Missioni Consolata - Febbraio 2007
Urbani è morto a 46 anni, il 29 marzo del 2003, a Bangkok, di Sars (Sindro– me respiratoria acuta grave), malattia che lui stesso contribuì a identificare in Vietnam (dove si trovava come esper– to regionale dell'Oms per la regione del Pacifico occidentale) e sulla quale allertò gli esperti riguardo ai rischi di diffusione del contagio. ALLA RADICE DELLA DIFFUSIONE DELLE MALATTIE Carlo Urbani seguiva da sempre le malattie parassitarie nei diversi paesi ove erano diffuse. Alla fine degli anni '90 era in Cambogia come coordina– tore di un progetto della Ong Medici senza frontiere (Msf). Lì si era posto in un modo nuovo nei confronti della schistosomiasi, infezione intestinale che distruggeva la vita ai bambini, in particolare nelle zone lungo il fiume Mekong. «In molti villaggi lungo il Mekong i segni della malattia sono drammaticamente evidenti - scriveva in questa rubrica di Missioni Consola– ta del gennaio 1999 -. Gran parte dei bambini soffrono di dolori addomina– li cronici, emettono feci con sangue e muco, il loro addome si gonfia pro– gressivamente per l'ingrossamento di LE MALAmE SOTTO OSSERVAZIONE STRETTA Secondo l'ultimo documento delroms, l'oNCOCERCHIASI è diffusa soprattutto in Africa (segnalata in 30 paesi), ma anche in 6 nazioni delle Americhe e nella penisola ara– ba. Le persone infettate sarebbero 37 milioni e altri 100 rischiano di ammalarsi. La CEOTÀ DEL FIUME porta con sé macchie e lesioni alla pelle e sottocutanee, prurito e decolorazione, infiammazione dei linfonodi e debolezza generalizzata. Il coinvolgi– mento degli occhi può portare a gravi danni alla vista, fino alla cecità totale. Molto più alti appaiono i numeri delrELEFANTIASI: 120 milioni di persone con la malat– tia, 1,2 miliardi quelle che vivono in zone a rischio, distribuite in 83 paesi. L'infe– zione può non dare disturbi e, nonostante sia generalmente presa durante l'infanzia, può impiegare anni prima di manifestarsi. La malattia può anche causare uno o più manifestazioni acute, come febbre, gonfiori localizzati, disturbi polmonari e infiam– mazione dei vasi linfatici. Le complicanze croniche invece comprendono il linfede– ma o elefantiasi di gambe o braccia (che appaiono gonfie e deformate per l'ostru– zione dei vasi linfatici e ristagno di liquidi), danno agli organi genitali, ai reni e al sistema linfatico. La SCHISTOSOMIASI appare ancora più diffusa, con 200 milioni di persone infettate in tutto il mondo (650 milioni che vivono in zone a rischio). Vi sono due tipi di schi– stosomiasi: urinaria, con perdita di sangue nelle urine, e intestinale, con dolori, diar– rea e sangue nelle feci. Il quarto gruppo comprende le ELMINTIASI collegate alla scarsa igiene, che infettano oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo, causando disturbi intestinali, males– sere e debolezza. Queste infezioni possono compromettere anche le capacità di lavo– ro e di apprendimento, oltre che interferire con la normale crescita. Infine, il TRACOMA, se non curato, può causare opacità corneali irreversibili e cecità. Nel mondo ci sono 8 milioni le persone con disturbi visivi per il tracoma, su 84 milio– ni di persone con rinfezione. U bani amico Il dottor Carl~-;uest~ rubrica. ,. ed iniziatore , 'i~, milza e fegato, e a partire dagli anni dell'adolescenza sviluppano i primi sintomi della cirrosi epatica, la stessa malattia che colpisce gli alcolisti». Urbani, con gli occhi dell'epidemio– logo, si era interrogato su come inter– venire prima che fosse troppo tardi, prima che la malattia causasse danni irreversibili e gravi in età adulta, fino alla morte. E aveva capito il legame tra la patologia e il gioco dei bambini lun- go le rive del Mekong, il passaggio del– l'infezione tramite l'acqua contaminata 1 del fiume. Il passo successivo era stato capire, grazie a un questionario dato ai bam– bini nelle diverse scuole, dove fossero gli alunni più a rischio, per concentra- re gli sforzi di prevenzione, sommini– strando loro i farmaci con regolarità. Urbani aveva poi portato con sé lo ' stesso tipo di approccio su altre infe– zioni intestinali, per prevenire compli– cazioni gravi con trattamenti regolari. RIFLETTORI SUI DIMENTICATI Nel 1999, come presidente della sezione italiana di Msf, nella cerimonia di conferimento del premio Nobel per la pace all'organizzazione, Carlo Urba– ni aveva detto: «lasciamo che i rifletto– ri, illuminandoci, illuminino e rendano visibili gli scenari dimenticati e le urgenze non considerate, affinché l'a– zione di domani (certo il Nobel non è il nostro traguardo finale) sia ancora più efficace e incisiva e i benefici del premio vadano a loro, le vittime». Vi sono ancora molti scenari non illu– minati, molte malattie ignorate, su cui molto si può fare, come sottolineato anche da David Heymann, assistente del direttore generale per le malattie trasmissibili dell'Oms, in riferimento al nuovo approccio sulle malattie tropi– cali dimenticate. «Abbiamo urgente bisogno di lavorare insieme per miglio– rare l'accesso a interventi con un effet– to rapido e di qualità. La necessità di fare è incontestabile da tutte le pro– spettive: morale, dei diritti umani, eco– nomica e di salute pubblica globale. Il compito è realizzabile e deve essere fatto». foNTI • Orgonizzozione mondiale dello sanità: www.who.int • Meletti J. Il medico del mondo. Yrta emorte di Carlo Urbani. Il Saggiatore, 2004 MC FEBBRAIO 2007 ■ 69
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