Missioni Consolata - Febbraio 2007
drammatica situazione, dicono: «Siamo grati a voi, amici, che venite da lontano per sostenerci e aiutarci a ricostruire. Vogliamo restare qui e continuare a lottare per raggiungere un futuro senza paure, senza mise– ria, senza ignoranza. Siatene certi: dalle ceneri della missione distrutta rinascerà una nuova vita!». Infatti è già a buon punto la rico– struzione del «Centro indigeno di formazione e cultura» e stanno riprendendo i corsi per una sessan– tina di allievi. Mancano però i soldi per completare le opere murarie e, soprattutto, per pagare gli inse– gnanti, anche se ben ventidue indi– geni ex-allievi si sono offerti come volontari per fare vivere la scuola. A Boa Vista visitiamo il centro di «Nos existimos», che riuni– sce per la prima volta in una lotta comune gli indigeni e gli emar– ginati della città e della campagna, con la partecipazione di ben 17 Brasilia: incontro del Comitato Roraima con il presidentedella Conferenza nazionaledei vescovi del Brasile, card. Gerardo Majella (al centro). Confezione di sacchetti di banane fritte escuola di informatica, grazie alsostegno della campagna «Nosexistimos». organizzazioni di poveri ed esclusi: all'ingresso siamo sorpresi che una targa ringrazi il «Comitato Roraima di Torino» per aver aiutato la costruzione del centro. Il movimento «Nos existimos» sta incidendo profondamente sulla vita di Roraima, attraverso azioni di denuncia e assistenza nei casi di violazione dei diritti umani, corsi di formazione politico-sociale, pro– grammi alla radio diocesana, mostre, incontri, conferenze a cui cominciano a partecipare anche elementi delle classi dominanti; ma insieme organizza una rete di inter– venti concreti a favore dei più pove– ri, con corsi di informatica (e a Calungà c'è la Scuola per meccanici e falegnami...), con iniziative di eco– nomia solidale, soprattutto attraver– so progetti di microcredito, che rie– scono ad awiare piccole attività per tanti poveri, come la cooperativa per la produzione di manioca e banane fritte, che abbiamo visitato, o quella delle donne che produco- • no sapone, o che fanno manicure, o ! dei produttori di ghiaccioli e degli , allevatori di maiali... Il ritornello è sempre lo stesso: le attese sono immense, i progetti sono tanti, ma non c'è personale per attuarli, anche se ora una gran– de mano viene anche dai missionari j laici della Consolata, che efficace- ~ mente affiancano i padri e le suore , con un impegno almeno triennale. l Ma mancano soprattutto i fondi per J awiare e sostenere le numerose ini- 1 ziative... i A ncora una volta, torniamo da l Roraima con il cuore pieno di , emozioni: la commozione per I aver direttamente ascoltato il grido 1 degli oppressi, l'ammirazione per quanti nella fatica e rischio quoti– diano spendono la vita al loro fian– co in situazioni talora estreme, e anche un po' di rimorso per la nostra grettezza nel non sapere condividere dawero di più i nostri beni con i più poveri... : Carlo Miglietta l Dasinistra:CarloMiglietta, Alberto Chiara eMercio Pereira Gomes, presidentedella Funai. i ! I l MC FEBBRAIO 2007 ■ 11 ,
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