dalla strada che dalla capitaleTirana porta aSaranda: solo 120 chilometri,che con un maneg– gevole pulmino si coprono in «sole» setteore.Dopo decine di colline,val- ' li mozzafiatoe quasi nessuna pre– senza umana (a partealcunesplen– dide cittadine comeArgirocastro e il suo centro medievale, oggi sededi una grossa università),Saranda ti ac– coglie con la sua freschezza di città costiera,affacciata sul mar Mediter– raneo e sull'isola greca di Corfù,me– ta migratoria agognata dagli alba– nesi tanto quanto l'Italia. Grazie aCorfù ealla Grecia in ge– nerale,Saranda sta vivendo negli ul– timi cinque anni un boom turistico senza precedenti: i 30 mila abitanti invernali triplicano d'estate.Molti rientri vacanzieri in famiglia di lavo– ratori albanesi, ma anche una ere- anni vive con loro.Quando le suore sono arrivate nel quartiere, la loro casa era circondata da campi, e si ve– deva il mare.Oggi tre dei quattro lati , (il quarto dà sulla strada) sonoco– perti da palazzoni, due dei quali co– struiti ametà. «Qui non c'è un piano regolatore e tutti costruiscono dove gli pare» diceRocco,che si occupa dell'edu– cazione di adolescenti albanesi tra– mite lo sp9rt.«Poco tempo fa abbia– mo avuto problemi con uno dei pro– prietari qui afianco - continua il ragazzo pugliese - perché voleva che accorciassimo il campo di calcio per farci stare il suo appartamento». Roccoe leMarcelline hannodo- vutoaccontentarlo,vista la sua pre– potenza e l'assenza di regole. Lo stesso awiene nell'edificio dove le suore hannoadibito la mensa per bambini,che si trova a lato di un al– bergo che si espandesempre più, nonostante i pochi clienti che lo fre– quentano. I SEGRETI DI SUOR LUCIA Nonostante l'abusivismoedilizio, che sta trasformando eabbruttendo Saranda,la casa delle suoreMarcelli– ne rimane ancora oggi un punto di riferimento per tutta la città.Dal 2000,grazie al contributo economi– co della fondazione Pierfranco e Lui– sa Mariani,tutta la struttura ha subi– to un rinnovamento totale, eoggi ri– splende per ordine e semplicità. All'interno del recinto in muratura si apre un mondo chiamato «Qendra socialeSantaMarcellina», un centro sociale composto da due grandi edi– fici,giardino con giochi per bambini, e un piccolo campo di calcio. Qui centinaia di persone si recano ogni giorno, per svariate ragioni. La giornata al Qendra comincia prestissimo.Non sono ancora leot- to, infatti, quando 150 bambini,ac– compagnati dai genitori, riempiono di colori e schiamazzi il cortile: ha co– sl inizio l'asilo, la principaleattività delle suore, aiutate da sei insegnanti ' albanesi, che ricevono regolare sti– pendiograzie all'impegno della stessa fondazione Mariani.Grazie al– l'asilo, le suore vengonoa contatto Suor Lucia nel suo «tesoro» segreto. Le cinque suore Marcelline presenti aSaranda. , --------------------------------------------------------------------------------------------- U ■ MC MARZO 2007
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